Quanta vita serve per innamorarmi || Rederica

Capitolo 17

POV'S RICCARDO

Avevo passato tutta la serata a pensare a quello che era successo qualche ora prima. Mi aveva infastidito parecchio la risposta di Federica, ma potevo capirla. Sapevo di averla fatta soffrire e non potevo pretendere molto da parte sua. Vedere quel ragazzo starle intorno e sfiorarla, mi aveva fatto andare il cervello in pappa. Avevo voglia di scattare a tirargli un pugno e tenerlo a distanza da quella che era la mia ragazza. Non era più mia... ma restava importante nella mia vita. Ero geloso, era quello il vero problema. Geloso marcio. Mi vennero in mente le parole di Andreas, quando durante Amici non volevo ammettere di essere innamorato di lei: "fidati se ti dico che sei molto più preso da lei di quanto tu possa immaginare." Forse stava succedendo di nuovo la stessa cosa. Avevo paura, ma questa volta non del mondo, ma di noi stessi. Le cose non erano andate esattamente benissimo fra noi dopo Amici, ci avevamo provato e sembrava avesse funzionato tutto. 

Fino a quando il punto di rottura, ci fece precipitare. Avevo sbagliato con Emma, non riuscivo a capire quanto fosse per me fondamentale Federica. Emma mi aveva stregato, mi aveva fatto pensare a quanto sarebbe stato più facile svagarsi e non pensare ai soliti problemi da coppia. E quando ero pronto a mettere da parte Federica, avevo proprio chiamato lei mezzo ubriaco, per dirle che la stavo per tradire con Emma. Era stato straziante sentire la sua voce in quel momento che mi supplicava di smetterla, che le stavo distruggendo il cuore. Non potrò mai dimenticare le sue parole, nonostante la sbronza.

«Amore, sei ancora sveglio?» chiese la bionda coricata al mio fianco. Sospirai e pensai alla prima volta che avevamo fatto sesso, era stato bello, ma non come fare l'amore con Federica. Mi ricordavo come avevo pensato a lei per tutto il tempo. Ero stanco, sfinito e volevo solo distanziarmi da tutto e tutti, compresa Fede. Ma mi sbagliavo, lei era l'unica certezza della mia vita.

«Non ho sonno.» risposi distaccato guardando il soffitto. Emma si sporse verso me e posò la sua mano con le unghie laccate di rosa, sul mio petto strofinandola lentamente. Poi avvicinò il viso per lasciarmi un bacio sul collo, ma saltai sull'attenti distanziandomi il più possibile.
«Emma, non mi va.» dissi rigido e mi alzai dal letto sedendomi. Poggiai i piedi per terra e passai le mani fra i capelli. Volevo Federica in quel letto, volevo coccolarla, cullarla e farla mia.
«Piccolo, devi solo rilassarti. Lascia fare a me.» riprese circondandomi le spalle nude con le sue braccia. A quel punto mi scansai e mi alzai in piedi mettendo le scarpe ai piedi.

«Dimmi che non ha nulla a che fare con lei.» disse poggiando le spalle sulla sponda del letto. Scossi la testa turbato, non avevo voglia di litigare. Emma spostò i biondi ed ondulati capelli su una spalla e si sistemò la canotta scollatissima che indossava. Un tempo mi avrebbe eccitato da impazzire, ma in quel momento volevo solo avere fra le mie braccia Federica. Non esisteva nessun'altra all'infuori di lei.

«E dove stai andando?» chiese osservandomi mentre mi rivestivo. Il mio punto fisso era Fede, dovevo parlarle.
«Non aspettarmi sveglia, ho bisogno di fare due passi.» risposi avvicinandomi per lasciarle un bacio sulla guancia. Lei mi guardò sospettosa, ma mi lasciò andare sapendo che niente mi avrebbe fermato. Mi chiusi la porta alle spalle e respirai a fondo incamminandomi poi verso le scale per scendere il più veloce possibile.

Era notte fonda quando arrivai sotto casa di Federica. Probabilmente dormiva o poteva anche essere che non fosse in casa. Perciò aspettai in macchina per una buona mezz'ora, decidendo cosa fare. Alla fine, le mandai un messaggio per accertarmi che fosse sveglia. La sua risposta non tardò ad arrivare e dopo averle detto che ero in macchina sotto il suo palazzo, la vidi sbucare alla finestra con i capelli legati in una crocchia alta e un adorabile pigiama addosso. Le indicai di scendere e lei scosse la testa chiamandomi al cellulare.