11: Parte due.

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La voce metallica risveglia il mio bellissimo sonno, quindi sbadiglio stiracchiandomi un po' e poso tutto nello zaino, odio i mezzi di trasporto pubblici troppo affollati, mi manca il respiro e non voglio essere toccata, quindi usciamo quasi per primi dall'aereo, e mando un messaggio a Lena. Quando siamo tutti fuori, con i bagagli in mano, la professoressa fa un appello per assicurarsi che ci siamo.
Ma che senso ha? Se siamo entrati tutti nell'aereo, poi come facciamo ad uscire? Ovvio che non manca nessuno, genio!
"Alex Hood?" Chiede la professoressa guardando la lista, "Hood Alex?" dice ancora però con voce più alta e alzando lo sguardo.
Invertendo l'ordine delle parole, il risultato rimane uguale: Alex dov'è finito?
"Sono qua, sono qua!" Eccolo che spunta correndo, e dopo ci raggiunge.
Forse la professoressa non aveva tutti i torti.
"Alex, hai il ponte levatoio abbassato." lo informo ridendo lievemente.
"Il che?" Domanda con un espressione buffa.
"Comunemente chiamato dagli altri: cerniera dei pantaloni." Precisa Harry e Alex si affretta a sistemarsi.
"Ero in bagno!" Si giustifica.
"Non te l'ho chiesto." Rispondo con una linguaccia.
Degli autobus ci vengono a prendere per portarci in Hotel. Saliamo e ci mettiamo nei posti come nell'aereo, e mentre aspetto di arrivare, poggio la testa nel finestrino e guardo il paesaggio davanti a me che cambia sempre. Quando mi annoio immagino un omino che corre alla velocità del mio veicolo e supera gli ostacoli.
La scritta luminosa 'Hotel' si presenta davanti ai miei occhi, facendomi notare un edificio bianco con fin troppi piani. Scendiamo e varchiamo la porta di vetro, solito hotel non troppo prestigioso. Alcuni signori ci salutano e ci fanno visitare l'hotel fino ad arrivare alle camere.
"I ragazzi staranno al secondo piano, le ragazze al terzo e noi al primo. Ogni stanza può contenere quattro persone, lasciamo a voi la scelta. E se le persone nella camera sono quattro, non devono diventare otto, chi vuole capire capisca. Non vogliamo casini e state attenti, domani alle otto vi voglio tutti giù per la colazione." Ci informa il prof. "Visto che è già quasi ora di cena, potete scegliere stanza e compagni, sistemare tutto e fra un'ora vi voglio giù." Ci saluta e se ne va.
Bene, io non so che fare. A me sta bene tutto, basta che non siano delle principesse perfettine.
"Alex, io ed Alex, okay che strano dirlo. Comunque, andiamo a vedere le nostre camere, fra mezz'ora bussiamo alla porta e stiamo un po' insieme." Mi dice Harry e annuisco salutando.
Noto che già quasi tutti gli studenti si sono rinchiusi in camera, mentre c'è una ragazza ricciolina che agita le braccia in aria per attirare... mi giro in torno ma non noto nessuno... la mia attenzione?
"Vieni dai!" Mi dice aprendo di più la porta e io mi incammino entrando.
"Piacere, io sono Jennifer Evans, adoro la musica" si presenta sorridente una ragazza un po' più alta di me (eh ti pareva), magra, con dei capelli ricci scuri che le arrivano sotto al seno e le coprono un po' il viso, degli occhi a mandorla castano chiaro stanno a pennello con la sua pelle leggermente abbronzata. Ha un aria molto familiare.
"Lei invece è Annabelle, adora il dark" dice indicando una ragazza seduta sul suo letto con il telefono in mano mentre fa una bolla con la mastica in bocca, vestita di nero che mi fa un cenno con la mano. Ha dei lunghi capelli lisci neri, come i suoi occhi, che spezzano con la sua pelle chiara. Sapete i vampiri? Ecco.
"Infine lei è Brianna, sorella di Annabelle e adora leggere." Una minuta ragazza alta circa come me (bassa come te*) è in piedi e con un timido sorriso mi saluta.
Ha dei capelli ricci e biondi, con degli occhi azzurri ed una pelle chiara.
Sono sorelle? Non l'avrei mai detto. L'angelo e il diavolo.
Saluto tutte con un sorriso e con un cenno della mano, vedo un letto libero vicino alla porta di vetro, poso la valigia accanto e poggio su il mio zaino. Il letto è davanti a Brianca(?) e affianco Jennical(?) sono pessima a memorizzare i nomi, ereditato da mio nonno Lillo.
A memorizzare tutto.
In verità memorizzo sempre tutto.
Tranne le cose scolastiche.
Ops.
"Ah, visto che ci hanno dato 1 sola chiave per la stanza, abbiamo deciso che la tengo io." Dice Jenny, annuisco.

Coni soprannomi sono decisamente più portata, ereditato da mia nonna Rosy.
"Ciao, io sono Alexander Josh e adoro dormire... Quello è il bagno?" Chiedo.
"No, uno sgabuzzino." Risponde Anna qualcosa.
Che ci fa uno sgabuzzino in una camera da letto?
"Ahah, no, vai. È il bagno" mi informa Jenny e prendo il telefono.
Mi incammino e chiudo la porta alle mie spalle, mi guardo allo specchio e... Oddio, che mostro. Mando un messaggio a Lena informandola di tutto e uno ad Harry dicendo che sono pronta. Esco e noto Jenny con le cuffiette, Bria sta leggendo, Anna sta con il telefono. Dopo pochi minuti sento tre volte bussare più una distaccata e capisco che sono loro. Le saluto ed esco mentre iniziamo a girovagare per i corridoi.
"Con chi sei in stanza?" Domanda Harry.
"Allora: con Anna qualcosa la vampira dark, Bria riccioli d'oro e con Jenny miss simpatia sorridente." Loro alzano un sopracciglio. "Me le presenterai, vero?" Chiede Alex speranzoso. Rido "Voi?"
"Patrick della gara e il suo migliore amico" risponde Harry.
Arriviamo un po' prima nella sala cibo e notiamo che ci sono i compagni di stanza dei miei amici. Harry e Alex si siedono vicino a loro, dopo un po' le mie compagne di stanza ci raggiungono e si siedono vicino a me, cioè di fronte a loro. Guardo mr. Bandana nera e noto che anche lui mi sta guardando. Harry guarda Jenny, Alex invece Anna, Patrick a Brianna, e viceversa... Soltanto che Anna guarda il telefono. C'è un silenzio imbarazzante ed io il silenzio non lo sopporto. Poi inizio a pensare a chissà cosa e mi faccio film mentali assurdi con addirittura i sequel.
"Allooora..." cerco di spezzare il silenzio "Come vi è sembrato l'hotel e le vostre stanze?" Chiedo, non c'è la facevo più.
Tutti rispondono alzando le spalle e con "tutto okay", poi arrivano professori e alunni e dopo un po' iniziamo a mangiare. Mi sento osservata, alzo la testa e noto che è l'amico di Patrick, distoglie subito lo sguardo.

***

"Brianna spegni quella cavolo luce!" Dice Anna e lei sussulta spegnendo subito la luce che usava per leggere.
Apro lo zaino vicino al letto e tiro fuori una piccola lucina che porgo a lei "È piccolina e non le darà fastidio, con questa potrai leggere" dico e lei mi ringrazia con un bellissimo sorriso. Dopo la cena siamo rimasti tutti un po' sotto, i prof ci avevano ricordato per domani, ci siamo salutati e siamo saliti. A turno ci siamo fatti una doccia veloce e ci siamo messe il pigiama, chiuso le tende della porta di vetro, e poi sotto le coperte per riposare. Il problema è che nessuna riesce a dormire: Anna non si adatta subito alle cose nuove, Bria non riesce a dormire senza prima aver letto, Jenny ha bisogno di tanta musica, io ho dormito tutto il tempo nei viaggi e ora non ho sonno.
Possibile che io abbia SEMPRE sonno, tranne quando vado a letto?
È quasi mezzanotte, "Ragazze" dico "Si?" rispondono "Riuscite a dormire?" chiedo "se ti abbiamo risposto significa di no" sbadiglia Anna, gentilissima, "Che facciamo?" domanda Jenny che si è tolta le cuffiette, "Parliamo un po' di noi?" propone a bassa voce Bria "sempre meglio di niente" annuiamo e inizia Jenny.

Sarà una lunga notte.

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