3 Capitolo

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":- Maria! Maria! Hai visto come cresce?- - si Draculino mio! Secondo me sarà come il padre! Freddo e distaccato - - e a volte dolce e bella come la madre!- risponde mio padre sorridendo e accarezzandole la pancia.

:- hai visto si è mosso!- dice mio padre e mia madre risponde:- dall'eleganza che ha posso dedurre che sia una femmina - - tu dici?- - si... Una bella femminuccia!- - come la chiamiamo?- - Antonietta o Cristina... - - ferma, donna! Io avrei optato per un nome più raffinato... Tipo Lilith oppure Bella!- - Bella? Mi piace tantissimo! Si chiamerà Bella!-"

Mi sveglio. Ormai sono bravissima a tornare indietro nel tempo. È una cosa che mi piace tantissimo. Mi vesto e dopo mi dirigo nella mensa e faccio colazione.

:- sei mattiniera - - bhe non mi perdo nel sogno - - sempre fredda?- - sempre impiccione?- ci guardiamo in cagnesco e dopo arrivano Romeo e Giulietta:- buongiorno!- - buongiorno!- ringhiamo entrambi:- già di cattivo umore?-

:- Giulietta... Non sapevo che avevano scritto dei libri sulla tua storia d'amore...- dico e lei mi guarda perplessa:- tutti la conoscono... La mia balia dopo la nostra apparente morte ha raccontato sempre la nostra storia fin quando un giorno non l'hanno scritta - - ok... Mi hai detto che hai anche tu una madre umana, tuo padre?- - mio padre era un demone... Perché tutte queste domande?- - curiosità... Semplice curiosità...- dico tornando sul mio piatto e mangiando quello che c'è dentro.

Oggi c'è il sole quindi non posso uscire. Tutti ci dirigiamo in classe per l'ora di medicina e quando entriamo gli unici posti liberi erano gli ultimi posti nella fila al centro. Io e Athos ci guardiamo e io dopo un po' di tempo alzo lo sguardo in aria e ci andiamo a sedere.

Nel bel mezzo della lezione presa ad ascoltare la professoressa che non mi accorgo che una demone mi schizza con dell'inchiostro nero.

La guardo e non riuscendomi a controllare i miei canini iniziano a fuoriuscire e io subito mi ritrovo fuori la classe che corro per andare in bagno.

La testa mi pulsa perchè stanno per fuoriuscire anche delle corna. Delle piccole corna nere come la pece e inizio a gemere di dolore accasciandomi accanto al lavandino.

Bevo la fiala ma non riesco a calmarmi e allora utilizzo i miei poteri prima che vado fuori di me. Metto due dita sulla mia fronte e ripeto più volte il nome Alleb e mi calmo dopo cinque minuti.

Rientro in classe e la professoressa mi chiede:- è successo qualcosa?- non le rispondo. Ma tutti mi guardano spaventate fin quando il mio sguardo non si posa su quella demone che la guardo gelida lei sussulta e mi guarda preoccupata.

Mi siedo e il suono della campanella ci distrae.

:- Bella come mai ti stavano spuntando i canini?- - nervosismo - - dovuto?- - cazzi miei - - oggi siamo di poche parole...- - va a scocciare qualcun' altra!- dico fuori di me scandendo le ultime parole e alzando la voce.

:- che ti succede?- - niente - - puoi dirmelo...- - NIENTE!- urlo e con la telecinesi lo sbatto al muro. Mi guarda stranito e io non faccio che guardare le mie mani.

:- scusami devo andare - dico fredda e con passo svelto mi dirigo verso la mia stanza. Incomincio a fare yoga.

Bhe ora vi starete chiedendo perchè. Bene... È per calmarmi definitivamente. Dopo una mezz'oretta riprendo le lezioni normalmente e diciamo che sono più calma.

Se non riesco a calmarmi devo mettere il ciondolo che mi ha dato mio padre.

A pranzo nessuno parla, mangiamo in silenzio fin quando io non rompo il ghiaccio:- allora? Perchè non parlate?- - bhe... Ecco...- inizia Sissi:- cosa c'è?- chiedo finalmente guardandola:- prima nei corridoi ti ho visto correre in bagno e sulla testa...- - cosa?- - avevi... Delle piccole corne e...- - io? Come faccio ad avere delle corna? Mica sono Lucifero o il nostro qui presente Principe Athos?- - adesso bassa stai esagerando! Io non ti ho fatto niente, mi sono solo preoccupato per te!- - cosa?- rispondono gli altri.

Ormai capisco che ho bisogno del ciondolo e vado in camera mia e prendo il ciondolo che ho sempre custodito in una scatoletta di velluto. Il ciondolo è a forma di goccia con una pietra incastonata al suo interno, un diamante.

Dopo vado in biblioteca e inizio a prendere un libro e, dopo essermi seduta su una poltrona di colore rosso in pelle, lo inizio a leggere. All'improvviso un ragazzo, ovvero un demone si avvicina. Non alzo lo sguardo dal libro, nemmeno quando si siede vicino a me.

:- cosa vuoi?- - io? Niente - dice alzando lo sguardo:- che stai leggendo?- - la storia di mio padre... Certo che gli umani raccontano molto bene solo c'è un particolare... mio padre non ha mai combattuto per Dio. Ha solo fatto ciò che l'istinto gli ha sempre detto di fare - - capisco... tuo padre è Dracula, il Principe dei vampiri?- - si -

La campanella suona e io torno in classe senza salutare quel ragazzo dai lunghi capelli. Dopo le lezioni mi ritrovo di nuovo in biblioteca a continuare di leggere il libro che stavo leggendo. Dopo un po' si presenta di nuovo quel ragazzo facendondomi innervosire un po'.

:- si può sapere che vuoi da me? Hai un sacco di posti perchè ti siedi sempre vicino a me?- - perchè ti vedo sola e... - - io preferisco stare sola - dico fredda. Continuo a leggere un altro po' e vedo che si ostina a stare vicino a me:- ma fa un po' come ti pare!- sbotto innervosita dall'insistenza di quel demone.

Finito il libro vado a posarlo e visto che sono troppo bassa mi aiuto con la telecinesi e dopo lui mi dice:- comunuqe non mi sono mai presentato... io sono Achille - - bene - dico superandolo.

Il ragazzo ha dei lunghi capelli castani e ricci e degli occhi castani che ti mostrano un animo spietato e che senza scrupoli ottine sempre ciò che vuole.

:- Bella! Ah... allora sei qui?!- - e dove altrimenti? - dice Athos ignorando la mia domanda di rimando:- ti volevamo chiedere se ti va una tazza di tè o di cioccolata - - ok - - Bella... ci vediamo in seguito - io lo ignoro e supero i due.

Andiamo in una stanza allestita proprio per le ore del tè. Io e Athos ci sediamo vicino e tutti gli altri in silenzio si guardando:- allora?- - ecco... Volevamo chiedere scusa se ti avevamo fatto innervosire...- inizia Sissi con il capo basso io invece le dico:- non c'è bisogno che vi scusate perché io a volte sono così - dico guardando tutti.

Mio padre mi ha sempre detto di tacere sulla faccenda della mia natura, ora però mi sta sfuggendo. Pensavo di aver superato tutto ciò ma penso di no a questo punto.

Prendo il ciondolo in mano e lo fisso:- che bel gioiello... Chi te l'ha dato?- - mio padre - - ah! È stupendo!- dice Giulietta con un sorriso.

La cameriera porta a tutti una tazza di tè tranne a me e ad Athos ci arriva una bella cioccolata calda con dei biscotti. Iniziamo a mangiare parlando del più e del meno e io guardando Giulietta non faccio altro che impensierirmi.

Mi ricorda troppo qualcuno ma non ricordo chi.

La figlia di DraculaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora