Mission Impossible

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Baekhyun lesse con cura gli ingredienti necessari per creare il filtro ed era certo di poterseli procurare tutti.
Dopo aver impartito ordini a ogni domestico disponibile e raccolto tutto ciò di cui aveva bisogno, sentenziò che nessuno gli si doveva avvicinare per le restanti dodici ore, tempo richiesto dal manuale affinché il filtro avesse effetto.
Più volte il ragazzo si chiese se avrebbe funzionato davvero, se tutte quelle cose non fossero soltanto diavolerie scritte da qualcuno che voleva prendersi gioco dei poveri innamorati. Ma i dubbi non bastarono a frenare la curiosità di Baekhyun, che era più forte di ogni altra cosa.
Anche dopo aver seguito con attenzione i singoli passaggi, il ragazzo non riuscì a scollarsi dal piccolo barattolo di plastica; prese invece uno scialle abbandonato su una sedia a dondolo e se lo mise sulle spalle, mentre ritornava a sedersi a gambe incrociate sul pavimento.
Sentì il profumo di sua madre che gli riportò alla mente ricordi della sua infanzia felice, quando essere un bambino stravagante divertiva le persone ed era un pregio, non un difetto da correggere. E ora? Baekhyun non capiva cosa fosse cambiato dal punto di vista degli altri fra l'essere un bambino stravagante ed essere un ragazzo stravagante. Le persone non ridevano più, ma lo indicavano e se ne allontanavano. Il suo stato sociale e i soldi che tintinnavano nelle tasche, evidentemente non potevano nulla contro la forza opprimente dei pregiudizi.

- Se fosse soltanto per questo... Se fosse soltanto questo il motivo per cui non piaccio a Chanyeol...

Disse sottovoce mentre le palpebre gli cadevano pesanti sugli occhi lucidi e il sonno prendeva il sopravvento sul suo corpo. Se ne fosse stato capace, Baekhyun avrebbe continuato la frase dicendo che avrebbe fatto di tutto per cambiare, per essere normale, proprio come tutti gli altri. Soltanto per lui.
Perlomeno il profumo di sua madre gli fece fare sogni tranquilli, accompagnandolo nel suo sonno come una dolce culla che ondeggia per tutta la notte. Si sentì più vicino alla sua genitrice di quanto non lo fosse mai stato, neanche da bambino. E la sua mente solcò nuovamente un pensiero che gli era capitato di riformulare più volte nel corso della giornata: sua madre che leggeva dondolandosi sulla sedia, con il morbido scialle appoggiato sulle spalle. Se Baekhyun avesse saputo di avere un tesoro simile nella sua stessa casa, non ci avrebbe pensato due volte a scendere di sotto e divorare libri ogni singolo giorno e magari avrebbe avuto un'occasione in più per passare del tempo con la sua adorata madre. 

                         ❀❀❀

Il ragazzo si svegliò di soprassalto soltanto grazie al cellulare che gli vibrava accanto a un piede. Grugnì stropicciandosi gli occhi e si rese conto di essersi addormentato accanto a un contenitore di plastica simile a un bicchiere, nel quale c'era un liquido scuro e profumato. Trascorsero diversi secondi prima che Baekhyun potesse realizzare ciò che aveva combinato la notte precedente; ma, una volta compreso, fece spallucce e si limitò ad alzarsi e stiracchiarsi: non sapeva neanche se quella roba funzionasse davvero e sembrava che, insieme con il sonno, fosse sparita anche l'eccitazione del giorno prima, come se fosse stato tutto un sogno.

- Ma come diavolo mi è venuto in mente? Devo essermi bevuto il cervello.

- Signorino, cosa ci fa qui?

Il ragazzo fece un salto per lo spavento e rivolse al domestico un'occhiata che avrebbe potuto incenerire una foresta intera.

- Fatti miei! Devo andare a scuola e spero che il mio latte al cioccolato sia già pronto.

- Signorino... In realtà il suo autobus partirà fra dieci minuti esatti. 

- Oh, merda! 

Il domestico era ormai abituato a quel linguaggio poco adeguato a ogni sorta di situazione. 

Baekhyun fece per fiondarsi all'esterno, ma l'anziano uomo catturò nuovamente la sua attenzione.

- Cosa devo farne di quel... Succo? Preferisce che lo butti? 

Il ragazzo arretrò e si fermò sul posto a riflettere, come se l'autobus che stava per perdere fosse soltanto un ricordo lontano. Momo, la sua idol preferita, apparve sulla sua spalla destra nelle vesti di un dolce angioletto, intimandogli di far cestinare immediatamente quella roba per il suo bene - ovviamente utilizzando espressioni più composte - ; sulla sua spalla sinistra, invece, apparve Hyuna che prese a cantare una canzone che parlava di labbra e fianchi, scuotendo il sedere come se fosse una questione di vita o di morte. Anche se effettivamente non gli stava dando alcun suggerimento utile.  

"Il mio istinto mi dice che una donna che twerka con delle corna e una coda da diavolo ha sempre ragione, soprattutto se quella donna è Kim Hyuna". 

- No, è un esperimento per la scuola. 

L'uomo si inchinò e lasciò l'ampia stanza, mentre Baekhyun si affrettava a raccogliere il contenitore e a coprirlo con il tappo.

"Mi dispiace, Momo".

  ❀❀❀  

Le lezioni trascorsero in fretta fra Baekhyun che si mordicchiava le pellicine attorno alle unghie, Baekhyun che dondolava nervosamente le gambe sotto il banco e Baekhyun che sbuffava scuotendo il capo ogni trenta secondi. Insomma, era il tragico protagonista della sua tragica vita; anche se per tutte le figure di merda che collezionava ogni giorno, avrebbe potuto dire di aver vissuto in una commedia per tutta la sua vita adolescenziale, vittima di innumerevoli sfortune che apparentemente facevano divertire il pubblico: come ad esempio i capelli fuori posto ogni mattina, la camicia dell'uniforme abbottonata male e - male peggiore fra tutti i mali! - la matita per gli occhi che gli si scioglieva sul viso ogniqualvolta Chanyeol fosse nelle vicinanze perché andava in iperventilazione.
Ma, tornando a quel disastroso giorno, non aveva idea di come avrebbe potuto versare il filtro nell'acqua del ragazzo che gli piaceva né sapeva perché credesse davvero a quella roba, ma tanto valeva provarci. 

Non appena il suono della campanella riecheggiò nel corridoio, i suoi compagni di classe salutarono educatamente il professore e si riversarono all'esterno per dirigersi alla mensa, mentre Baekhyun si guardava le unghie ormai mordicchiate e spezzate. Una volta rimasto solo, prese il contenitore nella tasca inferiore dello zaino e si fiondò nel corridoio ormai deserto. Raggiunse in fretta la classe di Chanyeol, di cui conosceva benissimo la posizione grazie alle innumerevoli missioni di stalking che aveva avuto modo di portare avanti fin dall'inizio dell'anno scolastico. Riconobbe immediatamente il banco del diretto interessato e per sua grande fortuna si accorse che sopra vi era poggiata una bottiglia di tè alla pesca. Esitò prima di versare il liquido, non perché non fosse sicuro di ciò che stava per fare, ma perché aveva completamente dimenticato la dose per una singola persona.

"Cavolo... Be', non importa. Almeno così sarò più sicuro, a patto che questo coso funzioni... "

Versò tutta la sostanza colorata nella bottiglia e sgattaiolò fuori dall'aula, intento a dirigersi in mensa.
Mentre saltellava quasi per la gioia attraverso i corridoi e sorrideva come un bambino, si ritrovò a pensare al motivo per il quale si fosse innamorato di Chanyeol.

Non lo sapeva. Era come se qualcuno gli avesse somministrato un filtro d'amore, proprio come aveva fatto lui. L'unica cosa che riusciva a comprendere in mezzo a tutti i pensieri confusi che vorticavano nella sua testa, era che sentiva che il  corpo di Chanyeol era stato fatto per proteggerlo da tutto e da tutti, le sue lunghe e forti braccia per stringerlo e dargli sicurezza, le sue labbra carnose per sussurrargli a un orecchio che non c'era nulla che non andasse in lui, che non doveva dare ascolto a coloro che lo giudicavano senza neanche conoscerlo. 

Ma il sorriso di Baekhyun non tardò a sparire dal suo viso arrossato. Con i soldi non si potevano comprare gli amici e con la stranezza non si poteva conquistare nessuno, compreso Park Chanyeol. Ma con un filtro d'amore... Be', sperava di sì.

Baekhyun's Love Philter ↬ ChanBaek ღ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora