2 Capitolo

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Un tuono squarcia il cielo creando un rombo nella mia stanza incredibilmente rumoroso che mi fa sorridere amaramente e che fa sobbalzare Sissi.

Non riesco a dormire non faccio che ripensare a quella Giulietta. Non so ha un qualcosa di familiare.

Una luce squarcia di nuovo il cielo e di nuovo un tuono mi romba nelle orecchie. La pioggia picchietta sul vetro del balcone e io non faccio che guardare fuori sorseggiando la fialetta.

Noi vampiri ci nutriamo maggiormente di sangue che sia umano o non. Ma a noi piace molto quello umano tanto che se ne beviamo una goccia ne vogliamo ancora.

Comunque domani sarà un giorno particolare, il primo giorno di un lungo anno, mentre oggi, dopo aver conosciuto Giulietta non ho fatto altro che pensare, pensare e pensare su cosa possa nascondere la ragazza castana dagli occhi grigio tempesta.

Mia madre, ora che ci penso, non la vedo da quasi novant'anni e non ne vuole proprio sapere... Tsè, chi se ne frega!

Per quella donna non sono altro che un pupazzo che prende quando gli va, ma a me non mi frega la prossima volta proverò indifferenza...

Aspetta, posso chiedere a Romeo, visto che si amano non dovrebbero avere segreti!

Domani lo farò parlare... Ora, però, meglio dormire.

Sono le sette e già sono in piedi che indosso la divisa di questa scuola. Stranamente mi piace la divisa.

Una camicia bianca con una gonna a pieghe nera, una cravatta nera e una giacca dello stesso colore della gonna e della cravatta. Alla gonna aggiungo una catenina che adoro mettere in queste occasioni e metto delle calze nere che arrivano fino al ginocchio con delle scarpe basse e comode sempre nere.

Suona il mio cellulare con cui posso comunicare con mio padre e rispondo.

:- pronto?- - piccola mia... Come va? Già fatto conoscenze?- - si va tutto bene... E sì ho fatto già qualche conoscenza... E a te come va?- - bene bene. Matilde mi aiuta sempre con la solitudine!- - padre!- - cosa c'è è la verità!- - che caso perso sei, va bhe ora devo andare, ci sentiamo dopo - - ok, piccola mia! Buon primo giorno e spero tanto che troverai un buon partito!- - padre smettetela! Comunque ora vado, ciao!-

Attacco e Sissi mi guarda incuriosita:- niente domande!- rispondo dura:- ah! Allora parli!- dice sorridendo facendomi alzare gli occhi al cielo.

Ci avviamo verso la nostra aula dove molti studenti sono seduti.

Dopo un po' arriva anche il professore e noto che qui siamo solo demoni.

:- ci siamo tutti... Ok! Allora io sono il vostro insegnante di latino... Voi del primo anno inizierete dall'inizio e guai a voi se non vi impegnate specialmente voi reali...- dice indicando me e un ragazzo moro dagli occhi color ghiaccio che ora mi fissa impassibile e io invece lo ignoro:- si professore!- rispondiamo in coro.

Inizia la lezione e io già so tutto ciò che si deve sapere sul latino, greco e molte altre lingue antiche e non. Di certo da piccola non ero stupida perché avevo dei libri molto antichi e avevo una curiosità pazzesca di leggerli, tanto che mio padre mi insegno praticamente tutte quelle lingue.

Finita la lezione quel ragazzo si avvicina.

:- tu... Saresti una reale?- dice facendo un sorrisetto divertito squadrandomi da capo a piedi. Lo guardo per un minuto in silenzio e in modo freddo e dopo mi alzo come se lui non esistesse e vado al bar dove mi ordino una fiala di sangue, perchè improvvisamente mi ritrovo con la gola secca:- allora?- - allora che?- - vedo che la lingua c'è l'hai!- - non sono cazzi che ti riguardano!- - e invece si, visto che sono il figlio del Re degli Inferi - inizio a ridere moderatamente:- se ti aspetti che abbasso la testa inchinandomi solo per un tuo sguardo o qualcos'altro ti sbagli di grosso! Io sono Bella, l'unica figlia di Dracula e non ho paura né di te né di nessun altro!- dico guardandolo fisso negli occhi prima di finire la fiala e di andarmene via.

La giornata finisce così fino all'ora di pranzo:- allora Bella? Ho visto come ti ha guardata Athos...- - niente di chè! È solo un montato di testa tutto qui!- dico con ovvietà e lei si gira intorno preoccupata tappandomi le labbra:- shhh! Non dire in questo modo se ti sente ti polverizza!- - non preoccuparti Sissi ho già sentito... E ti avviso non farmi perdere la pazienza!- lo fisso gelida:- ah che bello sguardo!- dice sorridendomi divertito.

Questo tizio mi sta facendo innervosire. Alzo una forchetta con la telecinesi e gliela punto contro mentre addento il mio pane.

Lui mi guarda indifferente e io gli dico senza guardarlo:- allora che vuoi fare? Continuare o la finisci?- - quello che mi pare!- - senti io non sono nessuna demone o vampira in calore, ho dei sani principi e mi piace essere orgogliosa quindi se cerci un'avventura trovati un'altra!- dico guardandolo in faccia abbassando la forchetta.

Continuiamo a mangiare fino alla fine della pausa e poi ricominciano le lezioni.

In questa scuola ci sono anche lezioni di galateo oltre che di lingue antica e della nostra stirpe.

Finite tutte le lezioni mi chiudo in biblioteca per fare una ricerca. Finita vado in giardino dove un roseto attira la mia attenzione:- belle queste rose... Sono belle quanto te - mi sorride il ragazzo dagli occhi color ghiaccio. Afferro una rosa strappandola infilsandomi le spine nel palmo della mano e tre gocce di sangue scarlatto scendono sui petali di un altro fiore facendolo appassire.

:- ferma!- dice il principino guardandomi con occhi infuocati. Due fuochi che sanno riscaldarti ma che ti trasmettono inquietudine:- che hai?- chiedo addolcendomi un po':- il sangue...- dice e allora capisco. Cerco nella mia cartella dove porto i libri e prendo la fiala che avevo per pranzo:- prendi ti sentirai meglio - dico per poi porgergli la fiala aperta con il liquido denso e scarlatto e non se lo fa ripetere due volte che lo afferra e famelico beve il contenuto.

Dopo che ha bevuto i suoi occhi diventano due lastre di ghiaccio:- che ci fai qui?- chiedo tornando a guardare la rosa che avevo strappato:- stavo camminando e ho trovato te - - non bevi da molto, vero?- - si - - perchè?- - perchè queste domande? Non eri tu quella che non mi sopportava?- - sono un tipo molto curioso, tutto qui - e ci sono minuti di silenzio.

Passiamo tutto il pomeriggio a punzecchiarci fin quando non arriva Giulietta.

:- Bella! - - Giulietta - - posso farvi compagnia o sto disturbando?- - no non disturbi/si che disturbi!- diciamo insieme e continuiamo a dire:- e invece si/ no! Cosa? Ma la pianti!- Giulietta ci guarda perplessi come il resto delle persone che ci sono per poi ridere contagiandomi.

Il Principino rimane fisso a guardarmi impassibile ma i suoi occhi si sono accesi. Ho visto proprio una scintilla nei suoi occhi.

La figlia di DraculaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora