'Ti sto aspettando, muoviti!'
La mattina seguente, dopo essermi preparata, gli scrissi un messaggio mentre aspettavo il suo ritorno.
Non sapevo verso che ora sarebbe tornato.
Nel frattempo, decisi di uscire. Quella mattina avevo voglia di cappuccino al bar, quello fatto in casa non sarebbe mai stato buono come quello che fanno nei bar, pieni di schiuma.
Presi le chiavi della mia macchina, avviandomi verso il Duomo.
Al lato della piazza c'era un bar che adoravo, era pieno di colori, con tanti quadri e tutte luci colorate. Di prima mattina metteva allegria.
Ordinai e mi sedetti, mentre leggevo le noiose notizie che i giornali riportavano.
'Se vuole, quando torna, andiamo a farci un giro' pensai, sorseggiando il mio cappuccino schiumato.Dopo essere uscita dal bar, mi incamminai verso i negozi, assicurandomi almeno mille volte di aver chiuso l'auto.
Mi sentivo bene quella mattina, aspettavo solamente con ansia che Ghali tornasse.
'Calmati, tra poco tornerà' continuavo a pensare.
Non era mai successo prima, ero veramente euforica per il suo ritorno, stavo decisamente fremendo.***
Mi vibró il cellulare nella tasca destra del mio amato cappotto.
'Io sono a casa e non ti vedo, sarà meglio per te tornare entro dieci minuti, già sono arrabbiato con te, non mi incrementare l'incazzatura, dott.ssa'
Sentii la felicità scorrermi nel sangue mentre ridevo a ciò che aveva scritto, era proprio un cretino.'Si da al caso che ho ventidue anni, posso benissimo uscire e tornare quando ne ho più voglia..... comunque non ti farò attendere molto, sto arrivando'
Scrissi, mentre tornavo verso la mia auto.Arrivata davanti al cancello, spinsi il bottone del telecomando, facendolo aprire, era incredibile come la lentezza di quel gigante pezzo di ferro, a volte, mi faceva innervosire.
Una volta parcheggiato, mi avviai quasi di corsa verso l'ingresso delle ville.'Sono qui fuori, scendi'
Scrissi velocemente, mentre guardavo la finestra di casa sua.
'Ti devo strillare, forse è meglio che sali tu, ti aspetto davanti la porta'
Feci una smorfia prima di iniziare a salire il primo piano di scale.
Avevo l'ansia, ero agitata.
Non per il suo presunto 'cazziatone'.
Per lui.
Lo trovai, come ogni volta, appoggiato sulla porta di casa sua, con le mani incrociate. Si stava sforzando in tutti i modi di guardarmi male, ma non ci riuscì per molto.•Sei un coglione• Dissi riferendomi al suo messaggio, mentre avanzavo nella sua direzione.
Non rispose ma in compenso aprì le sue grandi braccia.
Mi fiondai verso di lui, appoggiandomi al suo petto.
Mi era mancato veramente.•Ora sono affari tuoi• Mi disse, mentre a gesti cercava di invitarmi dentro casa.
In casa sua non c'ero mai stata, come lui nella mia dal tronde.
Ero un po' imbarazzata all'idea di dover conoscere sua mamma e sentirmi in quel modo mi dava al quanto fastidio.•C'è tua mamma in casa?• Chiesi timidamente.
•Purtroppo no, mi ha lasciato un biglietto sul tavolo, dice che tra poco torna•Risi quasi sollevata.
•Vieni• Mi disse quasi come per incoraggiarmi.
Lo seguii passo dopo passo, restando dietro di lui, mentre ci avviammo per la cucina.Era veramente grande, i fornelli lucidi, ti ci potevi quasi specchiare e le mattonelle erano di un color sabbia, molto chiaro.
•Vuoi qualcosa?• Chiese, buttando giù un bicchiere d'acqua, mentre spostò una sedia per farmi sedere.
•No Ghali, grazie, io non bevo• Risposi, cercando, con la coda dell'occhio, di vedere la sua espressione.
Mi guardò in cagnesco, mentre ridevo, portandomi una mano sul viso, sedendomi.
Lo vidi passarmi davanti, senza rispondere alla mia provocazione, andando verso il salone per sedendosi sul divano e accendere la televisione.•Sei una grandissima stronza• Sputó poi, una volta scelto il canale.
•Non insultarmi, non è mai successo in ventidue anni e poi era solo per la mia promozione• Risposi, quasi sorridendo.
•Non ridere Elis, mi hai fatto preoccupare davvero•
•Ok, ma ora io che cosa posso farti? Sembra sia successo chissà cosa• Dissi, quasi innervosita.
•Lasciamo perdere questo discorso perché giuro che ti ammazzo• Disse. •Potevi evitare di scrivermi• Continuó.
•Ancora? Ero ubriaca e non sapevo neanche cosa stessi facendo•Si giró a guardarmi, ancora più incazzato di prima.
•È proprio quello il problema• Sbottó. •Non sapevo nemmeno con chi cazzo stavi, le tue amiche non le conosco, non mi hai più risposto e io non potevo fare nulla•
•Ti ho già detto che mi dispiace, che hai ragione, quanto ancora dovrai continuare? Come se fossi l'unica donna al mondo ad averlo fatto• Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.Lui si alzò di scatto, venendo verso di me.
D'istinto mi alzai a sua volta, trovandolo poi di fronte a me, più arrabbiato che mai.•Forse non hai capito, delle altre Donne a me non frega un cazzo• Disse. •C'eri tu l'altra sera, se fosse successo qualcosa, sarebbe successa a te, lo capisci questo!?• Quasi urlò, avvicinandosi ancora, facendo cadere i suoi dread sul viso.
Cercò di farmi capire in tutti i modi quanto fosse veramente incazzato nero.Rimasi colpita dalle sue parole, avrei voluto abbracciarlo e stringerlo ancora, non avrei mai pensato si potesse preoccupare in quel modo.
Feci un passo in avanti, avanzando quindi ancora più vicina a lui, spostando i dread, così che potessi ammirare il suo meraviglioso viso straniero.
Mi guardava fisso negli occhi, il suo sguardo era tanto arrabbiato quanto magnifico.
Non riuscivo a rispondere, anche perché non sapevo proprio cosa dire.•Perchè riesci a farmi alterare così? Perché devi farlo?• Disse poi, cingendomi i fianchi, con le sue grandi mani.
Sentii in un istante il mio cuore battere davvero troppo veloce.
Non riuscivo a parlare ma nello stesso momento non riuscivo neanche a distaccare lo sguardo.
Sentivo lo stomaco invaso da pugni, i brividi su ogni parte del mio corpo, i sentimenti veramente in confusione, per la prima volta.•Sei una stronza• Disse di nuovo, quasi sottovoce, stringendomi di più mentre continuava a guardarmi insistentemente, avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Avevo voglia di baciarlo. Le sue labbra sembrava mi chiamassero.
Erano così vicine, così carnose e umide.•Smettila• Dissi, portando le mie mani sulle sue, chiudendo le palpebre, per evitare ancora i suoi pericolosi occhi.
•Di fare cosa?• Disse.
•Scusa, io non lo farò più• Sbottai alla fine.
Non sarei riuscita a resistere ancora per molto.
Trovai dunque la forza di interrompere quel momento.Lasció poi i miei fianchi.
•Lo spero per te• Disse infine, guardandomi ancora una volta prima di girarsi e tornare a sedersi sul divano.
Rimasi spiazzata da tutto.
Non sapevo cosa mi fosse successo.
Non sapevo cosa pensare.
Non sapevo cosa dire.SPAZIO AUTRICE.
Allora, si, abbiamo fatto direi un enorme passo avanti, sono diciamo soddisfatta ma voglio sapere voi cosa ne pensate, che è la cosa più importante!
Fatemi sapere, perché mi fa veramente tantissimo piacere quando commentate!!!Grazie☺️
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Ti aspettavi tutto questo? || Ghali
FanfictionDopo quasi due anni, finalmente, riusciranno a conoscersi. Non mi piace poi tanto scrivere i testi delle storie nella descrizione, quindi vi invito ad aprire e a leggere. Vi ringrazio ancora prima di iniziare! Volevo avvisare che, quando sarà il tem...