Dx2

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Mi svegliai alcune ore dopo.
Per un momento mi domandai dove fossi, ricordando tutto in un flash.
Mi sedetti sul letto, lasciando che le profumate lenzuola di casa mi coprissero le gambe.
Avevo un mal di testa terribile e gli occhi mi bruciavano.
Mi chiusi in bagno, fissando la mia persona nello specchio.
Mi guardavo, insistentemente, domandandomi cosa avessi che non andava.
Se avessi sbagliato qualcosa.
Eppure non trovavo risposte.
Mi sciacquai il viso con acqua gelata, cercando di riprendermi dal sonno.
Non avevo fame, ne sete.
Oltre al dolore non sentivo nulla.

Ricordai ancora una volta il mio cellulare.
Mi sedetti sul letto, fissandolo, cercando di trovare il coraggio di accenderlo.
Era un mix di emozionai diverse tra loro.
Fra il timore di sentirlo e la paura che non mi avesse neanche cercata.
Prima o poi avrei dovuto farlo.

Cominciarono ad arrivare messaggi in continuazione.
La schermata era invasa di chiamate perse anche da parte di Nathan e Sami.
Non ero sicura di quante fossero, in realtà.
Un piccolissimo sollievo mi invase, leggendo il suo nome, misto a dolore.
Solo dopo mi resi conto fossero le 14 del pomeriggio.
Avevo avuto una mattinata al quanto frenetica, troppo.

'Amore ma dove sei?'

'Perché non rispondi? Hai il cellulare staccato'

'Ti prego, non mi far preoccupare'

'Dove cazzo sei? Porca puttana'

'Ho parlato ora con Nathan, lo so scusami, avrei dovuto avvertiti, ma non era mia intenzione uscire, avevano promesso solo un bicchiere e poi ci siamo ubriacati ma te lo giuro io non ho bevuto quasi nulla'

'Avevo il cellulare nella tasca del giubbotto per questo non ti ho risposto, lì c'era chiasso e non l'ho sentito'

'Ti prego, rispondimi'

'Non so cosa ti abbia detto, ma te lo giuro non è successo nulla'

'Mi stai mandando all'esasperazione, non riesco a rintracciarti, non so dove cazzo sei'

'Habibi, ti prego'

L'ultimo messaggio fu un'altro colpo in pieno petto.
Mi sentivo morire.
Asciugai quelle poche lacrime che scesero sul viso, trattenendo le altre che minacciavano di uscire.

Dopo pochi secondi, il cellulare iniziò a vibrare nella mia mano destra, con esso, anche tutto il mio corpo.
Era lui.
Iniziai a tremare, lo stomaco cominciò a fare male.
Non avevo intenzione di rispondere, lasciandolo squillare insistentemente per diverse volte.

'Perché non rispondi? Lo so che vedi tutto quanto cazzo'

Provò ancora una volta a chiamarmi, ero frustrata.
Volevo ascoltare ciò che avrebbe detto ma allo stesso tempo ero così arrabbiata.

'Ti giuro che se non rispondi, mollo tutto e vengo a cercarti'

Ma che cazzo si era messo in testa.
Non sapeva neanche dove mi trovavo.
Avrei proprio voluto vederlo.

'Voglio stare sola'

Esitai qualche secondo prima di inviargli quel messaggio.
Subito dopo ricevetti un'altra sua chiamata.
Una scarica di adrenalina e incazzatura mi fecero rispondere.

'Si può sapere cosa vuoi? Il messaggio l'hai letto?'

'Elis ma che cazzo... dove sei?'

'Cosa te ne frega a te!?'

'Ma vaffanculo, è da stamattina che provo a rintracciarti senza sapere dove cazzo sei finita'

'No Ghali, vaffanculo tu, non pensavo davvero potessi fare una cosa del genere... che schifo'

'Cosa? Cosa ho fatto porca puttana? Si può sapere cosa cazzo ti ha detto Nathan?'

'Nulla che ti riguarda, sappi solo che mi è bastato per andarmene e lasciarti'

'Lasciarmi? Hai voglia di scherzare?!'

'Non mi sembra'

'Elis, ti prego dimmi che stai scherzando...'

'No'

Lo sentii bisbigliare qualcosa, qualcosa simile ad un imprecazione.

'Elis, possiamo parlarne? Io non voglio che tu te ne vada...'

'Non mi interessa, potevi pensarci prima, evidentemente io non ti basto.
E pensare che mi sono fidata a tal punto da concedermi in tutto e per tutto a te, stupida a me e a quando mi sono innamorata di te'

Riattaccai, scoppiando in lacrime.
Al solo pensiero che qualcun'altra potesse averlo toccato anche solo su di un centimetro di pelle, o peggio ancora che lui potesse aver toccato un'altra che non ero io, rabbrividivo.

Lasciai poi il cellulare sul letto, scendendo giù in cucina per cercare di mangiare qualcosa.
Mio padre, da poco tornato a casa dal lavoro, mi fissò per quasi tutta la sera.
Sapevo avrebbe voluto ascoltare cosa fosse successo ma per mia fortuna non chiese nulla, così come mia madre.

Quando salii di nuovo in camera avevo altre chiamate con diversi messaggi.

'Non posso annullare il concerto un'ora prima.
Sappi solo che mi sto organizzando, fammi il favore di dirmi almeno che stai bene da qualche parte al sicuro'

'Sto bene e sono al sicuro a casa mia'

                                        ***

SPAZIO AUTRICE.

Buonasera Miss!

Mi scuso da morire per il capitolo estremamente corto.
Però volevo pubblicarlo il prima possibile, così da lasciarvi un po' sul filo.
Si, lo so, a volte sono un po' cattiva.
Ma mi farò perdonare, ve lo giuro!

Detto questo, volevo ringraziare tutte quante voi, siete fantastiche!
Leggere i vostri commenti e vedere le vostre votazioni mi rende contentissima!

Fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi cosa succederà secondo voi!!

Grazie☺️

Ti aspettavi tutto questo? || GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora