남 - Nam

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Hobie
~ Hyong vorrei tanto incontrarti. ~
Ore 12:37

Quelle quattro parole dicevano tante cose. Parole che mi spaventavano, che si costruivano muri per evitare che mi facessi male. Lo visualizzai ma non risposi, troppo codardo per accettare e troppo codardo per dire di no. Mi pentii anche di avergli risposto in quel modo.

Posai il telefono e tornai al mio lavoro, quando fu l'ora di andare via non mi ero reso neanche conto che il tempo aveva fatto il suo corso. C'era un nuovo messaggio ma non ebbi abbastanza fegato per guardarlo. Avevo perso troppo nella mia vita, ancora adesso l'idea di perdere Namjoon mi terrorizza, come potevo anche solo immaginare di far entrare un'altra persona nella mia vita?

Quando arrivai a casa, Koya era sul divano a studiare, alzò lo sguardo verso il mio e, conoscendomi anche meglio di me stesso, corrucciò la fronte e posò la penna, lasciando perdere quello che stava facendo - Stai bene hyongnim? - chiese realmente preoccupato. Sospirai e lasciandomi andare sul divano accanto a lui, gli passai il telefono. Poggiai la testa sulla spalliera e chiusi gli occhi, godendomi il silenzio che proveniva dalla persona al mio fianco.

- Ne ha di fegato quel ragazzo. - disse il mio fratellino. Potevo sentirlo anche senza vederlo, stava sorridendo. Me lo immaginai subito, quelle fossette ai lati del suo volto e quello sguardo da birichino. Sorrisi e scossi la testa. - Non ti piace Yoongi hyong? - aprii gli occhi ma non poggiai il mio sguardo sul suo, preferivo guardare il bianco del soffitto.
- Credo sia proprio questo il punto, mi piace anche fin troppo. -

Lo sentii mugolare, la sua mente stava già lavorando e la risposta non tardò ad arrivare:
- Yoongi devi smetterla di mettere paletti intorno a te! Hai persone che ti voglio bene accanto e sembra che tu non te ne renda neanche conto. - Questa volta mi voltai verso di lui. Scosse la testa:
- Non parlo di me, quello è scontato. Jin hyong, TaeTae, Kookie, perfino Jackson prova un forte sentimento per te. Nonostante tu possa apparire un pezzo di merda glaciale, la gente ti adora! - alzai un sopracciglio e aggrottai la fronte! Quel moccioso aveva osato introdurre nella frase un insulto come se niente fosse. - Tu, disgraziato! - gli disse ed entrambi scoppiammo a ridere.

𝐼𝑘𝑖 𝑡𝑒 𝑘𝑢 𝑦ū𝑘𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora