DLS.

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La mattina seguente mi svegliai nel suo letto.
Non riuscivo a capire come potesse essere successo, in quanto lui era ubriaco marcio e dormiva e io non ero mai stata sonnambula.
Risi leggermente ai miei pensieri, prima di sedermi affianco a lui.
Continuava a dormire beatamente, con respiri regolari.
Era girato verso di me, con entrambe le mani sotto al cuscino.
Sembrava un bambino.
Mi alzai per prendere il cellulare, controllando le eventuali notifiche, notando fossero poco più le dieci del mattino.
Avrebbe dormito ancora per tanto, pensai.

'Va bene Elis, ma è tutto ok? Non farmi preoccupare'

La risposta di mia madre, al messaggio che gli avevo mandato la notte prima.
Non risposi, perché tanto pensai di tornare su casa subito.

Dalla cucina sentivo dei rumori.
Poi un incredibile odore di caffè.
Doveva essere la mamma, finalmente.
Imbarazzatissima, mi alzai dal letto, tirando su le coperte, coprendo Ghali fin sopra le spalle.

Mi alzai, facendo il minor rumore possibile.
Di fianco al suo letto c'era una grande bottiglia di acqua che la sera prima non vi era.
L'aveva presa lui o la madre al suo rientro.
Imbarazzata ancora di più, al pensiero che fosse entrata nella notte, vedendoci dormire insieme, mi avvicinai alla porta, raccogliendo la mia borsa sullo scaffale di fianco, appoggiando una mano sulla maniglia intenta ad aprire.

Una volta fuori, chiusi la porta dietro le mie spalle, guardandolo un ultima volta prima di girarmi.
Camminai a passi silenziosi, raggiungendo in fine il salone.

Dalla grande cucina vidi una donna, non troppo alta, con dei capelli moderatamente lunghi, girata dalla parte dei fornelli, in attesa di poter spengere le fiamme, una volta che il caffè fosse uscite del tutto.

Non sapevo come comportarmi.
Andarmene senza dire una parola sarebbe stato alquanto irrispettoso e non era da me.
Mi avvicinai, facendo qualche passo in avanti, fermandomi poi sulla soglia.

•Buongiorno• Dissi, accennando un sorriso.

Lei si giró quasi di scatto nella mia direzione.
Dando vita ad un sorriso pieno.

•Buongiorno mia cara, tu devi essere Elis, non è vero? Io sono Amel• Mi chiese, dolcemente.

Annuii alla domanda, portando le braccia chiuse davanti al corpo.
Quando mi comportavo in quel modo si poteva notare benissimo la mia vergogna.

•Come è andata la serata?• Domandò poi, riempiendo due tazze di caffè.

•Tutto bene, signora• Risposi. •Sono rimasta con lui perché era ubriaco e lei non c'era, avevo timore si potesse sentire male• Continuai, diventando rossa in viso.

•Non darmi del lei, per favore, sono ancora una ragazza• Rise, facendomi un'occhiolino amichevole.

Sorrisi alle sue parole, prima che continuasse a parlare.

•Hai fatto la miglior cosa, sta tranquilla, anzi, ti ringrazio• Disse, porgendomi una delle tazze.

•Si, diciamo che questo non era il modo in cui avrei voluto conoscerti• Replicai imbarazzata, mentre la osservavo.

Ogni suo movimento era fatto con la massima delicatezza.
Aveva avuto il sorriso in volto per tutta la chiacchierata.

•In un modo o nell'altro ci saremmo dovute conoscere, quindi ora non stare a vedere il capello• Rise ancora.

•È solo che mi sono addormentata sul tappeto ieri sera, non so come io sia finita sul letto• Dissi, cercando di capire.

•Si è svegliato quando mi ha sentita rientrare in casa, probabilmente è stato lui•

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora