POV'S RICCARDO
Svegliarmi all'alba e avere fra le braccia proprio lei, mi aveva riportato a mesi prima. Ricordavo benissimo quando fra un impegno e l'altro, riuscivamo a passare almeno la notte insieme. E ci bastava, davvero. Quella notte era stato come abbandonare ogni incubo e tornare a sognare. Forse era l'effetto del suo profumo o la semplice idea di averla stretta fra le mie braccia.
Quando avevo aperto gli occhi, avevo visto per prima cosa i suoi lunghi capelli sparsi sul mio petto e la sua testa appoggiata all'altezza del mio cuore. Proprio il cuore che mi aveva rubato e poi distrutto. Lo stesso che aveva ripreso a battere forte sentendola così vicina a me. La sera precedente ci era servita a chiarire alcune cose, ma sapevo che non ci eravamo spinti oltre quello che già conoscevamo. Avevo provato a baciarla, ma non ci ero riuscito per due motivi. Non mi andava di tradire Emma, perché nonostante tutto le volevo davvero bene e non sapevo se fosse sbagliato quello che stava succedendo.
E poi, non mi andava di iniziare un qualcosa con Federica in quel modo, doveva essere una cosa seria e volevo il meglio per lei. Il mio cuore batteva sicuramente per lei, ma sentivo di provare qualcosa anche nei confronti di Emma, perciò avevo preso la decisione giusta ad allontanarla, nonostante avessi una voglia matta di baciarla. Le accarezzai i capelli e poi mi spostai sulla sua guancia, toccando la sua pelle calda e soffice. La sentii muoversi lentamente e si portò le mani agli occhi strofinandoli.
«Mmm... altri cinque minuti.» sussurrò con voce roca ed io sorrisi spostandole i capelli dal viso. Fede si rese conto di essere con me e si sollevò dal mio petto lentamente, rotolando verso la sua parte del letto. Risi e le pizzicai un fianco. Si tirò verso il basso la maglietta, che aveva messo in evidenza le sue mutandine grigie, e si sporse fuori dal letto pronta a scappare via da me. Così la afferrai per le braccia e la trascinai nuovamente sul mio petto.
«Riki, che stai facendo?» chiese con la voce impastata dal sonno, ma comunque si lasciò trascinare. Sentirla fra le mie braccia era bello e mi era mancato davvero tanto.
«Volevo stare ancora un po' accoccolato a te.» sussurrai accarezzandogli i capelli e quando la sua calda mano si posò sul mio petto, sentii una scarica di brividi per il corpo. Il suo tocco continuava ad essere paradisiaco. A volte mi veniva in mente i momenti in casetta blu, tutte quelle volte che i nostri corpi si cercavano ma non potevano aversi. E quella, anche se in modo diverso, era la stessa identica situazione. Ci cercavamo, ma senza raggiungerci.«Perché hai deciso di fare questo duetto insieme?» chiese ad un tratto, scorrendo il dito in linee immaginarie sulla mia pelle.
«Te l'ho detto, mi mancavi.» dissi ripensando alla conversazione che avevamo avuto in studio giorni prima. La freddezza che aveva dimostrato nei miei confronti era stata disarmante e non ero riuscito a reggere il colpo. Sapevo benissimo che non le era passata e vederla con quell'atteggiamento di distacco, mi aveva fatto riflettere su quanto fosse diventata più combattiva.
«Il vero motivo?» chiese ancora stupendomi e sollevò la testa per guardarmi negli occhi. Sorrisi e scossi la testa imbarazzato.«E' questo.»
«No, è una mezza verità! Sii sincero.» disse sorridendo e pensai davvero a quello che mi passava per la testa quando avevo proposto il duetto.
«Sono segreti intimi!» risposi con fare ovvio, perché in realtà sapevo benissimo il perché di quel gesto. Fede scosse la testa e si alzò dal mio petto mettendosi a pancia in giù, con il volto fra le mani.«Non sei bravo a nascondere i segreti con me!»
«Se ne sei convinta, ma continuerai a restarne all'oscuro.» dissi fiero delle mie parole e poi smise di parlare e quella sensazione strana che avevo provato la sera prima, si ripresentò. Mi guardava come se stesse cercando davvero di capirmi e sapevo che forse ci era arrivata al nocciolo della questione. Infatti, rise e si alzò dal letto passandomi davanti in tutta la sua bellezza, per dirigersi in bagno. Decisi di seguirla ed aprii la porta ritrovandola davanti allo specchio a fare strane smorfie.«Ma cosa stai facendo??» chiesi raggiungendola alle spalle e osservando il nostro riflesso allo specchio.
«Esercizi facciali, per essere pronta ad affrontare la giornata con un sorriso!» esclamò ridendo ed io la seguii scuotendo la testa sconcertato.
«Certo che sei diventata davvero strana!» dissi passando una mano fra i capelli e Fede si voltò con il mio spazzolino in mano puntandolo dritto al petto.
«Rimangiati quello che hai appena detto!» urlò con fare minaccio, io con un sorriso scossi la testa e le staccai dalle mani lo spazzolino mettendolo dentro la bocca.«Altrimenti che fai??» chiesi stuzzicandola e lei rise perfidamente venendomi incontro lentamente. Io iniziai a indietreggiare, mentre Federica mordendosi le labbra si avvicinava sempre più a me. Forse dovevo stare fermo e baciarla una volta per tutte, ma avevo paura di rovinare tutto. Ma solo quando mi accorsi di essere inciampato dentro la doccia, mi resi conto che aveva calcolato tutto. Si sporse avanti ed aprii l'acqua che in pochi istanti mi bagnò fin dentro i boxer. Rise di gusto vedendomi in quella situazione ed io sbruffai tirando dietro la fronte i capelli bagnati, pronto all'attacco. Ed esattamente quando si voltò per andare via, la afferrai per una mano facendola scivolare addosso al mio corpo e bagnandosi tutta. Iniziò ad urlare come una pazza, ma alla fine si arrese al getto d'acqua.
«Ti odio!» strillò muovendosi addosso a me. Menomale che si trattava di acqua fredda, perché in quella situazione non potevo immaginare come avrebbe reagito il mio amichetto.
«In realtà mi ami.» dissi ridendo, ma lei smise di sorridere a quelle parole e si voltò osservandomi. Le goccioline scendevano veloci sul suo candido viso e non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse bella.«Ti illudi.» rispose fredda e tutta l'allegria di poco prima venne spazzata via.
«Non essere dura con te stessa, non c'è niente di male ad ammettere i propri sentimenti.» dissi nella speranza di far scattare in lei quella molla che serviva per spronarla a parlare.
«Riccardo, evita.» disse pronta ad alzarsi in piedi per uscire, ma la trattenni circondandole la vita.
«Allora fai la doccia con me.» dissi per farla ridere e smettere di pensare alle cose tristi.
«La stiamo già facendo!» esclamò gesticolando con un sorriso.
«Ma non siamo nudi!» risposi mordendomi il labbro inferiore. Federica scosse la testa e tirò nuovamente giù la maglietta.«Mi dispiace per te, ma non potrò colmare le tue fantasie erotiche.» disse scrollando le spalle e risi di gusto posandole subito dopo le labbra sul collo.
«C-cosa stai facendo?» chiese con timore ed io le lasciai un delicato bacio, succhiando appena la sua pelle bagnata.
«Sciolgo i tuoi nervi isterici mattutini.» risposi accarezzando la sua gamba scoperta, fino a risalire all'altezza della coscia. Fede si lasciò andare con la testa indietro appoggiata alla mia spalla e chiuse gli occhi godendosi l'acqua che cadeva sul viso.«Non puoi continuare così...» sussurrò con voce roca. Potevo capire come si sentiva, perché provavo le stesse identiche cose. Toccare di nuovo la sua pelle era stato come bere acqua in un momento assoluto di sete.
«Così come?» chiesi continuando a baciarla.«Respingendomi e poi fare... questo.» sospirò sollevando la testa e si alzò in piedi uscendo dalla doccia completamente scolata. La lasciai andare, perché forse aveva ragione. Dovevo capire cosa volevo davvero, al più presto.
_______________________________
Helloo bellezze! Attenzione capitolo di fuoco... ma non poteva succedere niente di più, perché il signor Marcuzzo ha ancora troppa confusione per la testa!
Cosa ne pensate? Vi piace questo genere di capitolo? Fatemelo sapere lasciando un commentino♥
Un bacio,
elusivelook♥
STAI LEGGENDO
Quanta vita serve per innamorarmi || Rederica
Fiksi PenggemarSEQUEL DI "DIMMI QUALCOSA CHE RESTA || REDERICA" La vita di Federica Carta dopo la fine di Amici16 è stata stravolta. Credeva nell'amore, aveva creduto ad ogni singola parola di Riccardo Marcuzzo, il bel cantate dagli occhi azzurri. Se mai qualcuno...