A.

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•Hai voglia di litigare, per caso?• Gli chiesi, mentre cercavo di guardarlo nel peggiore dei modi.

•No Elis, sei tu che vuoi litigare• Replicò, incrociando le braccia. •Cosa ti costa raccontarmi cosa è successo? Fai troppe domande e sei troppo strana•

Costa.
Avrebbe potuto costare la nostra intera amicizia se tutto fosse accaduto solamente per via dell'alcool, anche se dicevano che essere ubriachi rendeva sinceri.

•Ti sei ubriacato come un irlandese e hai detto un sacco di stronzate, va bene così?• Sbottai, alzandomi poi dal divano.

•Senza che mi prendi per il culo, mi dici cosa ho detto?• Disse, avvicinandosi.

Presi la palla al balzo, ricordandomi delle sue gambe da fenicottero.
Almeno così speravo che l'avrebbe bevuta.

•Mi hai detto che i tuoi amici dicono che hai le gambe da fenicottero e mi hai chiesto un mio pensiero al riguardo• Dissi, abbozzando un sorriso, mentre lo guardavo.

Lo vidi avvicinarsi ancora di più.
Questa volta era arrabbiato davvero.

•Fin che non avrai deciso di dirmi la verità io farò finta che tu non esisti• Sbottò, girandosi poi di spalle.

Andò in cucina, per prepararsi qualcosa da mangiare.
Lo vedevo fare avanti e indietro nella stanza, senza degnarmi del minimo sguardo.

•Passato il mal di testa?• Gli chiesi.

Lui, con il piatto in mano, si sedette sul divano, iniziando a mangiare come se lì dentro fosse completamente solo.

•Ghali•

Lo chiamai.
Mi sentivo un fantasma.
La cosa era alquanto divertente.
Era proprio un cretino.

•Ghali, puoi anche fare finta di non ascoltarmi, ma io sono qui comunque•

Lui di tutta risposta finì di mangiare, andando a portare il piatto nel lavandino, tornando poi a sedersi.

•La smetti? Neanche i bambini si comportano così•

Sì passò una mano tra i dread, continuando a guardare la televisione indisturbato.

•Sei un coglione, lo sai?•

Non c'era nulla che potessi fare per portare la sua attenzione su di me.
Non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione del genere.

•Dai Ghali, per favore• Dissi, aprendo le braccia, guardandolo con uno sguardo dispiaciuto.

Niente.
Il nulla completo.
Che odio.

•Mi sto seriamente stufando• Borbottai, sbuffando.

•Sei odioso e cretino!• Quasi Urlai, mettendomi davanti la tv.

A quel punto, il suo sguardo, per svariati secondi si posò su di me.
Sorrisi mentalmente, pensando di essere riuscita a sbloccare leggermente la situazione.
Ma non fu così.
Spostò leggermente la testa, continuando ciò che stava facendo.

•Va bene, ok, hai vinto tu• Dissi infine. •Ti dirò tutto, basta che mi parli Ghali•

Neanche così lo convinsi.
Ciò che lui voleva era che iniziassi a parlare, senza farmi fare domande.

•Hai chiamato me, Habibi, ieri sera• Dissi, tutto d'un fiato.

Notai che portò immediatamente i suoi occhi su di me, aspettando che parlassi ancora.
Sentivo delle sensazioni indescrivibili in quel momento, avevo paura ma ormai avevo iniziato.

Sospirai ancora prima di riaprire bocca.
Mi veniva quasi da piangere.

•Mi hai detto, ancora una volta di quanto tu fossi geloso di me• Continuai. •E mi hai detto direttamente anche il motivo•

Si alzò, venendomi incontro, aspettando che finissi la frase.

•Hai detto 'sono pazzo di te' mentre stringevi le tue mani al muro, mi avevi chiusa Ghali e io mi sentivo morire• Replicai, guardandolo intensamente negli occhi.

Cercavo disperatamente di capire i suoi pensieri.

•Perchè?• Chiese, avvicinandosi ancora, pericolosamente verso di me.

Solo pochi centimetri ci dividevano.

•È la stessa cosa per me•

Quasi feci in tempo a finire la frase.
Lui mi prese per i fianchi, stringendomi quanto poteva, al limite del dolore.
Cominciai a respirare affannosamente, mentre lo guardavo negli occhi.
Notai fosse veramente troppo vicino, appoggiando completamente il suo corpo al mio.
Le sue iridi scure caddero sulla mia bocca, risalendo poi ai miei occhi, come per chiedere conferma.
L'unica cosa che riuscii a fare, fu chiudere gli occhi, non prima di aver guardato le sue carnose labbra, come risposta.
Respiravo a malapena, il mio cuore era pronto ad esplodere.
Ma posando una mano sul suo petto, potevo sentire che il suo non era da meno.
Sentii un leggero calore, vicino al viso.
Poi il contatto.
Aveva iniziato a stringere sempre di più i miei fianchi, dopo l'incontro delle nostre labbra.
Io presi in un pugno i bordi della sua maglia, stringendo forte, mentre lo tiravo verso di me il più possibile.
Mi sentivo perfetta, completa.
Fu quando aprì leggermente le labbra che con decisione gli feci capire quanta voglia avevo di lui.
Tirò leggermente fuori la lingua, cercando la mia.
Quel calore mi faceva impazzire.
Le mie mani percorsero tutto il suo petto, salendo ai dread.
Sembrava fossero state fatte apposta per il suo viso, in quanto, con la destra appoggiata su una sua guancia lo tiravo con le dita ancora di più verso di me.
Ma spazio non ce ne era proprio più.
Eravamo attaccati, completante l'uno all'altra mentre le nostre labbra e le nostre lingue sembrava danzassero insieme.
Mai avrei voluto terminasse quel momento.
Ci staccammo solamente per qualche secondo, senza distogliere gli occhi, i rispettivi dagli altri.
Con la sua mano destra salì, arrivando ad afferrarmi quasi per i capelli, tirandomi però dolcemente di nuovo verso le sue labbra.
Fu una cosa interminabile e incredibilmente bella.

•E ora?• Chiesi, dopo esserci staccati ancora, rimanendo a pochi centimetri.

Lui mi guardò e sorrise, accarezzando la mia guancia, riprendendo leggermente fiato prima di parlare.

Sono innamorato di te, Elis, completamente•



SPAZIO AUTRICE.

VICTORY!
Capitolo corto ma INTENSO, NO?!
Amo, finalmente!!!!

Cosa ne pensate?
Fatemelo sapere, ci tengo da morire!

Ovviamente anche for you peculiarstargirl pezzo di cuore❤️

Grazie☺️

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora