Capitolo 24

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POV'S FEDERICA

La gente intorno a noi aumentava sempre più. I suoni delle valigie strisciate a terra e dell'altoparlante, mi fecero pensare che era arrivato il momento dei saluti. Davvero. Ed io non ci sarei riuscita a lasciarlo andare via, di nuovo. Guardai Riccardo, mentre sistemava una faccenda al cellulare con il suo manager e mi sentii estremamente piccola in confronto a lui. Avevamo passato la notte più bella della nostra vita e restare svegli a coccolarci e parlare, mi aveva fatto capire quanto mi fosse mancato in quei mesi di separazione. Sapevo che una volta tornato a Milano, sarebbe stato più difficile sentirci e vederci perché gli impegni aumentavano per entrambi e il tour era alle porte. Ero felice di essere tornata con lui, ma avevo tanta paura. I suoi occhi si incrociarono con i miei e chiuse la chiamata venendomi incontro con un tenero sorriso.

«Paper, tutto ok?» chiese preoccupato ed io annuii incerta. Mi prese il viso fra le mani e fece toccare le nostre fronti, come se intorno a noi non ci fosse nessuno.
«Non voglio che tu vada via.» sussurrai sfiorando il suo petto con le mani tremanti, fasciato da una canotta colorata. Lui mi sorrise per cercare di rassicurarmi e sentii la necessità di andare con lui. Non volevo più separarmi.

«Tornerò presto, ci rivedremo presto. Te lo prometto!» disse facendomi percepire tutto il calore del suo amore. Chiusi gli occhi e respirai il suo profumo per poi sentire le sue labbra sulle mie, in un bacio impercettibile ma pieno di tutto quello che desideravamo entrambi.
«Riccardo, dobbiamo andare.» sentimmo entrambi la voce di Scirè e ci staccammo. Riki afferrò la mia mano, intrecciando le nostre dita, e mi trascinò con lui. Quando però arrivò il momento di separarci, mi fiondai fra le sue braccia, dove immediatamente mi accolse e iniziò ad accarezzarmi la schiena respirando a fondo il mio profumo. Sentivo il cuore battere forte e trattenni le lacrime per non sembrare troppo disperata.

«Torna da me.» sussurrai accarezzandogli il viso. Mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli e poi fece scontrare ancora una volta le nostre labbra, come se non ci fosse nessuno che potesse vederci. Mi strinsi a lui e approfondii il bacio schiudendo le labbra per lasciare accesso alla sua lingua. Esplorò la mia bocca come se quella notte non lo avesse fatto abbastanza e poi lentamente ci staccammo facendo sfiorare i nostri nasi. Ci guardammo intensamente come per cercare delle conferme e poi sorrisi.

«Tornerò sempre da te.» disse allontanandosi dal mio corpo. Lasciò andare anche la mia mano per poter afferrare lo zaino che aveva lasciato per terra e mi guardò come per fermare quel momento nella sua testa, esattamente come una fotografia.
«Ti chiamo appena atterro.» disse sorridendo appena ed io mi circondai i fianchi con le braccia, come per poter compensare la mancanza del suo calore.

«Buon viaggio, ragazzi.» dissi velocemente e Scirè alzò una mano per salutarmi. Riccardo mi fece l'occhiolino e velocemente scomparve dalla mia vista. Mi sentii per un attimo persa, ma poi ricordai che quella era la nostra vita e dovevo accettare le conseguenze. Feci un sospiro e mi avviai verso l'uscita dell'aeroporto. Quando mi ritrovai sul treno che da Fiumicino mi avrebbe riportata a Roma, presi il cellulare fra le mani e notai un messaggio di Riccardo.

Ricordati, saremo sempre solo io e te. Ti amo!

Sorrisi prontamente e portai il dispositivo al petto stringendolo forte fra le mani. Se mai avessi avuto un'altra delusione da lui, probabilmente quella volta non l'avrei più superata. Ero dentro quella storia con tutta l'anima e lui si era preso una parte di me. Mi sentivo sprizzante di felicità e volevo che tutti sapessero del mio stato di piena euforia, così feci una storia su Instagram, pensando a come ci saremmo dovuti organizzare io e Riki per comunicarlo ai fan. Era tutto così elettrizzante e quell'adrenalina mi dava una carica immensa. 

Quando arrivai a Roma, chiamai Vittoria e le diedi appuntamento sotto casa per raccontarle tutto. Nel frattempo, avevo avvertito mia sorella che sarei ritornata per pranzo e che non avrebbe dovuto fare parola con mamma e papà di tutta la vicenda. Avevo seriamente paura della reazione di quest'ultimo, perciò volevo che Riki fosse accanto a me quando glielo avrei detto. Io e Riki eravamo una coppia, i giochetti erano finiti e quella volta le cose sarebbero andate bene perché lo volevamo entrambi.

«Bella bimba! Oggi mattiniera?» sentii la voce della mia rossa preferita e il portone chiudersi alle sue spalle e mi voltai saltandole letteralmente addosso.
«Mi sei mancata tantissimo!» esclamai stringendola in un goffo abbraccio che ricambiò ridendo.
«Anche tu, Paper. Mi sa che mi devi raccontare un paio di cosette!» disse staccandosi e guardandomi con ill viso pieno di lentiggini. Ci passai un dito sopra il suo naso e lei rise.
«Sono bellissime!» dissi sorridendo appena. Era davvero stupenda e invidiavo tanto i suoi colori.
«Colpa del sole, in estate divento sempre peggio!» disse sistemando la borsa sulla spalla. Sorrisi e insieme ci incamminammo verso il bar più vicino.

«Comunque ho accompagno Riki all'aeroporto, sta tornando a Milano.» dissi guardando le mie scarpe bianche tutte sporche.
«Quindi... devi dirmi qualcosa?» chiese sapendo già la risposta. Non riuscii a trattenere un sorriso genuino che veniva diretto dal cuore.
«Siamo tornati insieme!» esclamai allegra e Vitto mi prese per mano sorridendo sinceramente.
«Era ora! E' un mese che Shady me ne parla e aspettavo questa notizia da troppo tempo.» disse seguendomi al primo tavolino libero per sederci.

«E come è successo? Ed Emma??» chiese a raffica prendendo fra le mani il menù.
«Ecco... il fatto è che l'altra sera mi ha baciata a Piazza del Popolo, mentre cantavamo.»
«Cosa??» chiese sorpresa soprattutto perché Riki non era il tipo da dare dimostrazioni di affetto in pubblico e soprattutto visto il nostro passato.
«Esattamente questo. Sono scappata via e ci siamo rivisti ieri sera, perché l'ho chiamato per chiarire le cose fra noi. Vitto, è stata la notte più bella della mia vita.» sussurrai con occhi sognanti, ricordando alcune delle scene a letto piene di amore. Sentivo già la sua mancanza e non riuscivo a capacitarmene.

«Sono così contenta per voi, meritavate finalmente un po' di felicità.» disse la mia amica facendo un sorriso rassicurante.
«Per quanto riguarda Emma... oggi torna a Milano, perciò non so come sarà la situazione fra loro. Ma mi ha assicurato che la loro storia è finita, che le ha detto di amarmi.» dissi dubbiosa e preoccupata per quello che sarebbe potuto accadere. Emma era molto più bella ed audace di me.

«Fede, se ha preso questa decisione è perché tiene a voi e ti ama davvero. Non farti brutti pensieri, sappiamo entrambe che Emma è stata solo una piccola parentesi nel vostro rapporto.» Vittoria aveva ragione, ma la paura di perderlo probabilmente mi sarebbe stata addosso per molto tempo.
«Adesso sei felice?» chiese dopo aver ordinato la colazione.
«Lo sono, davvero.» dissi seriamente e appena sentii il cellulare squillare mi alzai dal tavolino scusandomi con Vittoria. Lessi il nome di Riki e risposi alla chiamata sentendomi maledettamente felice e bene. Forse era davvero arrivato il nostro momento, sarebbe stata la nostra svolta. Io credevo in noi, ma lui ci credeva quanto me?

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Capitolo di passaggio, ma dal prossimo si torna in movimento. Anche perché questa frase finale di Federica, se ci pensate, fa riflettere bene! Riki è sicuro di quello che sta facendo oppure no?

Lasciate qualche commento e tante stellineeee!!

Alla prossima,
elusivelook♥ 

Quanta vita serve per innamorarmi || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora