XXI

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I giorni passarono lenti.
Le lancette dei secondi non camminavano, gli stessi pensieri logoranti li torturavano silenziosamente.
Le occhiaie divennero più profonde, il viso più pallido, gli occhi spenti.

Yoongi e Jimin erano estranei.

Una distanza che li distruggeva.
Desideravano parlarsi, toccarsi, baciarsi ma continuavano a passarsi accanto con freddezza, evitando di incrociare gli sguardi.
Le persone attorno a loro si preoccupavano.
Più volte Taehyung aveva dovuto avere a che fare con le improvvise crisi di pianto di Jimin, entrambi sul pavimento freddo del bagno della scuola, mentre provava a chiedere quale fosse il problema, ma ricevendo in risposta solamente una scossa del capo e il silenzio assoluto.

Yoongi si isolava.
Come una figura eterea, veniva visto dagli studenti curiosi nel giardino della scuola occupato a distruggersi i polmoni con del fumo grigio.
I sensi di colpa offuscavano le parole, i mormorii, gli sguardi.
Gli occhi lucidi e spaventati di Jimin lo svegliavano la notte e lo tormentavano durante il giorno.

Non riuscivano a continuare ad andare avanti senza la presenza l'uno dell'altro.

Arrivò il sabato, il giorno del saggio di Jimin.
Quest'ultimo, quando non versava perle di rugiada dai suoi occhi stanchi, si distruggeva nella sala di ballo.
Continuava a muoversi, a perfezionarsi, nonostante i muscoli frementi e la testa dolorante.

Anche quel pomeriggio si recò in palestra correggendo gli ultimi errori.
Doveva fare un assolo quella notte e questo lo preoccupava, non poco.
Gli occhi delle persone puntati addosso erano sempre stati dardi di fuoco sulla sua pelle sudata ogni volta che si esibiva.
Figuriamoci quando si sarebbe ritrovato solo sul palco.

Balló per tre ore di fila e si fermò solo quando entrò Taehyung.

Il castano passò silenziosamente una bottiglia d'acqua ghiacciata a Jimin, mentre lo guardava buttarsi sul pavimento, completamente sfinito.

"Tutto bene?" gli chiese Taehyung.

Jimin annuì.

L'amico lo scrutó, un cipiglio preoccupato in volto, non del tutto convinto.

"Stai dormendo in questi giorni?" continuó.

Il rosato annuì di nuovo.

Taehyung sospirò.
"Jimin è inutile mentirmi, le occhiaie parlano da sole"

Il ragazzo non rispose.

"Stai mangiando?"

Silenzio.

"Dio, Jimin vuoi dirmi cosa ti è successo? Se continui a tenermi tutto nascosto non risolveremo nulla" sbottò il castano.

"Taehyung, davvero non ti preoccupare" rispose l'altro alzandosi
"Non...non è nulla di importante"

"Non credo che qualcosa di così poco importante ti riduca così"

Il rosato lo ignoró di nuovo.

"Ti vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti" esordì Taehyung improvvisamente dirigendosi verso la porta.

"No, fra qualche ora ho il saggio, dopo mi verrà da rimettere" lo fermò Jimin.

"Ti verrà più da rimettere se non mangerai nulla" e con quelle parole lasciò la stanza.

Il rosato sospirò frustato passando una mano fra i fili rosati.

Yoongi...

°°°

Yoongi,steso sul letto, muoveva il piede a ritmo di una vecchia canzone, lo sguardo rivolto al soffitto.
La testa vuota, annichilita dal dolore, e le labbra secche, scandivano il suo tempo lentamente.

Quel giorno c'era il saggio di Jimin.

Gettò uno sguardo all'orologio fisso alla parete.

18:43

Lo spettacolo iniziava alle 19.

Si rigirò nel letto affondando la testa nel cuscino.

Voleva rivederlo, così tanto.
Gli mancavano i suoi sorrisi, i suoi occhi sfavillanti, il rossore che imporporava le sue guance ogni volta che gli parlava.

Sbuffò sprofondando di più nel cuscino.
Il ticchettio delle lancette risuonava rumorosamente nella stanza.

Fanculo.

Buttò il cuscino per aria, si alzò e iniziò a prepararsi.

°°°

Arrivò alle 19:15, quando lo spettacolo era già iniziato.
La sala era completamente buia, le uniche luci visibili erano quelle che provenivano dal palco.

Si accomodò in uno dei pochi posti disponibili e gettò un'occhiata alla sala, non interessato ai ballerini che si stavano esibendo in quel momento. Due posti più avanti c'erano i due amici di Jimin, Taequalcosa e quella sottospecie di coniglio, mentre appoggiato alla colonna c'era Hoseok.

Strinse i pugni alla vista del suo amico.

Ovviamente è qui per vedere la persona con cui scopa.

Portò lo sguardo sul palco, giusto in tempo per vedere la figura di Jimin entrare.

Il respiro si bloccò in gola e il suo battito cardiaco iniziò ad accelerare.

Con una veste nera semitrasparente, il trucco marcato sugli occhi e le labbra colorate di un rosso ammaliante, appariva agli occhi di Yoongi come un diavolo seduttore.

Deglutí rumorosamente quando le prime note della melodia partirono, gli occhi incatenati alla figura snella di Jimin.

Il ragazzo rosato iniziò a ballare, i movimenti fluidi e seducenti, i sorrisetti provocanti che ogni tanto lanciava alla folla seccavano la gola del corvino.

Yoongi fissava Jimin, completamente rapito, la voglia che aveva di toccarlo cresceva di secondo in secondo.

Il brano finì tre strazianti minuti dopo.

Jimin sorrise innocentemente e si inchinó ringraziando la folla.

Yoongi lo seguì con lo sguardo tutto il tempo, fino a quando non sparí dietro le quinte.

Quando anche l'ultimo capello rosato sparì dalla sua vista, si alzò e seguì Jimin nel retro del teatro.

ꜱᴇᴅᴜᴄᴛɪᴏɴ  ‹ yoonmin › [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora