Faded

capitolo 25

Essendo ormai ora di pranzo, mentre lui continua a parlare con il biondo, che gli sta spiegando anche l'incidente di Calum con il motorino, sempre perché Oliver deve sapere tutto della vita di tutti.

Io ordino il cibo cinese, il preferito del castano, per il pranzo.

"bene, adesso, abbiamo il posto, la musica e gli alcolici, chi si occupa di portare qualcosa da mangiare?" mi chiede prendendo un morso di un raviolo.

"Willow, ovvio, e chiedile se può venire anche il fratello, Isaac, è tanto che non lo vedo, e sono sicura che si è fatto sempre più bello...e anche la sorella" gli sorrido e lui fa lo stesso prendendo il suo telefono nuovamente in mano.

Willow in cucina è inarrestabile, la sua passione sono i dolci, ma anche con il salato ci sa fare; penso che la tradizione dei Merrel, riguardo il portare ognuno un qualcosa preparato con le proprie mani a qualsiasi età a Natale, le abbia dato lo sbocco a questo mondo, non che potesse essere portata a fare altro, dato che la sorella a Birmingham gestisce uno dei più buoni ristoranti della città ed il suo fidanzato, quasi marito, ne è il cuoco, inoltre la sua famiglia proviene tutta dal mondo della ristorazione, in vari ambiti, ma la preparazione è la stessa. Isaac è la pecora nera della famiglia, il nostro Allen, è bravo in cucina, difatti quando la mamma sta male, o tarda a lavoro, non può preparare il pranzo, quindi ci pensa lui a farlo anche se non è la sua passione visto che  vorrebbe diventare un pilota di aeroplani, nonostante sia un ambito che non ha nulla in comune con quello familiare e proprio per questo i genitori si sono imposti a fargli intraprendere la loro stessa carriera, come del resto hanno fatto con Willow e con Tess, solo che con loro due hanno fatto la scelta giusta essendo entrambe appassionate di questo mondo, ma Isaac non ne vuole sapere di entrarvi, e perciò Willow sta cercando di convincere i due genitori, Amy e Gus, a far decidere ad Isaac la scuola in cui proseguire i suoi studi o la strada da prendere nella sua vita.

"perfetto, tutti e tre saranno presenti, Tess è incinta al quarto mese ma le ho detto di non preoccuparsi perché accontenteremo anche le ragazze che aspettano, ovviamente non le ho detto di te, glielo dirai quando sarà il tempo, Isaac ha detto che non vede l'ora di vederti e che è seriamente intenzionato a rapirti e Willow ha detto solo che non vede l'ora di poterti abbracciare di nuovo" mi spiega Oliver tenendo il telefono in mano, sicuro che presto gli servirà nuovamente per fare le varie telefonate.

"inutile dire che siete invitati anche tu e Uilliam" sorrido al ragazzo difronte a me che si sbriga a mandare un messaggio al suo fidanzato costringendolo a venire alla festa nonostante lui odi i posti con troppo caos. Uilliam e Oliver sono gli opposti, il primo ama i posti tranquilli, senza troppa musica a farli male alla testa, un buon libro ed un'amaca, oh si, le ama alla follia; il secondo, al contrario,  nonostante sia un perfezionista, adora le feste, l'alcool e la musica che ti perfora il timpano, fosse per lui darebbe una festa accessibile a tutti che non si ferma mai, non è un tipo che si dà al primo che passa, per intenderci, può sembrare quel tipo, un amico di tutti, ed infatti lo è, ma mai più di un amico.

"ah, mi sono dimenticato, ho detto a Xavier di portare anche Justin e Danielle, ho fatto male?" mi domanda Oliver con i suoi occhioni marroni, che sembra ti vogliano leggere l'anima, con un velo di preoccupazione dentro di essi, il quale sparisce immediatamente alla vista di una mia negazione sicura con il capo, come sempre si preoccupa più per quello che non lo merita che per quello che ne necessita.

"bene, adesso, mi occupo io tranquillamente di mandare messaggi a tutti gli altri per invitarli.

Sospiro prendendo il mio telefono ed iniziando a mandare messaggi.

A HARRY:
ciao riccio, ti volevo invitare alla mia festa di compleanno il 20 sera. Fammi sapere se ci sei così ti posso dare maggiori dettagli. Io non so bene come siano i rapporti tra te e Margo ma...ovviamente, se la situazione si è stabilità, non esitare a portare anche lei.