cap. 15

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Riuscì a staccarmi da Peter e andai in cucna prendere un bicchiere d'acqua e una mela per magiare qualcosina
"che fame..."
addentai la mela e dopo un po la finì, nel frattempo stavo guardando i messaggi e ad un tratto me ne arrivò uno da Clary
"che è successo stavolta?"
Allison dobbiamo assolutamente parlare》
la sua richiesta mi spaventava abbastanza e non sapevo cosa rispondere
"vorrà sicuramente parlare dell'altra notte. Ma cosa le dovrei dire?"
non riuscivo a decidermi e cercavo di pensare ad ogni possibilità
"se decido di dirle tutto potrei metterla in pericolo e poi dovrei farle vedere tutto quello che ho scoperto e anche gli indizi risale ti a 30 anni fa. Ma se decido di stae in silenzio potrei rovinarela nostra amicizia"
era davvero una scelta difficile e non sapevo proprio che fare, ero disperata
-che hai adesso?-
Peter si presentò in cucina e iniziò a bere un bicchiere d'acqua
-niente...-
non riuscivo a mentire in nessun modo e Peter se ne rese conto subito
-ok che ti passa per la testa?-
lo guardai e non potevo mentirgli non quando aveva quello sguardo
-ufff... se a te e ad un tuo amico fosse capitato qualcosa di inspiegabile ma che tu puoi in qualche modo spiegare e adesso l'altro vuole saperne di più ma tu temi che dicendoglielo potrebbe metterlo nei guai mentre non dirglielo potrrebbe far finire la vostra amicizia... tu che faresti?-
sapevo per certo di averlo confuso e non poco lo leggevo nei suoi occhi e nella sua espressione
-non lo sai nemmeno tu vero?-
-no proiprio no-
ammise lui mentre io cadevo nella depressione più totale
-che devo fare?-
-intanto perchè non provi a rimadare la chiacchierata a domani?-
-e come?-
-di una piccola bugia-
-non so...-
-a volte le bugie, se usate saggiamente, possono essere milto utili-
non aveva tutti i torti, se fossi riuscita a rimandare il tutto a domani avrei avuto un intera giornata per pensare a cosa dirle cercando di essere il più chiaro possibile
-si forse hai ragione...-
così presi il telefono e iniziai a digitare un messaggio a Clary
《scusa ma oggi non posso... i vicini mi hanno chiesto una mano a svuotare la cantina per non so quale motivo. Possiamo parlarne domani?》
《si va bene...》
grazie al cielo accettò la proposta di parlarne il giorno successivo, in quel momento non me la sentivo di dirle tutto quello che sapevo ma tanto avreo dovuto farlo prima o poi quindi è meglio prima che mai
-allora?-
-ha accettato di vedermi domani-
-allora ha funzionato?-
-si grazie-
mi scompigliò un po i capelli e poi mi baciò la testa
-non so di cosa devi parlare ma ti auguro buona fortuna-
-ne avrò busogno, insieme a una grande dose di coraggio-
aggiunsi alzandomi dal tavolo per poi andare un attimo in bagno a lavarmi la faccia.
Nel mentre che lo facevo, però, mi tornarono in mente alcune immagini: la foresta, la luna piena, gli occhi gialli di quel lupo, le ombre dell'altra sera, i versi e poi la figura completa del lupo dal manto rosso
"chissà perchè continua a salvarmi?"
uscì dal bagno
e mi diressi al primo piano dove Peter mi aspettava
-tutto a posto?-
-si mi ero solo andata a lavare un po la faccia-
ad un tratto notai che si teneva un braccio con la mano, precisamente l'avambraccio
-che hai fatto?-
-...?-
-al braccio-
-ah ehmmm... sono caduto niente di che-
-a me sembra che ti faccia male-
-si ma poco-
-alzati un attimo la manica-
all'inizio era un po titubante ma alla fine lo fece e mi mostrò una cicatrice ben visibile
-come diavolo hai fatto a farti questo soltanto cadendo?-
-rami?-
-hmm si possibile-
poi mentre gli stavo rimettendo a posto la manica intravidi, anche se poco un altra cicatrice sulla spalla
-ti sei fatto male anche qui...-
spostai leggermente il colletto della maglia e vidi che il taglio si propagava fino alla schiena
-togliti la maglia-
-sto bene dai...-
-solo un attimo?-
sbuffò un po ma alla fine si arrese e se la tolse e io arrossì all'istante
"ma perchè gliela ho fatta togliere?"
lo feci girare di schiena così da evitare che vedesse la mia faccia rossa come un pomodoro e appena si girò non vidi una sola cicatrice ma un sacco
-una piccola caduta eh? Hai fatto un ruzzolone di almeno un paio di metri per farti queste-
-si ma sto bene... sono solo graffi-
-ti correggo sono cicatrici-
-okok sono quello che sono ma io sto bene fidati-
iniziai a seguira con le dita la cicatrice più lunga per tutta la sua schiena e lui iniziò ad irrigidirsi e a tremare un po
"forse ho le dita un po fredde"
le tolsi dalla sua schiena poi lui si girò guardandomi
-che c'è?-
non ripose ma si limitò ad alzarsi, prendermi per i fianchi e iniziare a baciarmi con gran foga, ero sorpresa di quella sua azione ma alla fine lo lasciai fare e mi feci trasportare da quel momento, le sue mani ancora fredde tornarono a toccarmi la pelle e mi fecero tremare un po, mi accarezzava la schiena mentre io con le braccia gli circondavo il collo e a volte gli accarezzavo i capelli, continuammo così fino a che non arrivammo in camera mia, chiusi la porta e subito lui riprese a baciarmi e ad accarezzarmi la pelle, mi sedetti sulla scrivania e lui non mi mollava un secondo e io non volevo proprio che smettesse, iniziò poi a baciarmi il collo e anche li dovetti trattenermi dal fare certi versi, il suo respiro caldo sul mio collo mi faceva tremare un po e mi provocava dei piccoli brividi per tutta la schiena, ad un tratto mi tolse la maglietta lasciandomi però addosso l'intimo, continuavamo a baciarci anche quando lui mi prese in braccio tenendomi per le gambe finendo sul letto con lui sopra di me, con i baci non si spingeva più giù del collo e mi andava bene così anche se le mani non erano proprio rimaste sempre sui fianchi, era bello lo stesso e poi restava la mia prima volta e non volevo esagerare.
Si staccò da me e mi sorrise e io pure, mi lasciò un ultimo bacio a stampo per poi stendersi di fianco a me e io poi appoggiai di nuovo la testa sul suo petto mentre la sua mano mi accarezzava il fianco e sentivo il suo cuore che batteva forte come il mio
-posso restare qui stanotte?-
-si certo-.

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