XXIII

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Hoseok si dondolava sui talloni, irrequieto, la schiena ancora appoggiata contro la fredda colonna. I suoi freddi occhi castani scandagliavano con curiosità e impazienza la sala gremita di gente impegnata in conversazioni frivole. Aveva già individuato in precedenza gli amici di Jimin, Taehyung e Jungkook, in un angolo della stanza impegnati a scambiarsi sguardi dolci e ora aspettava solo vedere quella testa rosata uscire dal camerino.

Il perché si trovasse lì, allo spettacolo del suo amore a senso unico, gli era ancora sconosciuto. Doveva dimenticarlo, gettare il suo battito accelerato e il suo sorriso infatuato che compariva ogni volta incontrasse Jimin, nel più remoto angolo del suo cervello. Ormai non parlavano da settimane, da quando un giorno il rosato, a testa bassa e le dita intrecciate fra loro, gli aveva detto di non voler continuare più, poiché il peso dei sensi di colpa lo stava schiacciando.

Hoseok sapeva della cotta di Jimin.
Non sapeva chi fosse, ma si era accorto dello sguardo dolce nei suoi occhi nocciola ogni volta che il minore iniziava a perdersi fra i suoi pensieri. E anche mentre facevano sesso non era il suo nome quello che urlava bensì lettere sconnesse, parole spezzate dal troppo piacere. 

Faceva male.
Tremendamente male.
Vedere il sorriso dolce di Jimin che una volta gli riservava, appartenere a qualcuno che non fosse lui, frantumava il suo cuore in minuscoli frammenti mentre una familiare amarezza accarezzava con una gentilezza fasulla gli orli logori del suo amore.

Eppure non smetteva di pensarlo. Consapevole di distruggersi con i suoi sentimenti troppo autentici per lavarli semplicemente via, continuava a immaginare quegli infantili occhi nocciola su di sé e quella labbra di rosa poggiate sulle sue.
Era solo un illuso, intrappolato nel suo mondo da favola colorato da gradazioni consumate.

La testa rosa che entrò nel suo campo visivo fece spezzare il filo dei suoi pensieri e alzare la testa.
Jimin era appena uscito dal camerino, le labbra tremendamente rosse e gonfie e le guance spruzzate di un rosa pastello.
Il blando luccichio negli occhi di Hoseok iniziò a brillare di nuovo mentre a passo svelto si dirigeva verso il minore, impaziente di fargli i suoi complimenti. Tuttavia il sorriso luminoso che gli aveva piegato le labbra si spense e il passo rallentò non appena notò una testa corvina dietro quella rosata di Jimin. Le spalle si abbassarono e la confusione più pura si sparse sul suo viso quando riuscì ad associare quei capelli neri al suo migliore amico.
Eventualmente le sue domande confuse si interruppero non appena la sua visione di Jimin venne ostacolata dalla testa castana di Taehyung.
Lentamente si avvicinò al gruppetto rumoroso, terribilmente insicuro e confuso. Sentiva le risate allegre di Jungkook, Taehyung e Jimin mentre Yoongi rimaneva in disparte ad osservare il rosato con uno sguardo zuccheroso. Deglutí prima di prendere un profondo respiro e posizionarsi al fianco di Jungkook.

"Jimin" lo chiamó.
In un batter d'occhio l'attenzione di tutti fu su di sé mettendo il ragazzo leggermente a disagio. Hoseok aveva notato come i muscoli di Jimin si fossero improvvisamente tesi e lo sguardo di Yoongi su di sé fosse diventato di un freddo nivale.

"H-hey Hoseok" lo salutò Jimin inclinandosi inconsciamente contro il corpo di Yoongi.

"Jimin sei stato spettacolare, non riuscivo a toglierti più lo sguardo di dosso" sorrise Hoseok.

Il rosato arrossì leggermente chinando il capo, mentre gli angoli della bocca si piegarono dolcemente all'insù.

"Grazie"

Un silenzio imbarazzante cadde sul festoso gruppetto.

"Hey Hoseok, stavamo per andare in un ristorante per celebrare lo spettacolo di Jimin, che ne dici di unirti a noi?" gli propose improvvisamente Taehyung.

Un sorriso apparí sul volto di Hoseok seguito da un fermo cenno di assenso.

"Bene allora andiamo" li incalzò Jungkook e tutti si diressero verso l'uscita.

ꜱᴇᴅᴜᴄᴛɪᴏɴ  ‹ yoonmin › [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora