Quanta vita serve per innamorarmi || Rederica

Capitolo 1

POV'S FEDERICA

Da quel 25 dicembre erano passati circa tre mesi dall'ultima volta che avevo visto Riccardo Marcuzzo. Eravamo rimasti nella nostra bolla di amore e felicità per un periodo lunghissimo di tempo, ma poi era scoppiata e come tante goccioline che dopo l'esplosione si allontanano fra loro, era successa la stessa cosa a noi. Non lo sentivo né vedevo, ma sapevo tutto di lui. Il suo album andava alla grande e aveva vinto il secondo disco di platino e i suoi concerti erano andati benissimo. Aveva incontrato nuova gente e fatto nuove collaborazioni con altri artisti, perfino internazionali, e aveva compiuto il suo compleanno fra l'affetto della famiglia e dei suoi compagni e amici di lavoro. 

Anche la mia vita era andata avanti, i concerti erano il momento preferito per distaccarmi dai mille pensieri che mi passavano per la testa e il disco uscito davvero da pochissimo tempo, aveva già ottenuto grande consenso e aveva emozionato le mie dolcissime fan. Sicuramente quella era la mia soddisfazione più grande: entrare nel cuore di ognuna di loro e farle rispecchiare nelle mie canzoni. Una in particolare l'avevo dedicata proprio a lui... l'avevo scritta in un pomeriggio triste, dove i ricordi mi avevano soffocata a tal punto da decidere di vomitare parole su parole in un foglio che da bianco, si era trasformato in macchie nere e cancellature continue. "Quanta vita serve" era decisamente uno dei brani più belli che avessi scritto fino a quel momento, oltre a quelli dedicati a Nico. 

Riccardo però non lo sapeva, probabilmente non aveva neppure ascoltato il mio nuovo album perché il modo in cui ci eravamo lasciati non era stato di certo amichevole. Mi mancava, tanto. Eppure io ascoltando le sue canzoni, mi ero rispecchiata in alcune di quelle parole, però forse era solo pura fantasia. Era decisamente vero che tutto è molto più di un film. La mia avventura ad Amici, mi aveva lasciato nel cuore una miriade di emozioni e di ricordi da custodire per sempre. 

A volte mi mancava la casetta e mi mancavano gli altri ragazzi: ero rimasta in contatto solo con Vittoria e Shady, perché Andreas per quanto fossimo amici, aveva preferito restare al fianco di Riki, mentre Cosimo a poco a poco era sparito delle nostre vite. Ogni tanto ci sentivamo per messaggi, ma la maggior parte delle volte si trovava a Tokyo e quindi era difficile combaciare gli orari. Le nostre strade si erano divise, ma l'affetto con ogni componente della scuola di Amici non era cambiato. Cosa però che era successo con Riki. 

Dal punto di vista sentimentale, nonostante provassi a negare di non amarlo più, il mio cuore batteva forte ogni qualvolta sentissi o leggessi il suo nome. Lui però mi aveva ormai dimenticata e per quanto cercasse di nascondere la sua nuova relazione con una certa Emma, io avevo le mie fonti certe che stessero davvero insieme. Faceva davvero male pensare che avesse fra i suoi pensieri una nuova ragazza, ma dovevo accettarlo perché nonostante tutto era colpa mia se tutto era finito.

Provai a smettere di pensare per un attimo e mi concentrai sulla voce di Vittoria che ci raccontava entusiasta dei nuovi progetti che l'aspettavano. Avevamo deciso di vederci, insieme a Shady, a Milano per chiacchierare un po' davanti a un buon gelato perché l'estate stava iniziando a farsi sentire.

«Sono troppo emozionata, sono sicura che sarà grandioso!» esclamò la rossa con un sorriso enorme sulle labbra.

«Vitto, sei fantastica e andrà sicuramente tutto benissimo.» commentò Shady mordicchiando il suo cono.
«Fede, tu cosa ne pensi?» mi chiese Vittoria con espressione indagatrice. Loro sapevano tutto quello che era successo e mi erano rimaste accanto per tutto il tempo.
«Vitti scusami... ho la testa un po' fra le nuvole oggi.» dissi sincera e sospirai abbassando lo sguardo per guardare le mie mani.
«Non puoi andare avanti così. La devi superare!» disse convinta Shady. Sollevai lo sguardo appena il cellulare di Vittoria iniziò a squillare interrompendo il momento e lo ringraziai mentalmente perché non ce l'avrei fatta a sopportare un'altra predica da parte della mia amica.