cap. 24

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Il mattino seguente fui svegliata dal venticello fresco che entrava dalla finestra aperta della camera e quando quell'arietta venne a contatto col mio corpo, non coperto dalle lenzuola, subito me le misi sopra ma ormai mi ero svegliata
"beh pazienza, vorrà dire che resterò ancora un po qui al calduccio"
mi girai dall'altra parte e dopo un po notai che c'era qualcosa che non andava
"hmm? Ma dov'è Peter?"
dopo un po sentì dei rumori provenire dal piano di sotto e capì che era lui e così tornai a rimettermi comoda sul letto
"ieri non ho dormito molto... recupererò le ore perse adesso".
Stavo quasi per riaddormentarmi quando qualcuno entrò in camera tirando su le tapparelle che fecero entrare tutta la luce del sole in camera e io mi coprì la faccia col cuscino
-hmmm lasciami dormire...-
-ma se stai dormendo da ore?-
-non è vero... avró dormito si e no un oretta-
-no tu hai dormito per ben quattro ore e adesso sono le undici del mattino-
-Cosa!?-
subito mi alzai di scatto guardando l'orologio ed effettivamente Peter aveva ragione
-ah credevo di aver dormito meno...-
-beh adesso però sarà meglio che scendi dai-
-ok arrivo, solo un attimo-
lui uscì dalla stanza mentre io iniziai a cambiarmi i vestiti e subito dopo andai in bagno a lavarmi finchè non scesi in cucina
-vuoi fare colazione?-
-no. A questo punto aspetto l'ora di pranzo-
-ok come vuoi-
presi un bicchiere d'acqua e intanto che bevevo accesi la TV per guardare se c'erano stati altri "incidenti" come i precedenti
"speriamo in bene..."
andai sul canale del telegiornale e per il momento sembrava non esserci alcun omicdio e questo era positivo
-meno male...-
dissi sollevata mentre mi appoggiavo completamente allo schienale del divano
-che succede?-
-non ci sono stati omicidi... sembra che le cose inizino a calmarsi-
-aspetta a cantar vittoria...-
effettivamente Peter aveva ragione: il fatto che non avessero fatto niente non voleva dire che avrebbero smesso di uccidere la gente e quindi bisognava stare comunque in allerta in ogni momento
-credi che la smetteranno mai?-
-non lo so, ma lo spero-
incominciai a pensare a dei validi motivi sul perchè facessero questo ma non ne avevo la minima idea
-perchè pensi che lo facciano?-
lui venne in salotto e si sedette di fianco a me piuttosto pensieroso
-non lo so ma scoprirlo è in cima alla lista delle cose da fare-
-credi che ci sia un motivo veramente valido per il loro comportamento?-
-può darsi ma non possiamo dare niente per scontato-
ritonai piuttosto dubbiosa e seria e continuavo a pensare a dei motivi che avevano spinto i Licantropi a commettere questi omicidi poi però Peter si appoggiò sulla mia spalla attirando la mia attenzione
-che c'è?-
-niente...-
lo guardai un po e vidi che era molto pallido e sembrava stanco
-stai bene Peter?-
-si sono solo... solo un po stanco-
-perchè non vai a riposarti?-
-si forse è meglio...-
lo accompagnai fino in camera sua dove si stese sul letto all'istante, chiusi le finestre e dopo la porta lasciandolo riposare un po
"sembrava davvero stravolto... spero che si riprenda".
Decisi di approfittarne per tornarmene a casa mia e magari fare un po di pulizie, in fondo ero stata via un bel po e non volevo certo che mia madre tornasse vedendo la casa piena di polvere.
Arrivata aprì la porta e, come immaginavo, la casa era piuttosto polverosa
"coraggio mettiamoci al lavoro!"
scesi in cantina a prendede tutto l'occorrente per fare le pulizie e con le cuffiette alle orecchie e la musica a tutto volume, iniziai a pulire casa da cima a fondo
e intanto canticchiavo qualcosina tanto per passare un po il tempo.
Arrivai finalmente a dover pulire l'ultima stanza: l'ex studio di mio padre e li trovai qualcosa che non vedevo da tempo
"è il vecchio pianoforte del nonno"
appoggiai tutti gli attrezzi in un angolo e iniziai a spolverarlo un po facendolo ritornare come nuovo e dopo lo aprì
"sembra solo ieri quando mio nonno mi aveva insegnato a suonarlo..."
mi sedetti sul panchetto e iniziai a schiacciare qualche tasto per vedere se fossero funzionanti per poi fare la scala musicale per essere sicura che tutti ma proprio tutti funzionassero per poi mettermi a suonare
"iniziamo..."
i tasti avevano ancora quel suono dolce e delicato che avevano sempre avuto e ascoltare quella melodia che mi aveva insegnato mio nonno mi rilassava e mi faceva dime ticare tutte ld cose brutte accadute in quegli ultimi giorni.
Dopo quasi un ora mi staccai dal pianoforte
"mi ha fatto piacere risuonarlo, però adesso è meglio che torni da Peter... spero che si sia ripreso"
così scesi le scale e uscì di casa correndo verso quella di Peter per evitare di stare troppo fuori.
Aprì la porta e, dopo essermi tolta le scarpe, salì in camera sua ma lui non era nel suo letto
"ma dove si è cacciato adesso?"
ad un tratto sentí una presenza dietro di me e vidi comparire Peter
-che ci fai alzato da letto?-
-ero andato in bagno... piuttosto dove sei stata tu?-
-ero tornata a casa, visto che tu dormivi ne ho approfittato per pulirla un po così da evitare che al ritorno di mia madre fosse tutta impolverata-
-va bene ma la prossima volta avvertimi perfavore... mi hai fatto preoccupare-
-ok daccordo-
si avvicinò per abbracciarmi e subito lo strinse a me
"sembra senza forze, non mi stringe nemmeno... che strano"
li intimai più volte di ritornare a letto ma lui insisteva dicendomi che stava bene ma era chiaro che non era così.
La giornata continuò e ogni minuto Peter sembrava sempre più strano: si grattava molto e ovunque, aveva una gran fame e giurerei di averlo sentito ringhiare un paio di volte
-Peter...-
-che c'è?-
-sei sicuro di star bene?-
-si te l'ho già detto!-
era ovvio che continuava a mentirmi ma non potevo certo costringerlo a dormire
"forse è meglio lasciarlo un po solo"
così me ne andai in bagno a fare una doccia per rilassarmi un po e quando finì ritornai giù in cucina a bere qualcosa e appena mi appoggiai al bancone della cucina Peter mi abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla mia schiena
-ma che hai oggi?-
lui si limitò a fare spalluccie e non voleva mollarmi
-puoi farmi almeno girare verso di te perfavore?-
allentò un po la presa e così io riuscì a girarmi dalla sua parte ma prima che potessi guardarlo in faccia subito appoggió la fronte sulla mia spalla
-Peter perchè non vuoi ammettere che non stai bene?-
-...-
-guardami un attimo perfavore-
lui alzò la faccia e appena lo fece vidi che i suoi occhi erano diventati gialli ma sembravano stanchi e affaticati
-hai gli occhi gialli...-
subito lui se li sfregò ma non volevano tornare normali
"perchè tutto questo mi ricorda qualcosa?"
sentivo di aver già sentito parlare di questi sintomi che stava avendo Peter ma perchè li aveva?
Ad un tratto guardai fuori dalla finestra e vidi che era il tramonto e in quel momento mi si accese una lampadina nel cervello
-Peter hai un calendario vero?-
lui annuì e subito io mi fiondai in camera sua a cercarlo
-ah eccolo!-
iniziai a scorrere le pagine finchè non arrivai alla pagine del mese di Giugno e cercai la data di quel giorno
-eccoci!-
guardai nel quadratino e nell'angolo vidi un segno che mi fece capire tutto
-ecco perché è così... stanotte ci sarà la luna piena-.

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