선물 - Gift

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Un anno dopo

Il sole splendeva alto quella giornata, era così fastidioso. Nonostante la mia vita fosse diventata più luminosa, odiavo ancora quella palla infuocata che mi destava dai sogni. Grugnii infastidito ma mi bloccai subito, qualcosa o meglio qualcuno mi schiacciava sul materasso. Sorrisi e strinsi più forte la persona che mi dormiva accanto. Hoseok era nella pace dei sensi, sembrava un bambino per quanto rilassato e calmo fosse il suo viso. Con la mano libera, perché l'altra era finita sotto il suo collo, spostai leggermente i suoi capelli dagli occhi e passai l'indice su tutta la guancia sinistra, lo vidi alzare il labbro in un mezzo sorriso.

Era passato già un anno da quando io ed Hoseok avevamo deciso di condividere le nostre vite. Era passato un anno da quando i miei pensieri non era più neri o grigi grazie all'aiuto del mio amato Namjoon. Aveva preso sfumature di Viola, verde o giallo nelle giornate più colorate; insomma era quasi diventata un arcobaleno. Mi fa ancora paura, ogni tanto mi sveglio la notte, in preda al panico, tastando il posto di fianco al mio ed è un bene che adesso lui sia sempre lì ma, quando ancora non avevo avuto la grazia della sua presenza ogni giorno, trovando uno spazio vuoto e freddo, mi assaliva una paura fottuta che fosse tutto un sogno.

- Amore qualcosa non va? - chiese preoccupato Hobie distogliendomi dai miei pensieri. Non mi ero neanche accorto che si fosse svegliato. Spostai il mio sguardo sul suo e sorrisi, uno di quei sorrisi rassicuranti: - Non c'è niente che non va cucciolo, stavo pensando a te. Ecco tutto. - dissi, accarezzando nuovamente quelle splendide guance. Sospirò: - Pensarmi ti fa aggrottare la fronte? - domando, passando l'indice al centro delle mie sopracciglia, rilassai il viso e chiusi gli occhi, beandomi delle sue carezze. - Si, se i pensieri mi portano in stanze in cui non vorrei andare. - Era facile parlare con lui, almeno per me lo era. Faceva uscire le parole dalla mia bocca come se le tirasse fuori con la magia ed io, da scemo quale ero, aprivo bocca e mi facevo privare delle parole.

- Tu lo sai che non vado da nessuna parte vero? - disse, comprendendo quali fossero le stanze in questione. Aprendo gli occhi, lo guardai per un tempo che sembrò quasi infinito, avvolti nel silenzio più totale, anche la natura stava zitta. - Me lo dirai ogni volta che ne avrò bisogno Hobie? Anche se dovesse accadere spesso? - nella mia voce si poteva udire il mio bisogno di lui. Senza staccare i suoi occhi dai miei, salì cavalcioni su di me e portando le sue splendide mani sul mio viso, avvicinò il suo fino a sfiorare le nostre fronti. - Non smetterò mai di ripeterlo. Anche quando avremo novant'anni, saremo senza denti, probabilmente senza capelli, ciechi da tutti e due gli occhi, possibilmente rincoglioniti, neanche allora smetterò di dirti che io non vado da nessuna parte. - lo disse serio, senza ombra di ilarità sul viso, fu questo a frenarmi per un attimo ma poi, scoppiai a ridere. Mi figuravo la scena nella mia mente. Anche in quello stato sarebbe stato bello. - Lo trovi divertente Min Yoongi? - chiese infastidito e senza usare nessun onorifico, accadeva spesso quando lo facevo arrabbiare. Smisi subito di ridere cercando in tutti i modi di trattenermi: - Hobie-ah come pretendi che rimanga serio quando t'immagino come ti sei descritto? - chiesi sfiorando i nostri nasi.

- Sei proprio uno stupido hyongnim. - dicendo così si spostò tornando al suo posto di partenza. Feci un espressione sorpresa e lo guardai con gli occhi spalancati: - Yah! Vuoi dormire per caso nella vasca da adesso in poi? - minacce senza nessuno scopo le mie, piuttosto l'avrei incollato al letto pur di averlo sempre al mio fianco. E lo vidi, con quel sorriso che adoravo e che cercava di nascondere. Quatto quatto mi avvicinai e feci coincidere i nostri corpi: - Ti amo piccolo scemo! Ed il fatto che starai con me per 90 anni mi farà dormire sogni tranquilli. - lo sentii allungarsi verso il comodino, aprire il cassetto e tirar fuori una busta di colore verde, il suo preferito. Rimasi come un ebete a guardare quella busta, incapace di muovere un singolo muscolo. Lo sentii ridacchiare, scossi leggermente la testa e la presi tra le mani.

Sospirai, ero felice, sorpreso, incredulo. Lo potevo sentire chiaramente, era in attesa. Che lo aprissi, della mia reazione. Sbattei un paio di volte gli occhi e trattenendo il respiro aprii la busta. Perché avevo così tanta paura di un pezzo di carta? Quello che conteneva mi lascio ancora più di sasso. Sembravo pietrificato. Non respiravo, fissavo come un interdetto l'oggetto tra le mie mani. Cosa aveva fatto quel pazzo del mio ragazzo? Chiusi e riaprii gli occhi una sola volta e voltandomi a guardarlo: - Due biglietti per Parigi? - sorrise facendo si con la testa. - Buon compleanno amore mio. Saranghae. -










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810 parole, mi sono superata.
Shimmering02 questo capitolo è per te. Per ringraziarti del fatto che stai leggendo la mia storia. Grazie davvero per il supporto! 💕

Probabilmente ci sarà qualche capitolo in più... Amo troppo questa piccoletta. 😋

𝐼𝑘𝑖 𝑡𝑒 𝑘𝑢 𝑦ū𝑘𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora