Capitolo 1

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CAPITOLO 1

Stavo fumando una sigaretta,l'ennesima. Avevo addirittura perso il conto di quante ne avevo fumate da quando avevo varcato la soglia del mio appartamento,se così si poteva definire;diciamo che era un complimento definire quel postaccio un appartamento.

Avevo camminato a lungo e finalmente ero arrivata nel posto in cui riuscivo a raggiungere un livello di tranquillità un po' più elevato rispetto ai posti che frequento solitamente. Diciamo che qui posso urlare fisicamente e psicologicamente senza che qualcuno mi senta e mi faccia la solita stupida domanda,quella che chiede se stai bene o se ne vuoi parlare. Odio quel genere di frasi e odio la gente che le pone,sono quei soliti cretini,stronzi ed egocentrici che pensano solo ed esclusivamente a se stessi e a farsi i cazzi tuoi. Ti chiedono se va tutto bene per poi paragonare la loro bellissima vita alla tua merdosissima vita. Una volta ho risposto a questa stupida domanda e me ne sono decisamente pentita.

Osservo il cartello “pericolo,zona non protetta” e lo ignoro per la miliardesima volta andando oltre e scavalcando l'inutile catena di ferro che “ostacola” il passaggio. La oltrepasso con facilità con un piccolo balzo e mi vado a sedere alla fine del molo,con i piedi penzolanti sopra l'acqua. Il molo è senza recinzioni,massacrato dalle onde del mare,pieno di alghe e merdosaggine varie che si trovano al mare;ma tutto questo mi scorre addosso,per me quello che importa è staccare,stare per un po' lontano da tutti e stare in pace,tra sigarette e pensieri. Mi accendo la quarta,quinta o forse anche sesta sigaretta,ho già detto che ho perso il conto di quante me ne sono fumate. Sto aspirando il fumo quando sento la vibrazione del mio cellulare che avevo appoggiato accanto a me ma troppo,decisamente troppo vicino al bordo. Con l'aggiunta della vibrazione sta quasi per cadere in acqua ma lo afferro al volo,imprecando per averlo messo in quella posizione. Osservo lo schermo del cellulare e vedo impresso sopra il nome di Brad Benston. Rispondo annoiata con un grugnito,non mi va nemmeno di parlare.

-“Ashley stasera c'è una corsa,che fai vieni?” parla il ragazzo dall'altro capo dell'apparecchio
-“E me lo chiedi? Certo che vengo! Vado a casa,infilo qualcosa e arrivo!” dico rianimandomi mentre la mia bocca si apre in un mega sorriso
-“Solito posto alle due. Ciao bambolina” dice Brad.

Sorrido e mi alzo da dove ero seduta e me ne vado da quel posto a passo calmo e rilassato,sono a malapena le dieci di sera.

Torno indietro per la mia strada ed arrivo nel vicoletto buio con quel lampione che ormai era bruciato da tipo un anno,cammino osservando il pavimento rottamato,il cemento distrutto e pieno di buche. Salgo i tre gradini situati davanti la porta di casa ed entro dopo aver preso le chiavi da dentro la cassetta della posta,mio fratello Harry le lasciava sempre lì dentro.

Appena entro sento odore di erba e subito allettata mi precipito in salotto,dove seduto comodamente sul divano c'è Harry,senza maglietta che fa qualche tiro dalla canna che tiene in mano mentre guarda un film porno alla televisione. Quando faccio capolino dietro di lui si volta salutandomi. Gli do un bacio sulla guancia salutando a mia volta e poi gli rubo la canna dalle mani portandomela alla bocca.

-”Hei quella era la mia!” mi sgrida con sguardo apparentemente cattivo
-”E non rompere le palle!” gli rispondo sorridendogli cattiva a mia volta

Vedo Harry sbuffare e alzarsi per prendere qualcosa di dannatamente forte,alcolico e buono. Prende due bicchieri e me ne porge uno,lo prendo e ingurgito tutto di un fiato il liquido sospirando per la soddisfazione una volta finito. Harry mi osserva compiaciuto e si congratula da solo per avermi insegnato a bere un alcolico così forte tutto di un fiato.

Mi andai a cambiare vedendo che ormai si era fatta mezzanotte e tra due ore dovevo assistere alla corsa clandestina che si sarebbe svolta come al solito alla Blue Street. Optai come vestiario degli short corti di jeans con delle calze fine nere,un top nero con una scollatura pronunciata,un giacchetto di pelle nero e indossai delle converse dello stesso colore. Uscii di casa accendendomi una sigaretta.


Nel quartiere in cui vivo ti devi far valere in un modo o nell'altro e per far questo molte volte mi devo calare in quello che non sono perchè se ti fai vedere "diversa" sei tagliata fuori dalla società. Nonostante mio fratello mi abbia sempre detto di non apparire come una troia,a volte sono costretta a farlo e credetemi che è uno dei principali motivi per cui voglio andarmene da questo posto di merda. Ciò che indosso ora è proprio l'abbigliamento adatto per farsi vedere come una puttana ma ormai questi sono i miei abiti,questo è il mio carattere e questa è la mia vita.


Entro nella Range Rover che Harry aveva rubato ad un vecchio straricco che poi fece camuffare per non farla riconoscere e parto.

Nel giro di poco arrivo al punto di incontro,non proprio in realtà perchè per non far destare sospetti,parcheggiando tutte le macchine degli spettatori alle corse,ai poliziotti che sarebbero potuti passare di lì,ognuno parcheggiava le proprio auto a uno o due isolati dal punto dove si svolgevano le corse. Parcheggiai appunto davanti ad un negozietto tutto rosa,un negozio decisamente rivoltante ma questo non importava. Mi incamminai.

Mentre le mie gambe andavano verso il rumore ancora fioco proveniente dai motori delle macchine modificate e dalle urla delle puttanelle che facevano il tifo,mi accesi una sigaretta. Stavo passando davanti a un vicoletto buio,in quel tratto di strada c'era solo un lampione che faceva una luce molto fioca e le luci che illuminavano la strada dove tra poco avrebbero corso le auto clandestine erano ancora lontane,quando incuriosita dai rumori strani ma familiari mi girai e mi avvicinai al vicolo notando un gruppo di ragazzi,ragazzi alquanto familiari di aspetto. Osservai meglio e notai Brad,Simon,Jack,altri volti mai visti e Zayn,il mio ex,che picchiavano a sangue un ragazzo steso a terra che cercava di coprirsi il viso ormai privo di forze. Vidi un leggera macchia di rosso sul pavimento e capii che ci erano andati giù pesante stasera,così mi intromisi.

-”Hei ragazzi che succede?
-”Ragazzo sbagliato,nel posto sbagliato,al momento sbagliato” ridacchia Zayn

Scoppio a ridere. Mi divertono le risse di quei cretini dei miei amici,sicuramente un po' di botte a quel ragazzo non gli avrebbero di certo fatto male.

-”Dai basta così” sento dire da Brad
-”Dai baby dagli il colpo di grazia” mi dice Zayn dandomi una palpatina al sedere

Sorrido compiaciuta e mi avvicino al ragazzo disteso a terra,ha il volto coperto dalle mani infatti non riusco ad intravedere il suo viso,posso vedere solo le sue labbra,insanguinate anche queste ultime,ha sicuramente il labbro spaccato.

Il mio colpo di grazia fu semplicemente sputare sul corpo del ragazzo come segno di fine e vincita del “combatimento” tra la mia banda e il ragazzo.

Dopo aver sputato su quel corpo mi allontanai un po' per seguire i miei amici che erano usciti dal vicolo per andare,anche loro,ad assistere e partecipare alla corsa,qualcosa però mi disse di tornare indietro,il mio sesto senso o forse la mia coscienza. Imprecando per il mio stupido sesto senso,che mi stava facendo trattenere sicuramente per nulla,tornai indietro intravedendo il ragazzo in ginocchio che si reggeva con una mano al muro. Alzò lo sguardo quando vide la mia ombra avvicinarsi.

Occhi azzurri come il mare,anzi come l'oceano più bello mi osservano impauriti e imploravano pietà. Anche se il suo viso era rosso per il sangue colato dalle tempie potevo vedere benissimo i suoi occhi,bellissimi. Rimasi stranita dall'effetto che mi fece quel ragazzo,non so perchè ma mi faceva sentire...debole,in qualche modo debole. Distolsi lo sguardo da quel ragazzo,scossi la testa scacciando i pensieri e i ricordi che riaffioravano nella mia mente e me ne andai velocemente da quel vicolo,lasciando quel ragazzo,stanco,ferito e disperato da solo.

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Vi è piaciuto il capitolo? Spero si :) Accetto critiche costruttive e spero che il capitolo sia votato e commentato. A presto gente <3

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