cap. 17

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Passai la notte praticamente guardando la foresta e ripensando a quel lupo rosso, ai suoi splendidi occhi gialli e al perchè continuasse a salvarmi
"chissà perchè fa così?"
saranno state le due del mattino quando decisi di scacciare quei pensieri e andare a dormire ma proprio non ci riuscivo, la
mia mente era piena di informazioni e pensieri che non
volevano proprio andarsene, cercavo di pensare ad altro ma era inutile
"non si può più neanche dormire adesso"
mi alzai e scesi in cucina a prendere un po di latte sperando che mi avrebbe fatto venire sonno e non volevo certo ridurmi a dover contare le pecore come i bambini
"però è davvero strano il comportamento di quel lupo"
mentre bevevo però sentì un forte rumore provenire da dietro casa e mi spaventai a tal punto che per poco non rovesciavo il bicchiere per terra
"cosa è stato?"
scesi in cantina e presi una torcia e una mazza da baseball e uscì col cuore in gola sperando che non fosse nulla di grave
-chi c'è?-
nessuno rispondeva e iniziavo a preoccuparmi, regnava il silenzio più totale e la paura dentro di me cresceva e in cuor mio speravo che fosse il lupo dagli occhi gialli
-c'è qualcuno si o no?-
mi avvicinai sempre più al retro della casa e quando puntai la torcia davanti a me e vidi che erano solo caduti i bidoni della spazzatura, di nuovo
-oh grazie al cielo...-
spensi la torcia e feci per rientrare in casa quando un rumore alle mie se mi fece sobbalzare
-chi c'è?-
continuavo a sentire dei rumori dietro di me ma non c'era nessuno, così abbastanza spaventata ritornai in casa chiudendo tutto a chiave e rintanandomi in camera mia.
Intanto fuori continuavo a sentire strani rumori e non capivo che cosa gli provocasse
"ma che sta succedendo li fuori?"
iniziai anche a sentire dei ringhi e quello fece salire ancora di più la mia ansia e la mia pura riuscendo a farmi persino piangere anche se poco
"andatevene via..."
volevo solo stare tranquilla e sperare che la prossima vittima non fossi io, inoltre odiavo stare da sola, in questa situazione soprattutto e così afferrai il telefono iniziando a mandare dei messaggi a Peter
《puoi venire qui?》
Volevo solo che rispondesse il più velocemente possibile e che venisse qui a consolarmi e a rassicurarmi... volevo solo questo
"ti prego rispondi..."
dopo un po sentì la suoneria del telefono e vidi che Peter mi aveva risposto
《È successo qualcosa?》
《tu vieni e basta perfavore》
《ok sto arrivando》
il fatto che tra pochi minuti sarebbe arrivato mi rilassò di più e iniziaia a calmarmi riuscendo a smettere di piangere.
Ero avvolta nelle coperte e aspettavo con ansia l'arrivo di Peter mentre continuavo a sentire strani rumori che mi facevano rabbrividire poi tutto si stoppò quando sentì il rumore del campanello, scesi dal letto e corsi il più velocemente possibile alla porta che subito aprì lasciando entrare Peter in casa
-allora mi spieghi perchè mi hai chiamato alle due di notte? Non che la cosa mi dispiaccia ma preferirei non vagare di not...-
non riuscì a finire la frase che io lo circondai con le braccia stringendolo a me senza lasciarlo un attimo, subito dopo sentì le sue braccia stringermi a sua volta e accarezzarmi la schiena
-che succede?-
-avevo paura ma adesso è passata-
-paura di cosa Allison?-
-di quello che c'è fuori casa-
appena dissi quella frase qualcosa grattò la parete della porta attirando la nostra attenzione
-cosa è stato?-
Peter sembrava arrabbiato e preoccupato e sentivo che mi stringeva più forte
-resta qui-
-dove vai?-
non riuscì a fermarlo che aveva già chiuso la porta alle sue spalle, iniziai a sentire dei rumori strani, divers da quelli di prima poi un silenzio di tomba.
Mi affacciai alla finestra ma non vedevo niente, solo buio;
poi la porta si casa si aprì e si richiuse subito e vidi che Peter era rientrato e sembrava affaticato
-che hai fatto alla faccia?-
sulla guancia aveva un piccolo taglio
-ehmm procioni... erano un branco di procioni. Uno mi ha graffiato-
-sicuro che fossero procioni?-
-si sicurissimo-
si allontanò dalla porta e si sedette un attimo sul divano
"eppure a me non sembravano versi di procioni. Però forse è la mia testa che mi prende in giro"
cercai di calmarmi e andai verso Peter che era sul divano e si stava passando la testa nelle mani come se fosse preoccupato per qualcosa
-sicuro di star bene?-
-si. E tu?-
annuì debolmente tornando a guardare la finestra cercando di capire se fossero veramente procioni o qualcosaltro di più grosso, poi mi sentì una mano sulla spalla e ritornai a guardare Peter
-ormai è tutto finito sta tranquilla. Erano solo procioni niente di più-
annuì una seconda volta poi Peter mi fece segno di avvicinarsi a lui e io lo feci accoccolandomi sul suo petto mentre le sue braccia mi circondavano il corpo
-mi dispiace di averti svegliato-
-nah sta tranquilla. Lo sai che tanto mi piace stare con te-
mi diede un bacio sulla testa e continuò ad accarezzarmi dolcemente per farmi probabilmente ritrovare il sonno
ma non ci riuscivo proprio, nemmeno con Peter
-non riuscirò più a dormire me lo sento-
-ma no vedrai che tra poco ritroverai il sonno-
-lo spero...-
intanto noi continuavamo a stare sul divano accoccolati l'uno all'altra
"quanto vorrei sapere di più su quei lupi. Di certo ritornerei a dormire"
dopo un po iniziaia effettivamente ad essere stanca e iniziai a sbadigliare
-visto che il sonno ti è tornato?-
annuì sorridendo e mi alzai andando in camera per mettermi un altra maglia per andare a dormire e intanto sentivo lo sguardo di Peter su di me
-sei inquietante sai?-
-perchè scusa?-
-perchè continui a fissarmi ecco perchè-
iniziò a ridere e dopo si coprì gli occhi con una mano ma sotto sotto sapevo che sbirciava
-tanto lo so che guardi comumque-
-no non puoi saperlo-
-ah si?-
mi avvicinai a lui e gli misi davanti la mano che formava un numero
-quante dita sono?-
-tre?-
-esatto!-
-cosa!? Ma se sono cinque?-
-visto che guardi?-
-hey mi hai imbrogliato. Adesso me la paghi-
mi prese e mi sollevò in aria
-Peter mettimi giù!-
ma lui non lo fece, anzi mi buttò sul letto per poi mettersi sopra di me cominciando a baciarmi mentre io gli scompigliavo i capelli, fece scivolare una mano sotto la mia maglietta accarezzandomi i fianchi, poi così di colpo ci mettemmo a ridere entrambi smettendo di baciarci e lui si stese di fianco a me prendendo e accarezzando la mia mano
-Allison...-
-si?-
-ti amo-.

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