Incontro

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Ed ecco

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Ed ecco. Park Chanyeol era comodamente seduto al tavolo più grande, immerso fra i compagni chiassosi e le ragazze che cinguettavano ai lati delle sue orecchie, ma lui era assente. Il ragazzo era completamente assorto nella lettura di un libro di scuola, sulla copertina si intravedevano delle formule. Baekhyun sospirò: quel ragazzo non aveva davvero altri interessi oltre alle materie scolastiche e al business della sua famiglia, eccelleva perfino negli sport. 

Il più piccolo si ritrovò inevitabilmente a chiedersi per l'ennesima volta per quale assurdo motivo un ragazzo serio e diligente come Chanyeol avrebbe dovuto scegliere uno scapestrato, piantagrane, strambo, negligente e...

- Hey, Byun! Oggi di che colore è il tuo smalto? 

"... frocio".

Baekhyun abbassò il capo e si diresse in fretta al bancone dove erano appoggiati i vassoi vuoti, imponendo a se stesso di ignorare i soliti insulti; ma la verità era che non ci riusciva, non perché non volesse accettare se stesso, ma perché il ragazzo di cui era perdutamente innamorato sedeva proprio allo stesso tavolo dello sconsiderato che gli aveva gridato quella frase di scherno. E forse sì, a volte non riusciva davvero ad accettarsi e riconoscersi in ciò che faceva, perfino in alcune sue abitudini. Molte mattine si pentiva della sottile linea di trucco che solcava le sue palpebre, dei vestiti più vistosi del solito, e temeva che a lungo andare avrebbe iniziato a rifiutare anche ciò che gli piaceva di più a causa di quel continuo e feroce sparlare.
Il vassoio che teneva fra le mani precipitò rumorosamente a terra e Baekhyun non poté fare altro che andarsene via di corsa e fare cenno di fermarsi al primo taxi che gli sfrecciò davanti.

Sorprendentemente, invece di rifugiarsi nella sua camera da letto e chiudere la porta a chiave, il ragazzo si fiondò nel lungo corridoio che conduceva alla stanza delle meraviglie e si gettò sul pavimento appena tirato a lucido, scoppiando in un fragoroso pianto in cui non si rivedeva affatto. Non sapeva neanche per quale assurdo motivo stesse piangendo; probabilmente perché ciò che aveva sempre lasciato lì nell'angolo, facendo finta che non esistesse, si era rivelato più di un semplice fastidio e gli era crollato addosso in un attimo, schiacciandolo al suolo. Si guardò i palmi delle mani tremanti e si lasciò sfuggire un singhiozzo: nessuno aveva mai intrecciato le dita alle sue, nemmeno i suoi genitori quando era bambino. E perché? Non lo capiva. Comprendeva soltanto di odiare la propria vita in quel momento: avrebbe tanto voluto essere un normale ragazzo di periferia, innamorato di una ragazza normale. Voleva che fosse tutto maledettamente normale.
Si tirò su e si arrampicò nuovamente fra gli scaffali, dove riuscì appena a sfiorare il libro di cui aveva bisogno. Un'unica colonna era rimasta in piedi e soltanto quella gli avrebbe impedito di crollare.
Ridiscese e aprì il libro vecchio e logoro al paragrafo FILTRO D'AMORE - Rischi.

Quella colonna era Park Chanyeol e se fosse fallito anche quel misero tentativo di conquistarlo, allora Baekhyun non avrebbe davvero saputo cosa farne della sua vita, a parte lasciarla nelle mani di stupidi imprenditori senza volto e senza nome.

Baekhyun's Love Philter ↬ ChanBaek ღ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora