POV'S FEDERICA
«Stai scherzando? Fede, ora che farai?» strillò al cellulare Shady dopo aver appreso la notizia del duetto con Riccardo. In realtà ancora non avevo digerito del tutto la notizia e stare in quella stanza per mezz'ora a firmare contratti, insieme a lui, mi aveva fatto mancare l'aria per tutto il tempo. Non sapevo cosa avrei fatto e come mi sarei comportata con lui, ma dovevo darmi una mossa perché stava per arrivare in sala a provare.
«Sono in panico. Non dovevo accettare di fare questo duetto.»
«No. Hai fatto benissimo, la tua carriera viene prima di tutto. Però devi considerare che passerete tanto tempo insieme e dovrai parlarci.» disse la mia amica mettendomi in guardia. Annuii anche se non poteva vedermi e alzai lo sguardo appena sentii bussare alla porta. Salutai in fretta Shady e mi alzai dalla sedia titubante. Riccardo fece il suo ingresso insieme a Riccardo Scirè e mi salutarono velocemente mettendosi subito a loro agio nella stanza. Riki mi guardava sorridente, ma io non riuscendo a reggere il suo sguardo, provai a concentrarmi sul foglio che Scirè mi passò fra le mani.«Allora ragazzi, questa è la canzone. Cioè Riki la conosci bene, è inutile ripeterlo...»
«L'hai scritta tu?» chiesi sorpresa e lessi velocemente la prima strofa. Il cuore prese a battermi forte e cercai di mantenere la calma.
«Si, circa un mese fa.» disse cauto scrutando il mio sguardo. Quella canzone era completamente nostra, ogni frase parlava di noi, di quello che avevamo creato e distrutto. Non ce l'avrei fatta a cantarla.
«Riki, entra in studio e fai sentire a Federica come fa la canzone.» disse Scirè sistemando tutta l'attrezzatura musicale. Per fortuna in quel momento entrò in sala Federico e mi venne accanto dandomi conforto.«Tutto ok?» mi chiese preoccupato ed io annuii guardando il mio ex ragazzo davanti al microfono, con le cuffie alle orecchie e il foglio fra le mani.
«One, two, three.» disse Riccardo e la base della canzone partì. Dolce e lenta proprio come noi. Ma fu quando iniziò a cantare, che il mio cuore rischiò di uscire fuori dal petto. Durante la prima strofa ed il ritornello, tenni gli occhi puntati sul foglio, ma poi sollevai lo sguardo per osservare lui. Il ragazzo che mi aveva fatto scoprire l'amore, che mi era stato accanto durante tutto il percorso ad Amici, che aveva curato ogni mia ferita e che in quel momento mi stava dedicando la nostra canzone. Sentii una lacrima scivolare sulla guancia e la scacciai immediatamente con il palmo della mano. Riccardo teneva lo sguardo su di me con una intensità tale, da distruggere ogni tipo di muro che avevo provato ad alzare nel corso di quei mesi.Appena finì la canzone, mi morsi il labbro inferiore tremando e sorrisi debolmente. Riccardo ricambiò e mi indicò di entrare nella sala registrazione con lui. Feci come aveva detto e iniziò a spiegarmi le tonalità e le parti che avrei dovuto cantare.
«Raga, andiamo a parlare con Facchinetti. Voi sistemate tutto, che appena torno iniziamo.» disse Scirè al microfono e noi annuimmo con un pizzico di timore. Il primo momento, dopo mesi, che riuscivamo a restare in una stanza soli.«Ti piace?» chiese ad un tratto sedendosi su uno sgabello. Era estremamente affascinante, il suo fisico era cambiato, era diventato più massiccio e muscoloso. Chiunque vedendolo si sarebbe innamorata all'istante di lui. Io però avevo guardato più a fondo dell'aspetto ed avevo conosciuto il vero Riccardo.
«E' bellissima. Perché l'hai scritta?» chiesi mettendomi davanti al suo spazio visivo.
«In realtà è uscita di getto. Pensavo a noi... a quello che avevamo passato e mi mancavi tremendamente tanto.» rispose sinceramente e senza alcun timore.«Avresti potuto cercarmi.»
«Mi hai detto tu di non farlo.» aveva ragione, ma glielo avevo chiesto perché non avrei potuto sopportare il suono della sua voce così lontano da me.
«Scusa... mi sei mancato anche tu.» confessai abbassando lo sguardo e tutta la rabbia che ci aveva portato ad urlare come pazzi, mesi prima, sembrava essere sparita. Riki si alzò in piedi e mi venne incontro speranzoso.«So che non vuoi più ricordare il passato... ma possiamo essere amici?» chiese con un pizzico di tristezza. Amici... chi lo avrebbe mai detto che saremmo tornati agli inizi del nostro rapporto. Forse era l'unico modo per poterlo avere nella mia vita, mi dovevo accontentare.
«Amici.» dissi allungando la mano che lui prontamente afferrò stringendola alla sua. Quel contatto mi mandò a fuoco e quando i nostri occhi si incontrarono, sentii l'esigenza di avvicinarmi a lui. Riki senza minima esitazione mi circondò le spalle con le sue possenti braccia ed io appoggiai la testa sul suo petto chiudendo gli occhi. Inspirai il suo profumo e provai a trattenere ancora una volta le lacrime. Quanto mi era mancato.
«Ehm ragazzi?» sentii la voce di Federico e ci staccammo immediatamente dall'abbraccio sentendoci colpevoli. In realtà non riuscivo a decifrare l'espressione di Fede, forse era arrabbiato perché sapeva quanto avevo sofferto per lui, oppure era dubbioso su quello che era appena successo. Nonostante ciò, ci mettemmo seriamente a lavoro e cantare quelle parole fu più facile del previsto. Ovviamente avevamo provato giusto per imparare la canzone a memoria e a capire il meccanismo della base, infatti dopo qualche ora concludemmo l'incontro.
«Ben fatto ragazzi, spaccherete con questa canzone!» esclamò Scirè appuntando qualcosa su un foglio, mentre io indossavo il mio giacchetto di jeans.
«Ho saputo che alloggerete qui vicino, vi va di mangiare qualcosa insieme?» chiese Federico sistemando la tracolla sulla spalla. Lo guardai malissimo perché avevo solo bisogno di andare a casa, mettermi il mio pigiama rigorosamente rosa e guardare serie tv per tutta la serata. I miei piani però sfumarono via, quando Riki accettò entusiasta.«Sto morendo di fame!» esclamai una volta seduti a tavola, insieme anche a Facchinetti e Pazzini. Mi piaceva che Riki avesse stretto quel legame così forte con loro, meritava degli amici sinceri dopo tutte le delusioni che aveva avuto. Io per fortuna non potevo neppure lamentarmi, perché Federico e Daniele erano due gioielli.
«Certe cose non cambieranno mai!» esclamò Riki sorridendo. Si era messo seduto di fronte, mentre al mio fianco avevo Federico. Avevo preferito mettermi lato muro in modo tale da non essere coinvolta troppo nei loro discorsi da maschi. Di solito con i miei manager non era così difficile integrarmi a parlare, ma con loro sembrava essere un ostacolo troppo grande e non mi andava di impegnarmi quella sera.
«Devo ricordarti cosa facevi dentro la casetta?» chiesi mordendomi il labbro per non ridere. Riki passò la lingua sul suo in modo provocatorio e sentii una vampata di calore pervadere il mio corpo.
«In realtà era Cosimo quello che mangiava più di tutti.» replicò portando la mano in mezzo al ciuffo ribelle. Abbassai lo sguardo sul menù e provai a concentrarmi su quello che c'era scritto. Era strano ricordare i tempi di Amici con lui... mi mancavano immensamente tanto quei momenti.«Fede, hai deciso?» mi richiamò Federico ed io annuii dettando al cameriere le mie ordinazioni. Poco dopo iniziarono un discorso sul calcio ed io mi estraniai al cellulare non sapendo cosa fare. Aprii Instagram scorrendo le foto sulla home, poi decisi di fare una storia per passare il tempo.
«Raga, muoio di fame! Letteralmente. Portatemi il cibo, vi prego.» esclamai con il solito effetto da gatto ed aggiunsi qualche frase per poi bloccare il telefono e tornare a fissare il ragazzo di fronte. Riki mi guardava con il sorriso sulle labbra ed io scossi la testa portandomi una mano davanti alla faccia.«Te l'ho detto, certe cose non cambieranno mai.» era davvero cosi?
«A cosa ti riferisci?» chiesi guardandolo fra le dita.
«A tutto quello a cui stai pensando.» quindi valeva anche per il nostro rapporto? Forse non saremmo mai potuti diventare amici, o c'era qualche speranza che potessimo far funzionare le cose fra noi... no, non poteva succedere più.«Ti va di fare due passi dopo?» mi chiese stupendomi, nell'esatto momento in cui arrivò il cibo. Ci pensai un istante e per una volta ascoltai il mio cuore annuendo, curiosa di sapere di cosa avremo parlato.
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Buonaseraaaa!♥ E voi? Siete curiose di sapere di cosa parleranno i nostri Rederica? Sappiate che nel prossimo capitolo ci sarà un tuffo nel passato che spero apprezzerete, perché Roma è stata davvero la città in cui è nato tutto!
Comunqueeeee sono qui per ringraziarvi, una per una perché le visualizzazioni aumentano sempre più e sono troppo felice! Vi prego però di lasciare qualche stellina e commento in modo tale da avere pareri.♥
Non vedo l'ora di aggiornare di nuovo, perciò attenzione alle notifiche!!
Un bacione,
elusivelook♥
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Quanta vita serve per innamorarmi || Rederica
FanficSEQUEL DI "DIMMI QUALCOSA CHE RESTA || REDERICA" La vita di Federica Carta dopo la fine di Amici16 è stata stravolta. Credeva nell'amore, aveva creduto ad ogni singola parola di Riccardo Marcuzzo, il bel cantate dagli occhi azzurri. Se mai qualcuno...