Disaster.

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La mattina seguente mi svegliai con il suo braccio sinistro ben stretto intorno ai fianchi.
Il biglietto da me scritto lo aveva depositato sul comodino.
Sorrisi al pensiero.
Mi alzai silenziosamente dal letto, spostando il braccio, dirigendomi nel bagno.
Feci una lunga e calda doccia, curando bene i miei capelli.
Non avevo idea di che ora avesse fatto la notte precedente, decisi comunque di non svegliarlo per scendere a fare colazione, bensì chiamai la reception, ordinandola in camera.
Arrivò in pochi minuti, bussando moderatamente alla porta.
Non come facevano i ragazzi, pensai.
Sistemai in ordine l'intero banchetto, aspettando ancora un'ora prima di svegliarlo.
Scaldi la tazza di latte nel piccolo microonde posizionato sul marmo della cucina.

•Amore, svegliati• Lo incitai, accarezzandogli il viso, prima di lasciargli un dolce bacio sulla fronte, come per protezione.

Lo guardai mentre aprì gli occhi quasi di scatto.
Una volta ricordatosi chi fosse e dove era sorrise, guardando ciò che avevo fatto arrivare per lui.
Mi avvicinai di fianco, posizionando il piccolo porta colazione sulle sue gambe, una volta che si sedette.

•Continuo a ripeterti che sei rara• Rispose, avvicinandosi per lasciarmi un casto bacio sulle labbra.

•Che ora avete fatto?• Chiesi poi.

•Più o meno le due del mattino• Disse, tra un sorso di latte e biscotti.

•Come sempre•

Si alzò solo dopo aver finito la sua proteica colazione, filando in bagno.
Mi sistemai i capelli in una cipolla, prendendo in mano il mio solito libro.
Ghali, quella mattina, avrebbe avuto un'importante intervista in radio, quindi si sarebbe assentato qualche ora, per poi andare al concerto.

Quando uscì dal bagno era già pronto per uscire, in quanto pochi minuti dopo sarebbe dovuto andare via.

•Vai da solo?• Chiesi, mentre giravo una pagina del libro, guardandolo con la coda dell'occhio.

•Vuoi venire con me?• Sorrise.

Mi alzai, sorridente per la sua proposta, dalla sedia, afferrando le scarpe, posizionate davanti al divano.
Mi guardò, ridendo tutto il tempo, strappandomi un forte bacio sulle labbra mentre con la mano destra stringeva non poco le mie guance.
Sembrava felice.

***

Arrivati nello studio mi sembrava ci stessero guardando tutti.
Notai con mia grande sorpresa si trattasse di Radio Deejay, in quanto era scritto su ogni centimetro delle pareti.
C'era gente che vagava avanti e indietro per il corridoio, tutti con almeno un mazzo di fogli in mano.
Sembrava tutto così frenetico, lì dentro.
Metteva un po' di agitazione.
Ci fecero sedere su delle sedie poste fuori alla sala dove si sarebbe svolta l'intervista.
Mi accorsi, ancora una volta, quanto fosse un ragazzo a modo.
Di quanto fosse rimasto con i piedi per terra nonostante il suo grande successo.
Probabilmente, il suo modo di essere così umile e buono, era una delle caratteristiche che mi fecero innamorare di lui.

Quando lo chiamarono io restai lì dov'ero.
Mi diede un veloce bacio prima di entrare.
Potevo ascoltare l'intervista dai vetri sottili della porta e potevo vedere tutto, perfettamente.
Gli fecero molte domande, soprattutto sulla sua vita personale e di come fosse arrivato così in alto.
Lo vedevo.
Era imbarazzato, timido.
Quando parlava del suo successo sembrava non ci credesse nemmeno lui.
Chiesero di Album e di come stava andando la sua vendita.
Fin quando, finito ormai il terzo grado, mandarono una sua canzone in radio, per terminare in bellezza.

Uscì dalla sala ringraziando tutto lo staff, che ormai conosceva bene, in quanto non era la prima volta che lo intervistavano.
Tornò da me pochi istanti dopo.

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora