cap. 14

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Il mattino seguente Clary era ancora un po sconvolta ma piano piano si stava calmando e così, dopo una bella colazione, uscimmo di casa per andare dai suoi genitori a spiegare il tutto
-Allison non sarebbe meglio dire la verità? Quelle cose potrebbero essere la causa della morte di Carl e di tutti quei versi provenienti dalla foresta-
-è sicurente così ma se lo dicessimo a qualcuno potremmo entrare in qualcosa di molto più grande di noi. È meglio stare in silenzio, almeno per adesso-
-forse hai ragione...-
arrivammo a casa sua e spiegare il tutto ai suoi genitor fu un impresa ma alla fine ci credettero e così dovettero buttare la tenda ormai irriparabile, salutai Clary e tornai a casa mia
"l'uomo del libro non sapeva la vera identità delle creature che abitano la foresta, ma adesso è diverso: sono lupi giganti e ce ne sono più di uno. Per quanto mi riguarda potrebbe essere stato il lupo con gli occhi verdi ad uccidere Carl"
escludevo del tutto il lupo degli occhi gialli dai sospettati, mi aveva salvato la vita più di una volta e non poteva aver ucciso qualcuno.
Entrai in casa e dopo un po decisi di mandare avanti le indagini di quell'uomo, presi il diario e una penna, mi misi al computer e iniziai a fare ricerche su internet
-allora vediamo... saranno anche giganti ma restano lupi quindi le regole forse sono le stesse per entrambi-
cliccai diversi siti e presi diverse informazioni che trascrissi sul diario per poi cercare un nesso o qualcosa che potesse aiutarmi
-ricapitoliamo... i lupi vivono solo ed esclusivamete in branco e ognuno ha il proprio posto al suo interno: ci sono i cacciatori, i cuccioli, il lupo solitario, il beta, l'omega e infine l'Alpha ovvero il capobranco. I lupi non attaccano l'uomo a meno che non si sentano minacciati in qualche modo, si avvicinano alle città solo se il cibo nei loro territori scarseggia e inoltre non se ne vanno mai in giro da soli-
mi stesi sul letto continuando a leggere le informazioni che avevo raccolto e cercavo di unirle in qualche modo
"Quella notte Carl era nel suo giardino da solo e quindi ci sono tre possibilità: o il lupo non aveva trovato da mangiare e si è addentrato in città e per sbaglio si è inbattuto in Carl che forse ha ucciso per paura, la seconda possibilità è che si sia avventurato senza un apparente motivo in città e Carl
può darsi che l'abbia visto e ha tentato di cacciarlo via e il lupo si è sentito minacciato e lo ha attaccato, oppure... può averlo fatto con il solo scopo di ucciderlo"
l'ultima possibiltà mi faceva venire i brividi ma sembrava la più corerente a differenza delle altre due
"se è così allora è probabile che farà altre vittime, proprio come tanti anni fa"
ad un tratto sentì il campanello della porta e subito nascosi il dario e chiusi il portatile con tutte le informazioni sui lupi e scesi ad aprire la porta
-ciao!-
-ciao Peter-
lo feci entrare in casa e appena chiusi la porta lui mi prese per i fianchi tirandomi a se baciandomi, ormai era diventata un abitudine ma mi piaceva ogni volta
-sei qui da neanche un minuto... cerca di contenerti-
-sarà difficile-
mi diede un altro bacio sulla guancia poi però, prima che potesse spostarsi, lo presi per la maglia dandogli un altro bacio
-e poi sarei io quello impaziente?-
mi misi a ridere e lui pure e lo abbracciai un po tanto per sentirmelo vicino e lui ricambiò
"dopo quello che è successo ieri avevo proprio bisogno di rivederlo"
questo pensiero mi fece tornare in mente tutte quelle volte che avevo visto Peter avventurarsi nella foresta e uscirne come se niente fosse e anche il suo strano comportamento quando eravamo insieme e abbiamo setito quel verso nella foresta
"forse dovrei chiederglielo? No, ha detto che ci sono cose che mi spiegherà più avanti e quindi devo avere pazienza"
intanto ci eravamo messi sul divano a guardare un po la televisione in santa pace, io gli ero praticamente in braccio e la mia testa era appoggiata al suo petto mentre le sue braccia mi circondavano il busto
-Allison...-
-si che c'è?-
-dove eri ieri? Ero venuto a cercarti ma tu non eri in casa-
"e adesso che devo rispondere?"
ci pensai un po ma alla fine decisi di drgli la verità o alemeno quasi tutta
-ehm ero andata a fare una notte in tenda con Clary nella foresta vicino al sentiero, poi però... un ramo di un albero li vicino è caduto sulla tenda ma noi non ci siamo fatte niente al contrario della tenda che i genitori di Clary hanno dovuto buttare-
speravo solo che ci credesse o che non avesse sentito delle voci e che forse sapeva già tutto e quindi mi avrebbe ritenuto una bugiarda
-sicura di non esserti fatta niente?-
mi chiese guardandomi dall'alto verso il basso
-s-si tranquillo neanche un graffio-
gli sorrisi e poi lui mi baciò una seconda volta sulla guancia per poi rimettersi comodo cosa che feci anche io, appogiai la guancia sul suo petto e riuscivo a sentre il battito del suo cuore
"strano, sembra che sia aumentato... chissà perchè?"
poteva essere che farmi quella domanda poteva averlo agitato tanto quanto me, per la risposta almeno.
Così, con quel pensiero in testa, iniziai a far passare la mia mano nel punto in cui sentivo il cuore battere, accarezzandolo cercando di calmarlo e ci riuscì
"non ci credo si è addormentato"
lo fissai un attimo e poi gli lasciai un bacio a stampo per poi accoccolarmi di nuovo sul suo petto addormentandomi dopo poco.
Dopo circa un ora sentì il mio telefono squillare e così, malvolentieri, mi alzai e andai a rispondere
《pronto?》
《Allison sono la mamma》
《ah ciao, tutto bene il viaggio?》
《si. E tu stai bene a casa?》
《sisi ho già passato una notte con Clary》
《ah e come è andata?》
《bene》
poi ad un tratto sentì delle mani fredde toccarmi la pelle dei fianchi e per poco non feci un urletto
《tutto bene?》
《si! È che sono sulle scale e stavo per cadere ma sono ancora in piedi》
intanto Peter continuava a far passare le sue mani sui miei fianchi e iniziò anche a baciarmi il collo e dovetti trattenermi dal fare certi versi che mia madre avrebbe potuto capire
《sicura di stare bene Allison?》
《s-si mamma tran... tranquilla. Ora scusa ma ho il latte sul fuoco e devo salutarti CIAO!》
riuscì a concludere la chiamata e speravo che mia madre non avesse capito cosa stava succedendo
-tu sei un idiota-
-si lo so... ma non puoi resistermi lo stesso-
odiavo ammettere di avere torto ma lui aveva perfettame te ragione.

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