26: Strano e delusione.

2.5K 99 10
                                    

~Sono nata intera, non ho bisogno di una metà~
***

"ALEXANDER JOSH PRIMA, SEI IN RITARDO ANCHE SE TI SEI APPENA SVEGLIATA PERCHÉ TU SEI SEMPRE LENTA, QUINDI SBRIGATI CIAO." Sento improvvisamente urlare.

Chi ha appena interrotto il mio sacro sonno in modo così burbero?

Non chi ma cosa*

Giusto, la mia sveglia. È stato Harry ad aver impostato questo suono personalizzato, dovrei decisamente cambiarlo, non voglio il mal di testa già appena sveglia. Anch'io l'ho fatto nel suo telefono, solo che la mia frase era meno delicata ecco...

Ma dai.

Ieri abbiamo fatto tardi quindi proprio non ho voglia di alzarmi dal letto, vorrei solo dormire.

"Giorno primogenita, sveglia?" Apre la porta mia madre.
"Purtroppo si..." dico con voce bassa e tossendo alla fine.
"E' vero che ogni mattina sembri uno zombie, ma oggi che hai in particolare?" Domanda alzando un sopracciglio.
"Sto male, mi sento la febbre" rispondo facendo un finto starnuto.
"Okay allora girati che ti tocco la fronte" dice.
Cavolino.
"Em, non ho la forza di girarmi e se lo faccio starò più male..." invento.

Ma che scusa sarebbe questa, hai fatto di meglio nella tua vita Alex...
"Okay, allora ti porto il termometro e ti misuri la febbre." Dice mentre esce dalla mia camera.

Bene, e ora che faccio?
in camera acqua calda non ne ho, un phon nemmeno, dormo sempre in pantaloncini e canottiera anche in inverno quindi sotto il pigiama non lo posso mettere... Sento Nemo miagolare, perfetto. Lui ha sempre il pelo caldo, e ama il caldo, quindi cercherò di strofinarlo su di lui.
"Ecco, tieni" mi porge il termometro, lo prendo, si mette davanti a me in piedi e la guardo con fare interrogativo.
"Non mi fido, lo sai" informa, cavolino.
"Allora per favore mi prepari la colazione?" Chiedo con occhi dolci, quelli che funzionano con tutti.
Rotea gli occhi ed esce.

Troppo ingenua.

Ottimo, Nemo a noi due. Con lo sguardo lo cerco in tutta la camera ma... Aspettate, dov'è Nemo? Non lo trovo più, è talmente pigro che dorme spesso e non si muove tanto, quindi dovrebbe essere qui vicino ma non c'è. Giusto giusto quando serve.
Alzo le coperte, scendo dal letto, non metto le ciabatte perché farebbero rumore ed esco dalla camera. In punta di piedi percorro tutto il corridoio ma niente, camera delle gemelline ma niente, camera di mamma ma niente e... Perché vedo una coda all'in su muoversi sopra il portabiancheria? Prima che cada dentro cerco di afferrarlo dalla coda ma si spaventa, salta e inizia a correre. Okay Nemo, non hai mai fatto motoria in vita tua, dovevi iniziare proprio oggi?

Tu quando inizierai invece?

Ora.
Inizio a rincorrerlo anch'io. Salta su una sedia e, con i suoi occhietti, esamina lo spazio. Davanti a lui ci sono le scale e so già che cosa vuole fare. Va per saltare per poi atterrare sulle zampine in uno scalino, il problema è la sua poca agilità, quindi cade di sedere e si fa alcuni scalini così. Prima che arrivi giù senza più pelo dietro, decido di afferrarlo con due mani e riportarlo su, entrando in camera e chiudendo la porta. Bene, primo passo fatto, anche se di passi ne ho fatti ben più di uno. Cerco il termometro che trovo dopo un po' in mezzo le coperte. Lui su quattro zampe mi guarda male e miagola.

"Okay Nemo, non siamo mai andati d'accordo, giuro di non farti niente se ti comporti bene, devi solo stare fermo..." cerco di spiegargli mentre lenta e cauta mi avvicino, anche se non so il gattese.
"Esattamente cosa stai cercando di fare in una posizione di attacco con un termometro vicino al collo di Nemo impaurito?" Spunta dal nulla mia madre.
Non sai parlare in gattese, ma a farti scoprire sei piuttosto brava.
Se fossi brava in questo ambito, il fatto della motocross non esisterebbe già da troppo tempo.

Non parlare troppo.

"Em, niente, non volevo che si fosse ammalato anche lui..." cerco di spiegare mettendomi composta.
"E secondo te un animale prende la febbre da un'umana che, per giunta, ha la febbre da poco?" Dice e si avvicina subito a me con una mano alzata toccandomi la fronte. "Anzi, per giunta che non ha la febbre?" Continua e niente, devo abbandonare il piano.

Mai arrendersi.
"Non ero sicura, sempre meglio prevenire che curare, no?" Chiedo civettuola.

"Per avermi mentito, non avrai lo sconto di un'ora e quindi entrerai lo stesso alla prima ora anche se farai in ritardo, quindi sbrigati. Così impari a ritirarti tardi la notte." Dice mentre esce dalla camera.
Mia madre è sempre riuscita a perdonare ogni mio sbaglio, a chiudere un occhio in ogni mio errore e soprattutto a non buttarmi fuori di casa in diciassette anni nonostante il difficile caratteraccio che ho. Ciò non significa che non mi sappia educare, è un'ottima mamma seppur sola, anche se non le dimostro mai niente.
Se è così, perché non le dici la storia della motocross?
Perché è anche un'ottima lanciatrice di ciabatte.

***

"Josh, anche se lei è bassa non significa che non la vedo." Annuncia il mio bidello preferito.

No, la verità è che lui è addirittura più basso di te.
"Se io non lo vedo, lei non mi vede..." rispondo chiudendo gli occhi.
"Se io non l'aiuto, lei non entra..." risponde chiudendo gli occhi.
"E allora mi aiuti per cortesia" Dico velocemente per non fare ulteriore ritardo.
Lui sbuffa e rotea gli occhi, si controlla intorno per poi incitarmi ad andarmene con un segno della mano.
Lo adoro.
Per una volta non associ questa frase a Christian.
Christian, ti amo.
Ah, ecco.

Entro in classe con qualche minuto in ritardo, beccandomi il solito rimprovero dalla professoressa di storia ed i soliti sguardi dai miei migliori amici che ormai sono abituati, rivolgo loro un sorriso finto.
Li adoro.
Anch'io.
Amo christian.
Io no.

Niente, ci ho provato.

***

Alla prima ricreazione esco in cortile con i miei migliori amici, mentre respiriamo quest'aria di mezza libertà incrocio la figura di Christian che decido di ignorare. Per quanto questo ragazzo possa essere bello, è troppo lunatico.
Come te.
Per questo non potremmo mai stare insieme, gli opposti si attraggono.
Appunto, stareste bene insieme: lui è perfetto.
Ma anch'io.

No, antipatica.

Continuo...

Night or Day?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora