Capitolo 29

826 33 12
                                    

POV'S RICCARDO

Quando aprii gli occhi, la luce filtrava attraverso le tende per tutta la stanza. Mi mossi lentamente e mi accoccolai di più al collo di Federica, stringendo il braccio intorno al suo corpo nudo. Avevamo trascorso praticamente l'intera notte ad amarci, come non facevamo da tempo. E risvegliarmi con lei accanto, mi faceva sentire come se avessi vinto la cosa più bella del mondo. Non riuscii a trattenere il sorriso sul viso appena la sentii sospirare, perché l'avevo svegliata. La strinsi a me e vidi comparire un tenero sorrisino sulle sue labbra, dove immediatamente mi catapultai per darle il buongiorno che meritava.

«Buongiorno a te, Riko.» disse con voce assonnata passando lentamente le sue dite sul mio braccio. Mi morsi le labbra e la guardai come se la vedessi per la prima volta. Federica era una continua scoperta e la amavo anche per quello.
«Sei bellissima.» sussurrai senza trattenere i miei pensieri. Lei mi diede uno schiaffetto sul braccio e rise voltandosi verso di me. Aprii i suoi occhietti marroni e li incatenò ai miei.

«Scemo!» esclamò sorridendo e decisi di scattare una foto mentale per non dimenticare mai quel momento. Passai la mano sulla sua schiena nuda e la attirai ancora al mio corpo. Lei poggiò la sua guancia sul mio petto e poi lentamente ruotò il viso per stamparmi qualche bacio. Non ne avevo mai abbastanza di lei, delle sue carezze e dei suoi baci. Era vita, pura.

«Fede, non provocarmi.» sussurrai prendendole il viso fra le mani per sollevarlo verso il mio.
«Non sei stanco?» chiese ridendo e si sollevò sedendosi e lasciando parte del suo corpo splendido scoperto. Allungai la mano e le accarezzai un seno vedendola sospirare immediatamente.
«Riki...» disse chiudendo gli occhi e mi sollevai per raggiungerla e afferrare le sue labbra rosee fra le mie in un bacio casto.

«Sei perfetta.» dissi accarezzandole lo zigomo per poi spostare una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lei sembrò imbarazzarsi, ma non lasciò andare il suo sguardo dal mio.
«Ti amo.» disse facendo battere forte il mio cuore. Sorrisi prontamente e la acciuffai facendola stendere sul letto con me sopra il suo esile corpicino.
«Ti amo anche io!» urlai e lei scoppiò a ridere posando le mani sulle mie spalle. Si passò la lingua sulle labbra e proprio quando si avvicinò al mio collo, il mio cellulare iniziò a squillare. Sbuffammo entrambi e lei mi disse di non rispondere, ma sapevo che avevo troppi problemi in corso. Mi staccai dalle sue braccia e mi alzai per recuperare il cellulare dai miei pantaloni.

«Pronto?» risposi al numero sconosciuto e sentii lo sfruscio delle lenzuola muoversi. Federica mi passò affianco con il suo corpo completamente nudo e mi sorrise provocante. Il mio cervello si scollegò immediatamente e decisi di attaccare per seguirla in bagno e fare la doccia insieme, ma quella voce fece bloccare ogni pensiero.

«Riccardo, dove sei?» chiese Emma con voce piccola. Sentii il sangue raggelarmi e approfittai dell'assenza di Fede per spostarmi vicino al balconcino della nostra camera.
«Emma, sono in vacanza.» sussurrai per non farmi sentire ed afferrai i boxer per terra per indossarli. Uscii fuori e rimasi in ascolto.
«Pensavo ci saremmo visti, sai per quella storia della stampa.» disse alzando il tono della voce. Quanto mi innervosiva! Avevo barattato la mia storia con Federica per lei... come avevo potuto farlo?

«Emma, devi parlare con Francesco. Non mi devi contattare più!» alzando la voce sentendo il rumore della doccia. La sentii sospirare e mi dispiacque un pochino.
«Non puoi aver dimenticato tutto quello che ci siamo detti in questi mesi!» strillò e sentii un singhiozzo. Mi portai la mano sulla fronte spostando i capelli e guardai il panorama delle casette bianche che accentuava la luce accecante del sole.

«Non l'ho fatto... ma ti ho già spiegato di Federica.»
«Si, ok. Ho capito che la ami, ma ricordo quanto sei stato male per lei. C'ero solo io per te quando ti ubriacavi e piangevi!» disse e sospirai triste. Ricordavo quel periodo, ma era stata anche colpa sua se era successo tutto quel casino.
«Emma, ti voglio bene. Ma sei solo un'amica.» dissi cercando di essere il più delicato possibile.
«Dillo alla stampa e alla casa discografica!» disse compiaciuta ed io rimasi in silenzio non sapendo davvero cosa dire.

«Ti amo...» sussurrò e sentii il rumore dell'acqua della doccia fermarsi.
«Devo attaccare.» dissi freddo e mi voltai per guardare dentro la stanza. Mi nascosi ancora sul balcone e passai una mano sugli occhi stropicciandoli.
«Riki... dimmelo.» disse supplicandomelo. Sentii la voce di Federica richiamarmi e mi agitai immediatamente.
«Non posso.» sussurrai in preda al panico.

«Riccardo, giuro che ti tartasso a messaggi se non me lo dici! Lo so che provi lo stesso!» strillò ed io sospirai mordendomi una guancia. Ok, dovevo solo mentire.
«Si, ok. Ti amo anche io, adesso vado. Ciao!» sospirai e attaccai prendendo un lungo respiro e stampandomi un sorriso falso sul viso. Entrai in stanza e vidi Federica con un solo asciugamano attorno al corpo, mentre si passava una crema sulle braccia. I suoi capelli bagnati ricadevano sulle spalle e sembrava del tutto concentrata su quello che faceva. Avevo paura che le avrei fatto di nuovo male. Mi avvicinai silenziosamente e le circondai la vita stringendola al mio petto. La sentii ridere e passarmi un po' della sua crema nella mia mano. Per fortuna di spalle non poteva vedere il mio sguardo serio e triste. La strinsi al mio petto e sospirai lasciandole un bacio sul collo libero dai capelli.

«Riki, tutto ok? Chi era al cellulare?» chiese sentendo che qualcosa non andava, cercai di calmarmi e poi la feci voltare fra le mie braccia sorridendole.
«Solo Facchinetti. Andiamo al mare?» chiesi scostandole i capelli dal viso. Lei sorrise come una bambina ed annuì. Si allontanò dalle mie braccia, ma prima di chiudersi in bagno per mettere il costume, tornò indietro e fece scontrare prepotentemente le nostre labbra. Come se le fossero mancate. Schiusi la bocca e con la lingua esplorai ancora una volta la sua. Assaporai il suo sapore e mi costrinsi a staccarmi per non riportarla sul letto. Per dimenticare il resto del mondo, per amarla davvero. Per farle capire che forse le avrei fatto ancora male, ma l'avrei protetta da qualunque cosa.

_____________________

Scusate! Scusatemiiiiii! Lo so che sono in ritardissimo, ma è stato un periodo un po' particolare perciò mi sono dedicata poco alla scrittura. Spero di riuscire ad aggiornare regolarmente, perché adesso ho esami all'università!

Comunque, intanto cosa ne pensate del capitolo?? Secondo voi, Riccardo si sta cacciando in un altro guaio?

Fatemi sapere le vostre opinioni!♥ 

Unbacio,
elusivelook♥ 

Quanta vita serve per innamorarmi || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora