Ammesso.

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Il giorno seguente, appena svegliata, mi buttai nella doccia.
L'acqua calda, in qualche modo, mi aiutò per quei pochi minuti a far si che i crampi allo stomaco fossero più lievi.
Ero in ansia.
Felicissima per il suo ritorno.
Ma allo stesso tempo, avrei voluto dimenticarmi ciò che avevo fatto il giorno prima.
Non potevo comunque fare nulla, avrei dovuto raccontargli tutto, assumendomi poi le conseguenze.
Mannaggia a me e al mio carattere impulsivo, continuavo a ripetere a me stessa.

'Stella, buongiorno.
Ho comprato ora il cellulare nuovo!
Tutte cose nuove questi giorni, tra qualche ora sarò lì, come promesso'

'Buongiorno Ghali.
Si in effetti, tutto nuovo!
Ti aspetto'

Pensavo intanto alle parole che avrei potuto usare, per far si che capisse veramente che l'unico motivo per cui l'avevo fatto era solo per rabbia.

Intanto che le ore avanzavano mi preparai, per poter essere il più presentabile possibile.
Anche se, una volta finito, mi ritrovai sul divano senza il nulla da fare.
Mia madre stava ancora male, quindi la aiutai quella mattina, sistemai casa al posto suo, preparando il pranzo.

•Dovresti cucinare più spesso, adoro essere servita• Rise con gusto, mentre mangiava.

•È vero, ogni tanto fa bene anche a te!•

Sinceramente aveva ragione.
Lei lo faceva tutti i giorni ma nessuno lo aveva mai fatto per lei, nonostante mio padre era perennemente a lavoro, portando avanti la famiglia nel migliore dei modi.
Insomma, non avevamo nessun tipo di problema.
Infatti non c'era nulla per cui lamentarsi.

  
                                        ***

'Sono qui sotto, tu dove sei?'

'Arrivo'

Scesi le scale di corsa, raggiungendolo davanti la porta di casa sua.
Sorrisi non appena lo vidi, aveva una valigia carica nella sua mano destra.
Nella sinistra teneva a dita strette il suo nuovo cellulare.
Posò la valigia non appena mi vide.
Però aveva un'espressione al quanto strana in viso.
Credevo fosse successo qualcosa durante il viaggio.
Non fece il minimo accenno ad un saluto amichevole.

•Ghali, tutto ok? È successo qualcosa?'•
•Vieni• Mi disse, continuando a guardarmi.

Riprese la valigia in mano, trascinandola in casa.
Imbarazzata, credendo ci fosse la mamma, entrai senza esitare.
Sembrava al quanto arrabbiato.

Tirai un sospiro di sollievo quando mi accorsi che in casa non c'era nessuno, ancora una volta.
Sembrava una mamma fantasma.

•Mi dici che cosa succede?• Dissi, mentre lo guardavo, intento a sistemare le prime cose.

Faceva avanti e indietro per casa.
Stava rimettendo al proprio posto tutto ciò che aveva portato con se.
Persino una sua foto con la mamma.

•Guarda che mi stai facendo diventare stupida, parli o no?• Replicai ancora una volta, nella speranza di una sua risposta.

•Si, si Elis te lo dico subito• Disse, guardandomi in cagnesco. •Sappi che non avresti voluto dopo che avrò finito• Continuò.

Non riuscivo a capire nulla.
Sapevo solo che era incazzato.

•Sai, mi ha scritto Tedua stamattina, per congratularsi con me, per il mio cazzo di Album•

Spalancai gli occhi, sentendo ancora quei maledetti pugni allo stomaco.
Sapeva già tutto.

•E sai, tra una cosa e l'altra mi ha detto che ieri siete usciti• Rise sarcasticamente. •Però, devo dire che tutto ciò mi rende perplesso, Elis, tu non eri la prima a pensare che fosse un tipo 'precoce'?• Continuò ancora, facendo lo stesso gesto con le dita che feci io quando dissi quelle stesse parole.

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora