Aprirsi per bene

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Preside Marzocchi << Spero in un posto sicuro... E non da... Paolo>>
Dimitri << Non lo dica neanche per scherzo... Leonardo è forte... >>
Daniel << Però l'abbiamo anche abbandonato... >>
Raffa << Già... Se non fosse successo questo... Noi oggi ci siamo completamente evitati... >>
Swami << È t-tutta c-colpa mia... N-non mi d-dovevo a-arrabbiare c-così... >>
Dimitri << È inutile piangere adesso... Abbiamo sbagliato tutti... Ma dobbiamo trovarlo >>
Sere << Ma dove potrebbe essere?! >>

Così i ragazzi si misero alla ricerca del loro amico, sapevano di aver sbagliato a comportarsi in quella maniera. Dopo tutto quello che avevano passato non erano capaci di affrontare le situazioni in faccia alla realtà, dovevano sempre chiudersi in se stessi. Nel frattempo nella fabbrica abbandonata di Vallugola

Veronica << In parte già sai un po' la mia storia... Ma vi ho raccontato forse quello che mi faceva più comodo o comunque il mio "alibi" se proprio vogliamo usare termini tecnici e polizieschi >>
Leo << Veronica... Sono stanco... Mi fanno male i piedi perché oggi ho sbagliato a mettermi sti scarponcini, non ho mangiato quasi nulla, ho appena parlato con Falco Rosso... E tu vuoi usare questi termini?! >>
Veronica << Ok ok hai ragione... Scusami tanto... Quando ero più giovane più o meno verso la vostra età, i miei genitori divorziarono, la colpa fondamentalmente fu di mio padre, andò in visibilio per una sua studentessa, se ne andò di casa, lasciando me, mia madre e mio fratello da soli, mia madre faceva un lavoro che la portava a star via 12 ore alla giornata e guadagnava davvero molto poco, così iniziò anche un secondo lavoro, un secondo lavoro che io scopri per caso una sera mentre ero fuori con dei miei amici... Lei si prostituiva... E in quel periodo però i soldi aumentavano, ma volevo che smettesse, non poteva rovinarsi la vita in questa maniera... Uno dei suoi migliori clienti era Laziosi la pagava fior di quattrini ma era molto violento... Una notte venne a casa nostra e... E si permise... Di a-abusare sia di m-me che di m-mio f-fratello... Scoperta questa cosa mi madre non riuscendo più a sopportare ciò che stava succedendo si... si s-suicidò... Noi dopo una serie di pratiche e di orfanotrofi riuscimmo ad avere la carica ed essere affidati a mia Nonna... Vanna... Si prese cura di noi e da un certo punto di vista ci fece riavere tutto quello che avevamo perso... Purtroppo però arrivò Paolo lei all'inizio diceva che non era nulla di grave, ma molto spesso erano le volte che tornava a casa con facce rovinate e mani sanguinanti... Quando fu costretta a trasferirsi da quel mostro, all'inizio ci fece menare anche noi, ma grazie a nonna riuscimmo a fuggire e ad andarcene... Per un po' di tempo io e mio fratello lavoravamo insieme... Ma una notte ci fu un incidente... L-lui m-mi d-disse di a-andarmene... Fu l'u-ultima v-volta che lo v-vidi... Decisi di trasferirmi... E andarmene... Me ne andai a Milano... Nessuno mi conosceva e nessuno sapeva come trovarmi... Continuai però le mie ricerche avevo troppe cose da rivendicare... Una notte mi si illuminò il telefono... Era un m-messaggio... I-il n-numero era q-quello s-simile di m-mio f-fratello... M-ma n-non e-era l-lui... Era Falco Rosso... Iniziammo a parlare e ci trovavamo molto simili su tanti aspetti... Per un po' mi aiutò in alcune ricerche, ma non mi raccontò mai la sua storia... Ci siamo visti solo due volte e non si è mai tolto quella maschera... Nemmeno io so chi sia... E adesso ci siamo ormai persi di nuovo... Lui vuole agire in una maniera, mentre io in un'altra... Anche se rischierò... Però ormai non mi è rimasto quasi p-più n-nulla in q-questo m-mondo... E la c-cosa c-che m-mi dispiace... È il f-fatto che q-quando t-trovo d-delle p-persone, n-non r-riesco a t-tenermele s-strette... Sono i-inutile... P-proprio come ha s-sempre s-sostenuto mio p-padre>> e da lì iniziò a piangere, piangere molto, liberandosi di quel macigno che si teneva sul cuore da tanto troppo tempo... Un macigno che non aveva mai affrontato con nessuno, l'aveva lasciato lì pronto a rovinarla ogni qualvolta che voleva. Leonardo in quel momento era un fiume in lacrime non sapeva nemmeno cosa dire, l'unica cosa che fece fu correrle vicina e abbracciarla. A quel contato Veronica crollò definitivamente era da tanto che non veniva abbracciata, che non si sentiva tranquilla con qualcuno, e aprirsi con Leonardo sapeva che era stata la soluzione migliore, per troppo tempo non aveva dato sfogo come si deve alle sue emozioni... Emozioni che l'avevano portato a chiudersi in se stessa e nel rapporto con gli altri, non riusciva mai a dare il 100% con le persone.

Sembrava che in quel momento stesse andando tutto per il meglio, quando uno ciocco, uno scoppio improvviso li fece bloccare, in poco tempo la fabbrica si era riempita di fumo e fiamme... Stava andando a fuoco... Che ne sarebbe stato di loro?!

Sempre il sole sorgerà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora