cap. 28

317 21 0
                                    

Cercavo di fermare l'emoraggia il più possibile ma perdeva un sacco di sangue
"e adesso che faccio?"
ero in preda al panico e così iniziai a pensare a qualche soluzione
"devo portarlo in casa ma deve ritrasformarsi..."
mi spostai un attimo e mi avvicinai al suo muso che esprimeva dolore e lo presi tra le mani facendo incrociare i nostri occhi
-Peter guardami... devo portarti in casa ma prima tu ti devi ritrasformare ok? Puoi farcela-
dopo un po vidi che stava diminuendo di stazza, segno che stava tornando normale e poco a poco ritornò umano ma appena finì iniziò a stringersi la ferita e a urlare di dolore ma poi smise calmandosi un po
-devi aiutarmi...-
disse lui con un filo di voce, io ero impietrita come una statua
ma non potevo restare con le mani in mano
-ok... allora adesso ti riporto in casa ok? Devi fare un ultimo sforzo e dopo tutto si risolverà-
lui annuì e, aiutandolo, riuscì a farlo sollevare lentamete, gli presi un braccio e me lo misi sul collo facendo leva per sollevarlo ma lui gemeva di dolore
-fai piano...-
-scusa-
a piccoli passi riuscì a portarlo in casa facendolo sdraiare sul divano
-aspettami qui-
corsi in bagno e presi degli asciugamani che diedi a Peter
-tienili sulla ferita e premi bene-
-dove vai?-
-a chiamare un ambulanza...-
-no!-
non riuscì a tirare fuori il telefono che lui mi bloccò il polso
-come no? Peter ti hanno sparato!-
-se vado in ospedale scopriranno che il mio sangue è per metà quello di un lupo e non credo che sarebbe il massimo-
-ma allora che devo fare? Io non posso guarirti...-
lui rimase in silenzio continuando a tastare sulla ferita con gli asciugamani e più la guardavo più mi sentivo in colpa e triste
"avrebbe dovuto colpire me non lui..."
guardarlo in quello stato non mi faceva stare per niente bene e più lui si lamentava più il mio cuore ne risentiva e ogni parte di me mi diceva di chiamare un ambulanza
-Peter devo chiamare qualcuno-
-no ti prego-
-ma Peter...-
ad un tratto cambiò espressione come se gli fosse venuta un idea
-che c'è?-
-forse ho un idea. Aiutami a mettermi seduto-
-ok daccordo-
feci come mi disse e appena si sedette i suoi occhi cambiarono e poi iniziò ad ululare o a fare comunque un verso ma non avevo capito a cosa servisse, ma di certo non era stato molto utile perchè dopo sembrava ancora più debole
-ma che hai fatto?-
-ho chiamato qualcuno in grado di curarmi... tranquilla-
-ma chi?-
non riuscì a rispondermi per la debolezza e io non insistì sulla domanda, speravo solo che questo "qualcuno" si facesse vivo il prima possibile e intanto io cercavo di stare vicino a Peter il più possibile aiutandolo.
Mentre premevo sulla ferita gli presi la mano accarezzandola col dito e intanto, mentre lo guardavo in quello stato, mi scesero delle lacrime rigandomi il volto
"mi dispiace Peter..."
gli strinsi la mano e mi avvicinai a lui baciandolo sperando che non sarebbe stata l'ultima volta
-ti prego resisti-
gli sussurrai sperando che in qualche modo mi sentisse.
Ad un tratto qualcuno bussò violentemente alla porta e io corsi subito ad aprire e davanti mi si presentò un ragazzo dai capelli biondi quasi bianchi e con gli occhi azzurri chiari che teneva una borsa in mano
"è davvero lui?"
-dov'è Peter?-
il fatto che sapesse di Peter mi fece capire che era proprio la persona che aveva chiamato e così gli feci segno di entrare e lui si precipitò dal ferito poggiando la borsa di fianco a lui
"se ha sentito il suo ululato allora è sicuramente un Licantropo anche lui"
pensai raggiungendolo in caso avesse bisogno di aiuto
-sei ridotto male vecchio mio...-
sudsurrò lui rivolto a Peter che sembrò sforzare un sorriso
-che cosa è stato?-
mi chiese schietto guardando la ferita
-un proiettile di un fucile da caccia-
lui guardò il buco che Peter aveva nel petto e sembrò vedere il proiettile
-ok non sarà difficile...-
dalla borsa tirò fuori delle pinzette poi si rivolse a me
-mi serve un asciugamano pulito e delle corde
-ok...-
l'ultima richiesta mi sembró un po insolita ma in fondo era lui il medico tra i due e così gli portai
il tutto
-ok bene...-
mise il pezzo di stoffa in bocca a Peter mentre mi disse di legargli i polsi e le gambe
-ora sta un po indietro-
quando iniziò ad estrarre il corpo estraneo vidi gli occhi di Peter diventare di un giallo brillante e iniziò ad agitarsi come un matto
"ecco il perchè delle corde"
vedere quella scena mi faceva stare male e così me ne andai in camera aspettando che l'operazione finisse sperando che stesse bene.
Dopo quasi un ora sentì qualcuno bussare alla porta
-avanti-
l'albino entrò e si chiuse la porta alle spalle mentre si asciugava le mani un po sporche di sangue
-ora è tutto a posto... domani sarà come nuovo-
-già da domani?-
-si! Sai... noi Licantropi guariamo in fretta-
dopo quella notizia mi sentivo veramente meglio e tirai un sospiro di sollievo buttandomi all'indietro sul letto
-grazie di averlo aiutato-
-non ho fatto molto. Rimarresti
sorpresa dal sapere quante volte lui ha salvato me-
si sedette di fianco a me sul letto e per un po restammo in silenzio
-come ti chiami?-
-Shawn. Sono un vecchio amico di Peter-
-piacere io sono Allison-
ci stringemmo le mani e poi lui rincominciò a parlare
-ah allora sei tu la causa della ribellione di Peter verso il branco-
a quella affermazione mi sentivo un po in colpa e lui se ne accorse
-tranquilla non ce l'ho con te. Se Peter ha lasciato il branco per una ragazza, vuol dire che deve amarla molto e fidati... io lo conosco bene-
-quindi tu non sei tra quelli che vogliono ucciderlo?-
-no certo che no. Io mi sono rifiutato quando me l'hanno chiesto. Non posso uccidere il mio migliore amico e non sono l'unico-
il sapere che nel branco c'era ancora qualcuno che tenesse a Peter mi rassicurava parecchio e mi diede ancora speranza in una soluzione a questo dilemma
-da quanto vi conoscete voi due?-
-fin da quando eravamo piccoli. Stavamo sempre insieme... io e lui contro il mondo-
disse sorridedo e riuscì a far sorridere pure me
-e voi due invece?-
-non so spiegarti bene come è successo il tutto... ma è successo-
-si vede che tiene a te. Un Licantropo non rinuncia al suo branco quasi per niente e nessuno, ma ci sono sempre delle eccezzioni-
-il branco ha reagito davvero così male a questa notizia?-
-si. All'inizio non mi fidavo nemmeno io di te, ma adesso che ti conosco non vedo proprio un motivo per preoccuparsi. Non sembri una cattiva persona e poi, come ho già detto, mi fido delle scelte di Peter-
-beh grazie-
dopo un po iniziammo a stare in silenzio e io iniziai a pensare a Peter e tornai a preoccuparmi, ad un tratto sentì la mano di Shawn sulla mia spalla e mi voltai verso di lui
-starà bene, vedrai-
annuì leggermente e, su consiglio di Shawn, andai a dormire sentendo, stranamente, un gran sonno e così mi addormentai sapendo che con Peter ci sarebbe stato l'albino a tenerlo d'occhio.

Blood LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora