IGD.

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Lo accompagnai davanti la porta di casa sua, quella sera.
Fortunatamente Amel era in casa.
Gli raccontai l'accaduto, assicurandomi che restasse con lui per tutta la notte.
Così che io potessi tornare a casa e cercare di tranquillizzarmi.
Il mattino seguente infatti mi svegliai senza ansia, senza tremolii alle gambe e alle braccia.
Ero riuscita a dormire.

'Buongiorno.
Sei sveglio? Come ti senti?'

Non volevo essere ancora arrabbiata con lui, ma dopo una cosa del genere non potevo farne a meno.
Gli scrissi subito un messaggio, nella speranza che la sua risposta fosse positiva.

'Buongiorno Habibi.
Mi sono svegliato ora, va tutto bene, ho solo un po' di mal di testa, tu come stai?'

Da quella sera aveva iniziato a chiamarmi Habibi.
E fu la prima volta, dopo la dichiarazione, che espresse i suoi sentimenti, dicendo di amarmi.
Mi si riempiva il cuore di gioia al pensiero.
Quando succedono questo tipo di cose rifletti bene su tutto.
Credo di avergli fatto avvertire la mia paura.
L'ansia.
L'agitazione.
L'amore.

'Vieni qui con me?'

Sorrisi spontaneamente al messaggio, pensando, tra me e me, quanto potesse esser stato coglione.
Ma allo stesso tempo, riusciva comunque a farmi sorridere, nonostante la rabbia.

                                        ***

•Sei ancora arrabbiata con me?• Chiese, guardandomi con fare speranzoso.

•Ghali, più che rabbia è stata paura• Replicai, sedendomi vicino a lui, sul suo letto.

•Lo so• Disse, stampandomi un dolce bacio sulle labbra, prima di sorridere, mentre mi guardava intensamente negli occhi.

•Hai ancora la febbre•

•Qualche linea, ma sarò tornato già in forma il giorno della partenza•

•Quando sarebbe?•

•Tra qualche giorno, due in realtà• Disse, cingendomi i polsi. •Tu verrai con me, vero?•

Lo guardai fisso negli occhi, avrei voluto dirgli una bugia, per il solo gusto di vedere la sua espressione, ma non resistevo.

•E quando avevi intenzione di dirmelo!?• Quasi urlai, baciandogli tutte e due le mani.

Il sorriso sulle sue labbra ripagò di tutto.
Era bellissimo.
Si poteva vedere la felicità nei suoi occhi.

•Devo preparare le valigie allora, il prima possibile• Sorrisi, guardandolo mentre rideva come un bambino.

•Fa che siano belle grandi, Habibi, staremo fuori per un po'•

Mi buttai letteralmente su di lui, agganciando le braccia al suo collo.
Poggiai la testa nell'incavo delle sue spalle.
Sentivo il profumo della sua pelle inebriarmi l'anima.

                                            ***

Presi le valigie che si trovavano deposte in uno degli armadi che avevo in casa.
Avevo un kit da tre.
Una era enorme, mentre poi ce ne erano altre due più piccoline.
Le posizionai sul letto, aprendole.
Mi sedetti qualche minuto, fissando l'armadio aperto.
Mi sentivo veramente felice.
Quasi non riuscivo a crederci.
Mi sentivo spensierata, leggera.
Innamorata.

Dopo alcune ore, chiusi le valigie ormai piene, posizionandole fuori la porta di casa.
Mia madre era in cucina e non faceva altro che guardarmi.

•Mamma• La chiamai, cercando di capire cosa la tormentasse.

•Si, tesoro?•

•Mi dici che cos'hai?• Chiesi, sedendomi su di una sedia.

•Niente, penso solo a te e a quello che ti sta capitando in così poco tempo, sono tutte cose magnifiche Elis, non fraintendere, però non posso negare che mi mancherai• Disse. •Ad ogni modo, Ghali è un ragazzo fantastico e sono sicura che ti divertirai con lui• Continuò, sorridendomi.

Mi alzai, dirigendomi verso di lei.
Aprii le braccia, stringendola forte.
Ciò che aveva detto mi rese ancora più felice di come mi sentivo.

•Tranquilla mamma, ci sentiremo ogni giorno, promesso•

Un'altra cosa di cui ero veramente contenta era che ai miei genitori Ghali era sempre piaciuto.
Che fosse tunisino non era mai importato a nessuno.
Lo reputavano un ragazzo a modo e pieno di sogni, gentile, educato e molto premuroso.
L'unica cosa di cui mia madre, soprattutto, mi avvertì fu della vita che avrei dovuto affrontare.
Essendo famoso.
La cosa non mi spaventava più di tanto.
Grazie a lui aveva iniziato di nuovo a credere nell'amore e a tutto ciò che esso potesse portare.
Per me, amare, significava rimanere affianco alla mia persona, nonostante tutto.
Significava che nessuno avrebbe potuto dividerci.
Che si esisteva l'uno per l'altra.

                                            ***

'Il lavoro delle valigie è finito.
Ci ho messo un po', è stato stancante ma ne è valsa la pena.
Qualsiasi cosa pur di passare un'intera estate insieme a te, stare al tuo fianco ed accompagnarti nel tuo sogno ne varrebbe la pena'

Gli scrissi testuale, in preda alla felicità.

'Sei rara.
Ti amo'

Fu una risposta alquanto corta ma esprimeva tutto quanto.
Poche parole che significavano tanto, tantissimo.

'Non vedo l'ora!'

Scrisse ancora, dopo pochi minuti dal messaggio precedente.

'Ti amo anch'io'



SPAZIO AUTRICE.

Mi scuso ancora da morire per le tempistiche con cui sto aggiornando questo periodo e per i capitoli corti.
Ma come già detto c'è il lavoro di mezzo e poca ispirazione.

Credo comunque in voi.
peculiarstargirl tu sei il mio pezzo di cuore indiscusso!
xfraxra e acquapestaterra vi adoro!

Grazie☺️

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora