Era tutto buio, nemmeno una luce.
Solo immagini sparse nel mio cervello che non avevano un ordine esatto e si alternavano da momenti belli a momenti di tristezza, paura e dolore.
Sentivo degli strani rumori e delle voci, ma non riuscivo a capire che stavano dicendo, non capivo dove mi trovavo ma poi tutto mi fu chiaro
-sono nella mia testa...-.
Non mi sembrava possibile ma era così, dopo essere svenuta ero caduta in uno stato di trans e il mio corpo mi aveva trasferito nella mia mente ma non sapevo che cosa dovevo fare
-perchè sono qui? Come faccio ad uscire?-
cercavo disperatamente qualcuno che mi potesse dare una risposta ma lì c'ero solo io
-come faccio?...-
ad un tratto comparve una scena che raffigurava me e mia mdre
-mamma...-
stavo per andare a letto ma ad un tratto la fermai, avevo paura di fare un brutto sogno e allora lei mi rassicurò dicendomi qualcosa:
"l'unico modo per mettere fine ad un brutto sogno è svegliarsi piccola mia"
dopodichè tutto svanì nel nulla ma adesso avevo capito
-devo svegliarmi... se voglio tornare a vivere devo svegliarmi.
Avanti Allison-
iniziai a concentrarmi e sembrava funzionare: tutto quel buio che mi circondava stava diventando più chiaro e le voci che sentivo stavano diventando più percettibili
"dobbiamo solo avere pazienza..."
"l'operazione è riuscita..."
"cosa le è accaduto?..."
erano tutte voci a me sconosciute, forse dei dottori.
Continuavo a concentrarmi ma all'improvviso tutto sembrò riscurisrsi di nuovo e le voci stavano tornando incomprensibili
-no no no no... avanti posso farcela!-
ci provavo e ci rirprovavo ma non stava funzionando, avevo bisogno di uno stimolo che mi dasse la forza per svegliarmi e continuare a vivere, ad un tratto mi arresi e smisi di insistere, iniziai a sentire un rumore particolare, quello della macchina che controlla i battiti e questi stavano diminuendo, ma prima che il buio potesse inghiottirmi di nuovo e i battiti cessare sentì un ultima voce
-ti amo Allison... ti prego svegliati-
era Peter, era lì vicino a me e pregava che potessi aprire gli occhi di nuovo e quello fu abbastanza per far riaccendere la speranza e la forza
-non posso abbandonarlo... non così-
rincominciai a cercare di svegliarmi ed insistevo sempre più
-SVEGLIATIIII!!!!!!-
ad un tratto il buio fu sovrastato dalla luce mettendo fine a quell'inferno.
Aprì lentamente gli occhi e vidi intorno a me due dottori che appena mi videro sveglia mi corsero intorno
-stai bene ragazza?-
ero abbastanza affaticata e stanca e piano piano mi riabbituai alla luce
-dov'è Peter?-
fu la prima cosa che dissi e subito i dottori sembrarono sollevati, uno di loro mi puntò di nuovo una luce negli occhi e io riuscì a seguirla con facilità
-direi che sei a posto-
tutti e due uscirono dalla stanza dopo avermi spiegato le mie condizioni e tutto il resto, mi fecero un paio di domande ma a molte non riuscì a rispondere perchè non mi ricordavo nulla di quello che era successo
-grazie di aver provato a rispondere alle domande. Ora dobbiamo chiamare un tuo tutore... dove sono mamma e papà?-
-mio padre non so dove sia, mia madre è fuori città ma la prego non la chiami-
-mi dispiace ma non posso non chiamare nessuno. Qual'è il suo numero?-
alla fine fui costretta a dirglielo dopodichè si avviò verso l'uscita
-aspetti... c'è per caso un ragazzo qui fuori?-
-si lo conosci?-
-la prego lo faccia entrare-
-ok-
uscì dalla stanza e sentì che parlò con qualcuno e dopo pochi secondi vidi entrare dalla porta Peter che appena mi vide sveglia si precipitò da me
-Allison... grazie al cielo stai bene-
si chinò verso di me e, prendendomi il viso tra le mani e mi baciò
-stai bene?-
-si, ora si-
mi prese la mano e iniziò ad accarezzarla dolcemente
-ti ricordi qualcosa per caso?-
-non molto, solo il dolore al fianco e qualche immagine offuscata-
-va beh, l'importante è che tu sia qui sana e salva-
ad un tratto si fece serio e triste in volto
-senti io...-
-...?-
-mi dispiace. Non sono riuscito a protteggerti-
-ma che stai dicendo? Mi hai salvata, di nuovo. Se sono viva è merito tuo-
-e se non avessi sentito il tuo urlo?-
-di certo non avrei incolpato te-
-non so nemmeno come fai a stare con me, visto che sono un Licantropo come quelli che ti hanno quasi uccisa-
quelle parole mi spiazzarono, lui non aveva ancora capito che a me lui piaceva per come era, sia dentro che fuori, lupo compreso
-ascoltami. Tu non sei come loro, ok? Per me tu ti sei ribellato al branco e mi hai salvato da loro quasi tre volte. Se fossi stato come loro mi avresti ucciso quella notte nella foresta-
-...-
-ti amo Peter-
alzò lentamente lo sguardo, si avvicinò e iniziò a baciarmi, avvertì sulle mie mani, poggiate sulle sue guancie del bagnato, stava piangendo e non volevo che lo facesse.
Sciolsi il bacio e con le dita gli asciugai quelle due lacrime che gli erano scese
-credo di aver capito una cosa importante-
-cosa?-
-che non posso vivere senza di te-
mi baciò di nuovo e poi mi abbracciò stando attento a non farmi male.
Stava per uscire quando lo fermai
-puoi restare perfavore?-
-daccordo-
in qualche modo riuscì a fargli spazio nel lettino, si sdraiò di fianvo a me e io mi appoggiai sul suo petto mentre la sua mano mi accarezzava la spalla
-perchè vuoi che resti?-
-credo di aver capito anche io qualcosa in questi giorni-
-ovvero?-
-che stare da sola mi spaventa-
a quel punto mi strinse ancora di più a se e mi baciò la testa
-io non ti lascierò mai sola-
-lo so...-
lo abbracciai circondandogli il busto, mi aiutò ad alzarmi un po di più riuscendo a poggiare la schiena sullo schienale del lettino e poggiai la guancia sulla sua spalla mentre poggiò la fronte sulla mia faccia baciandola alcune volte e mi coprì con le coperte
-d'ora in poi ti terrò sempre d'occhio fidati-
-perchè? Non lo fai già adesso?-
ci scappò una risata ad entrambi
-sul serio, non voglio perderti-
-io nemmeno-.
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Blood Love
WerewolfUna notte, di luna piena, Allison scappa di casa e si ritrova in una foresta dove si perde, finchè il suo sguardo non incrocia due splendidi occhi gialli che la fulminano. Il giorno dopo conoscerà un ragazzo al quanto strano che però riuscirà farl...