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"Jimin?"

Il rosato sgranò gli occhi al suono di quella voce a lui estremamente familiare. Portò subito le mani alla bocca per impedire ai singhiozzi di fuoriuscire mentre il suo corpo continuava a sobbalzare furiosamente.

Passarano un altro paio di minuti, durante i quali il minore sperò vivamente che Yoongi fosse andato via. Non voleva farsi vedere in quello stato: gli occhi gonfi e rossi, le guance bagnate e il corpo tremante. Non voleva mostrare questo lato di sè, questo lato così debole che avrebbe preferito nascondere al mondo intero.

"Jimin, so che sei lì dentro. Esci" esordì perentorio Yoongi da dietro la porta.

Jimin prese un respiro profondo per cercare di calmarsi.

"N-non voglio" si limitò a dire, la voce spezzata e tremolante.

"Andiamo Jimin" sospirò l'altro.

"No"

"Aspetterò qui fino a quando non uscirai, a costo di saltare le lezioni"

"Non lo farai"

Calò di nuovo il silenzio e Jimin credette che il maggiore si fosse finalmente arreso. Sentì, invece, un tonfo contro la porta, segno che Yoongi si fosse appena appoggiato contro di essa.

"Yoongi, per favore. Vai via" singhiozzò Jimin mentre calde lacrime ricominciavano a farsi spazio sulle sue guance paffute. Si lasciò scivolare sul pavimento sporco, la schiena poggiata contro la porta.
Il suo petto faceva male, cosí come le articolazioni delle dita.

Yoongi, al suono dei singulti del minore, si allarmò.

"No. Jimin apri..."sussurrò il corvino, la voce così sottile da suonare come una supplica.

Jimin a quelle parole dette con quel tono non riuscì a dir di no. Si alzò, si spolverò i vestiti e aprì la porta.

Il maggiore, ancora poggiato contro di essa, cadde per terra sorpreso, non aspettandosi che Jimin si decidesse ad uscire dal bagno.

Yoongi, steso sul pavimento, si perse un attimo ad osservare Jimin che intanto lo scrutava dall'alto divertito. Gli occhi erano arrossati, così come il naso e le guance, le labbra umide e piegate, in quel momento, in un flebile sorriso divertito. Un piccolo particolare stonava con quella visione tanto angelica: lo sguardo, non trasmettava nulla. Era vuoto, malinconico, aveva perso quel guizzo di vita che tanto contraddistingueva gli occhi castani del minore. E Yoongi sentì il suo cuore sprofondare fin giù nello stomaco all'idea che lui fosse il responsabile di quegli occhi spenti.

Si sollevò velocemente, fino a trovarsi faccia a faccia con il minore.

"Jimin" mormorò Yoongi.

E senza pensarci due volte strinse il rosato fra le sua braccia.

Sentì il battito accelerare e un senso di soddisfazione farsi strada dentro di sè non appena avvertì di nuovo quel contatto che tanto gli era mancato.

Jimin, con il cuore impegnato in una corsa sfrenata, portò lentamente le mani sulla schiena del maggiore, stringendolo delicatamente a sè. Nascose la testa nell'incavo del collo di Yoongi, inspirando il suo accogliente profumo di caffè, mentre sentiva le guance bruciare.

Il corvino sorrise dolcemente alla vista del rosato rannicchiato contro di sè. Sembrava così fragile e piccolo.

I due rimasero lì, abbracciati.

Il brusio delle voci degli studenti divenne un misero rumore di sottofondo.

Sentivano solo i loro cuori che battevano all'impazzata, i profumi che si mescolavano e il calore dei loro corpi vicini.

Jimin desiderò non allontanarsi mai da quelle braccia che lo facevano sentire al sicuro, protetto.

E nello stesso istante Yoongi desiderò tenere il più piccolo fra le sue braccia il più a lungo possibile. Voleva continuare a sentire quel calore, quel profumo e quella presenza che lo facevano sentire, almeno in parte, una persona migliore.

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Un po' di fluff
Comunque tanti auguri a Yoongi,
Il "bambino" sta crescendo :')

~~~~~~~Un po' di fluff Comunque tanti auguri a Yoongi,Il "bambino" sta crescendo :')

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ꜱᴇᴅᴜᴄᴛɪᴏɴ  ‹ yoonmin › [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora