POV'S FEDERICA
Dopo mesi ero tornata ad indossare i vestiti di Riccardo e mi sembrava una cosa stranissima, ma allo stesso tempo familiare. Sentire il suo profumo era come tornare a quei giorni felici, in cui eravamo insieme contro il mondo. Ero distesa sul letto con addosso la maglia enorme, che mi arrivava fino alle ginocchia, ed aspettavo che Riki uscisse dal bagno per finalmente parlare. Avevamo mangiato una pizza velocemente e poi si era chiuso in bagno per fare la doccia. Ero rimasta a fissare il soffitto per un bel po' di tempo, fino a quando comparve con solo addosso un paio di pantaloncini.
«Metti una maglietta!» esclamai posizionandomi seduta con le gambe incrociate sul letto. Riki scosse la testa ed alcune delle goccioline fra i capelli mi schizzarono. Mi asciugai il viso con la mano e postai i capelli umidi dietro le spalle. Riccardo li tirò indietro con un colpo di testa e poi si mise a sedere appoggiando la schiena alla spalliera del letto.
«Perché dovrei farlo? Sei tu quella senza niente dalla vita in giù.» disse indispettito e con tono malizioso. Sollevai gli occhi al cielo e mi voltai verso la sua direzione tirando il più possibile sulle gambe la maglietta rossa.
«Solo perché non avevo un cambio.» risposi con fare ovvio e vidi il sorriso sulle sue labbra ampliarsi sempre più.
«Avresti potuto mettere un paio dei miei pantaloncini.»
«Così avrei rischiato di lasciarti senza vestiti.» dissi prontamente, anche se era una scusa stupida. In realtà mi piaceva provocarlo, sapevo quanto gli piacessero le mie gambe.«Hai ragione, preferisco guardarti così...» sussurrò spostando lo sguardo sul mio corpo, sentii le guance accaldarsi e distolsi lo sguardo.
«D'accordo. Ehm... forse è meglio iniziare.» dissi cambiando argomento e Riccardo si mosse al mio fianco facendomi voltare verso la sua direzione.
«Cosa è successo dopo che sono andato via?» chiese stringendo le gambe al petto. Mi schiarii la gola e ripensai per un attimo a come ero stata in quel periodo e come avevo affrontato tutto.
«E' stata dura, dimenticarti. Cancellarti dalla mia mente e smettere di pensare ai nostri ricordi.»
«Ci sei riuscita?»«No... non ti ho mai dimenticato e probabilmente non succederà mai, perché sei stato fondamentale nella mia crescita.» dissi sincera a sollevai le braccia gesticolando.
«Fede, cosa hai fatto in questi mesi?» chiese accertandosi che fossi andata avanti ed era in effetti quello che avevo fatto.
«I primi tempi sono stata molto male, ecco perché ho litigato con papà. Poi però le cose sono andate meglio ed è uscito il mio disco, una soddisfazione enorme. In più, tutti i concerti mi hanno dato una carica immensa.» dissi con un timido sorriso sulle labbra. Ero fiera di quello che avevo fatto ed onorata di avere delle fan stupende, che mi supportavano sempre.«Perché hai litigato con tuo padre?» chiese ancora ed io sollevai le spalle voltandomi verso la finestra, dalla quale si intravedevano le luci della mia Roma.
«Ha paura che mi stia illudendo. Ho pianto tanto e non riuscivo a trovare qualcosa che mi facesse sorridere. I miei genitori mi sono stati accanto e mi hanno dato una carica pazzesca.» dissi sinceramente e lo vidi abbassare lo sguardo tristemente. Forse aveva perso la fiducia da parte di mio padre, ma poteva benissimo riacquistarla perché lo adorava davvero.
«Anche io non ho passato un bel periodo. Sapevo quanto eri stata male per la storia di quello stupido videoclip.» disse giocherellando con le mani.«Ti prego, non ne parliamo.» sussurrai puntando lo sguardo sul suo petto che si abbassava ed alzava velocemente.
«No, aspetta. Sono felice di aver deciso di non pubblicarlo, anche se quello con Ella già ti aveva allontanata da me.» disse sollevando gli occhi ed incrociandoli ai miei.
«Ci ero solo rimasta male. Sapevo che era tutta finzione, però vederti in quel modo... mi aveva destabilizzata.» dissi ripensando al colpo al cuore che avevo avuto guardando le scene dei baci e quella in cui stavano addosso l'una all'altro.
«Hai ragione. Non sono riuscito a far cambiare idea ai produttori, sai perché...»
«Riki, i tuoi produttori sapevano della nostra relazione e se ne sono infischiati.»
«Io no, mai. Te lo giuro.» disse sinceramente sollevando la mano per avvicinarla al mio viso, ma mi scansai sentendo la tensione aumentare fra noi.«Però non hai pensato alla mia reazione alla vista di quel videoclip con Emma?» chiesi scuotendo la testa agitata. Perché dopo tutto quello che era successo, proprio con lei aveva deciso di mettersi.
«Mi dispiace, Fede. So di aver sbagliato e ho continuato a scusarmi per mesi.» alzò la voce diventando rosso in viso.
«Ed eccoti qui, proprio con lei!» dissi battendo le mani in modo sarcastico. Riccardo mi guardò sconcertato e si alzò dal letto iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.«E' successo mesi dopo. Lei... mi è stata accanto.» disse passando le mani fra i capelli ormai umidi. Iniziavo a sentire davvero caldo, forse l'estate sarebbe arrivata in anticipo oppure era quella strana discussione che mi faceva agitare.
«Scusa, hai ragione. Io sono andata via, no?» chiesi ripensando a come erano davvero andate le cose. Ci eravamo accusati a vicenda ed era stata dura mantenere segreta la nostra storia dopo Amici.«Mi hai lasciato, mi hai ucciso e non te ne sei resa conto!» disse tornando a sedersi ai piedi del letto. Abbassai lo sguardo e sentii le lacrime risalire agli occhi.
«Non ti ho mai lasciato, io ti amavo e avevo sperato davvero che avresti capito la situazione.» dissi con la voce tremante.
«Cosa? Non ti stava bene niente di quello che facevo. Io ero tossico per te.» disse scuotendo la testa nero di rabbia.
«Tu eri sicuramente una droga, ma non potevo fare a meno di te.» dissi sinceramente e subito si alzò venendo a sedersi accanto a me.«Perché? Perché hai deciso di rompere, allora?» chiese ed io lo guardai negli occhi non trovando le parole giuste da pronunciare. C'era troppo dietro quello sguardo e speravo davvero che riuscisse a capirmi. Sentii una lacrima scendere sulla guancia e Riccardo immediatamente la prese fra le dita, accarezzandomi.
«E' stata la giusta decisione.» dissi osservando le due pozze azzurre che mi scrutavano. Avevo alzato un muro che non gli permetteva di leggermi dentro.«Ho diritto ad una spiegazione.» sussurrò chiudendo per un attimo gli occhi disperato. Non ci pensai a lungo prima di avvicinarmi al suo corpo e stringermi a lui in un abbraccio. Riki mi prese e mi avvinghiai con le gambe alla sua vita, poggiando il viso sulla sua spalla nuda. Sentii la pelle d'oca a quel contatto e mi calmai in un attimo.
«Mi dispiace...» sussurrai cercando di far trasparire la paura di confessare i miei veri sentimenti.
«Non lasciarmi più.» disse accarezzandomi i capelli e le spalle. Il suo tocco mi tranquillizzava, ma allo stesso tempo la sua voce mi rendeva vivace. Mi staccai dall'abbraccio e mi resi conto della posizione in cui ci trovavamo, cavolo non avevo i pantaloni! Provai ad allontanarmi, ma Riki non mi lasciò andare e scoppiò a ridere.«Dove credi di andare?» disse maliziosamente alzando le sopracciglia. Risi anche io e portai una mano davanti al viso imbarazzatissima.
«Riki, ti prego!» esclamai divincolandomi, ma iniziò a farmi il solletico e finii sotto di lui distesa sul letto. Le risate inondarono la stanza ed iniziai anche ad avere i crampi allo stomaco. Quando finalmente smise, posò le braccia ai lati della mia testa e si avvicinò cautamente a me. Chiusi gli occhi e cercai per un secondo di svuotare la mente da tutti i pensieri e finalmente dedicarmi a me stessa, a quello che davvero volevo. E sicuramente avere il respiro di Riki sulla pelle e il suo corpo caldo a contatto con il mio, mi faceva solo desiderare di baciare le sue meravigliose labbra.«Fermami... ti prego.» sussurrò contro le mie labbra. Aprii gli occhi e notai quanto il suo sguardo fosse profondo. Mi sentivo paralizzata e mi andava bene così, perché ero stanca di respingerlo. Lo fissai a lungo e mi morsi il labbro inferiore esattamente nello stesso momento in cui passò la lingua sul suo. Il petto sembrava sul punto di esplodere e i brividi sulla mia schiena andarono ad intensificarsi quando Riki avvicinò le sue labbra alle mie. Abbassai lo sguardo e poi decisi di godermi la sensazione di pace che riusciva a donarmi ogni qual volta mi baciava. Ma purtroppo quel bacio non arrivò mai, infatti fece sfiorare i nostri nasi e si alzò dal mio corpo, distendendosi al mio fianco.
«Forse è meglio dormire.» disse in tono gelido ed io annuii confusa. Come era possibile che quello che si era creato fra noi poco prima, fosse sparito in un attimo?
«Notte.» sussurrai voltandomi verso la finestra, il più possibile lontana da lui. Riki sembrò essersi isolato fra i suoi pensieri ed io spensi la luce respirando appena. Poco dopo però il suo braccio si appoggiò sul mio fianco attirandomi al suo corpo.
«Buonanotte, Paper.» sussurrò al mio orecchio e senza riflettere più mi addormentai, stretta a lui e con le sue carezze sul palmo della mia mano.__________________________
Quindi? Devo davvero commentare questo capitolo? Uhm voglio lasciare la parola a voi, perché sono curiosa di sapere cosa avete provato e se avete avvertito il dolore della loro rottura.
Allaprossima,
elusivelook♥

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Quanta vita serve per innamorarmi || Rederica
FanficSEQUEL DI "DIMMI QUALCOSA CHE RESTA || REDERICA" La vita di Federica Carta dopo la fine di Amici16 è stata stravolta. Credeva nell'amore, aveva creduto ad ogni singola parola di Riccardo Marcuzzo, il bel cantate dagli occhi azzurri. Se mai qualcuno...