In disco.

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Ghali's pov.

Avrei voluto veramente sapere ciò che la sua testa pensava.
Quella situazione per me era ingestibile.
Adoravo il profumo dei suoi capelli, quello della sua pelle.
Non sapevo come comportarmi.
Avevo paura di rovinare tutto e mandare tutto a puttane.
Non volevo perderla per nessun motivo al mondo.
Ci tenevo troppo.
Pensavo ai suoi grandi occhi azzurri.
I suoi lunghi e lisci capelli biondo cenere.
Quando stavo con lei riuscivo perfino a fumare di meno.
Però quando ero da solo e pensavo a lei fumavo come un addannato.
Aveva un effetto positivo su di me.
Ma non riuscivo ancora a capire per quale motivo era al centro dei miei pensieri, il centro del mondo.
Odiavo sentire delle sensazioni senza saperne il motivo.
Ero in bilico.
E lei era dannatamente bella.

Elis's pov.

Quel giorno saremmo andati a quella specie di discoteca.
Kube mi sembra si chiamasse.
Ero quasi elettrizzata.
Felice che lui volesse farmi conoscere chi gli stava più vicino nella vita.
Indossai un abito nero, corto, molto corto oserei dire.
Ero felice perché avrei passato un'altra serata insieme a lui.
Salutai mia madre prima di uscire di casa, presi le mie chiavi e mi chiusi la porta dietro le spalle.
Raggiunsi la sua porta di casa, sentivo i rumori delle chiavi e dopo qualche secondo Ghali uscì.
Era elegantissimo.
Bello, forse troppo.
Aveva una camicia bianca con una giacca nera e dei pantaloni fatti a tuta, neri.
I suoi dread raccolti in una coda, come il suo solito.
Quasi lo spaventai.

•Mio Dio Elis• Disse, portandosi una mano sul petto, guardandomi dall'alto in basso. •Complimenti• Continuó infine, iniziando a ridere.

•Sei uno scemo• Risposi timidamente, posso dire di aver sentito le mie guance avvampare.

Scendemmo le scale, raggiungendo la macchina.
Non sapevo esattamente dove fosse questo posto, sapevo solamente fosse in centro.
Con una ventina di minuti ci ritrovammo lì fuori.
Fu la prima volta che vidi dei fan avvicinarsi per chiedere foto e autografi.
Era un bambino, un bambino felice.

•Elis, lui è Charlie, il mio produttore• Mi disse, una volta entrati nel locale.
•Lui invece è Sami, un mio caro amico d'infanzia• Continuò, indicandomi un ragazzo riccioluto, dal viso dolce.
•Loro credo che tu li conosca• Disse, presentandomi altri due ragazzi. •Sono Gionata e Mario, meglio conosciuti come Sferaebbasta e Tedua•

Sorrisi, salutando tutti timidamente.
Probabilmente ero in un posto dove avrebbero voluto esserci milioni di ragazze.

•Ghali• Richiamò la sua attenzione il tizio noto come Sfera, dal ciuffo rosso.
Pensai fosse davvero strambo quel ragazzo.

•Aspettami qui• Mi disse Ghali, guardandomi.

Tutto sommato il posto era veramente carino, la musica era orecchiabile, le luci erano formidabili.
In quel posto sembrava si conoscessero tutti, io inizialmente mi sentii un po' spaesata, ma ci volle veramente poco a farmi sciogliere.

•Allora, Elis, da quanto conosci Ghali?• Mi chiese Mario, conosciuto come Tedua.

Ero rimasta quasi vicino all'entrata insieme a lui, dato che Ghali e Gionata si erano allontanati per qualche minuto.
Rimasi alquanto allibita quando ripetè il mio nome, io a malapena ricordavo il suo, nonostante ci avessero presentato qualche minuto prima.

•Non molto ma abbiamo legato tanto, è un vero amico• Sorrisi.

Lui mi guardò maliziosamente, mettendomi quasi a disagio.
Relativamente sia lui che Gionata erano veramente dei bei ragazzi, 'dai visi pieni di guai', pensavo.
Ghali aveva il viso più dolce, ingenuo.

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora