"Jimin" piagnucoló Hoseok stringendo forte la mano del piccolo.
"Jimin ti prego, possiamo riprovarci"Il ragazzo più basso lo squadrò, gli occhi freddi come una ventata d'aria in pieno inverno. Sfilò delicatamente la mano da quella di Hoseok nascondendola dentro la tasca del giubbotto.
"No, Hoseok. Te l'avevo detto che non ero serio" rispose Jimin con tono duro.
Hoseok abbassò il capo mentre il suo cuore si frantumava in minuscoli pezzettini; quasi non lo sentiva più battere contro il petto.
Faceva male.
Così maledettamente male.Jimin aveva ragione.
Lo aveva avvertito.
Il suo amore non sarebbe mai dovuto sbocciare; non per quel tenero ragazzo dai vispi occhi nocciola."Ma..." provò a controbattere.
Non voleva lasciarlo.
Voleva continuare a stare con lui, sotto il piumone in inverno, a scambiarsi dolci baci.
Voleva sentire il suo fragile corpo caldo contro il suo.
Voleva continuare a bere la cioccolata calda insieme a lui nei freddi giorni di neve.
Voleva vederlo sorridere, arrossire, rattristarsi.
Voleva conoscere ogni sfumatura di Park Jimin.Voleva che Park Jimin continuasse ad essere suo.
Il minore si voltò verso la porta, pronto ad andarsene, a buttare via i sentimenti dell'altro come fossero una carta sporca.
"Non lasciarmi" lo pregò Hoseok in un ultimo disperato tentativo.
Il silenzio cadde nella stanza per qualche minuto, minuti nei quali il cuore del maggiore batteva all'impazzata, impaziente di ricevere una risposta, qualunque cosa, che lo avrebbe fatto svegliare da quel brutto incubo.
"Hoseok..." Mormorò Jimin girando lentamente il volto nella sua direzione.
Il maggiore sentì la speranza riaccendersi nei suoi occhi scuri.
Il piccolo si avvicinò a lui sorridendo lievemente.
"Mi dispiace Hoseok, ma continuare farebbe male ad entrambi. Non voglio mentirti e ferirti ancora, ti prego" Jimin mormorò quelle parole taglienti con facilità, quasi come se fosse un divertente gioco in cui sentimenti di Hoseok erano il pallone da calciare.
Il ragazzo dal cuore infranto sentì la sua bolla d'illusione scoppiare, lasciando il vuoto totale.
Il minore avvicinò i loro volti e lentamente unì le lore labbra in un ultimo malinconico bacio.
Il cuore di Hoseok iniziò a battere forte, le interiora sciogliersi in quel tocco di fuoco.
Desiderava ancora così tanto Jimin.
Come poteva provare quelle emozioni così chiare sapendo che tutto il suo mondo fatto di batticuori e sorrisi amorevoli stava crollando sotto i suoi occhi?
Dopo qualche secondo si staccarono e Jimin gli rivolse un sorriso compassionevole.
"Mi dispiace" gli sussurró, prima di sparire dalla porta lasciando dietro di sè pezzi di cuore infranto.
Il maggiore scivolò sul pavimento, gli occhi lucidi e senza emozioni, la consapevolezza di aver perso il suo amato riverberava nel suo corpo.
È finita.
***
Hoseok batteva ritmicamente il piede a terra mentre, annoiato, aspettava che la lezione di biologia terminasse.
Accese il telefono, attento a non farsi scoprire, per controllare l'orario. La foto di un Jimin sorridente lo salutò come suo solito, gli occhietti piccoli a mezzaluna e le guanciotte rosse.
Le labbra di Hoseok si piegarono in un sorriso nostalgico.
Doveva decidersi a cambiare il suo blocco schermo.
Finalmente la campanella suonò e gli studenti si riversarono frettolosi nei corridoi, lasciando il ragazzo dai capelli rossi da solo nell'aula.
Con calma ripose i libri nella borsa mentre fischiettava un'allegra melodia.
Altre due ore e sarebbe potuto tornare a casa.
Finì di prepararsi e si apprestò ad uscire dalla classe ma qualcosa, o meglio qualcuno, lo fermò.Il suo corpo s'irrigidì e il cuore iniziò a stringersi in una stretta dolorosa alla vista di Park Jimin, i capelli rosati sparati in tutte le direzioni e un timido sorriso ad adornargli le labbra.
Il piccolo ragazzo puntò le iridi nocciola su Hoseok con esitazione e il rosso sentì di nuovo le farfalle agitarsi nello stomaco e le guance arrossarsi.
"Hoseok"
La sua schiena venne attraversata da mille brividi nel sentire la voce dolce di Jimin pronunciare il suo nome.
"È passato molto tempo" continuò il rosato giocherellando con le piccole dita.
"Già" rispose Hoseok raddrizzando la schiena e distogliendo lo sguardo dalla figura minuta del minore.
Faceva ancora male.
Jimin si avvicinò e il rosso trattenne a stento l'impulso di indietreggiare.
Il piccolo prese le sue dita fra le mani inziando ad accarezzarle delicatamente.
Il cuore di Hoseok battè più forte nella cassa toracica, il tocco di Jimin leggero come ali di farfalla.
"Mi sento un po' solo in questi giorni" mormorò lentamente il rosato incatenando lo sguardo con quello del maggiore.
E Hoseok le sentì di nuovo, tutte le emozioni che aveva represso in quei mesi travolgerlo come una violenta bufera.
Jimin continuò a fissarlo negli occhi, come se stesse cercando di leggere il dolore dell'altro, il vuoto che aveva lasciato quando lo aveva abbandonato.
Lentamente si leccò le labbra rendendole lucide, un'allettante droga agli occhi di Hoseok.
Il maggiore deglutí rumorosamente e senza aspettare un secondo di più unì le labbra con quelle piene di Jimin, stringendo le sue spalle in una calda stretta.
Non aveva idea di cosa stesse facendo, Hoseok. Il suo corpo non era più sotto il suo controllo, i pensieri confusi giravano senza meta nella sua testa.
C'era solo il rosso vivido delle labbra di Jimin.
E travolti dalla brusca bufera di passione, i loro corpi si unirono di nuovo, dopo tanti mesi spesi da soli.
E continuarono a unirsi, più e più volte, la fame che avevano l'uno per l'altro che cresceva smaniosamente.
Jimin lo usava come sfogo del suo amore segreto per Yoongi e Hoseok per illudersi che la loro relazione fosse ancora quella di una volta.
E andava bene così.
Finchè Hoseok poteva stringere il corpo minuto di Jimin fra le sue braccia nulla contava più.
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ꜱᴇᴅᴜᴄᴛɪᴏɴ ‹ yoonmin › [SOSPESA]
Fanfic"Sᴄᴏᴍᴍᴇᴛᴛɪᴀᴍᴏ: ᴇɴᴛʀᴏ ʟᴀ ғɪɴᴇ ᴅᴇʟʟ'ᴀɴɴᴏ ꜱᴄᴏʟᴀꜱᴛɪᴄᴏ ᴅᴏᴠʀᴀɪ ꜱᴇᴅᴜʀʀᴇ Yᴏᴏɴɢɪ" -ʏᴏᴏɴᴍɪɴ ᴄᴏᴘᴘɪᴇ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ: ᴠᴋᴏᴏᴋ ᴇ ɴᴀᴍᴊɪɴ •вoy х вoy •ѕмυт