«Gioca con me»

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Jack era un bambino dolce e sensibile, amava giocare all'aria aperta ma si sentiva tanto solo non avendo ne sorelle ne fratelli; chiedeva sempre attenzioni alla madre ma lei lo respingeva sempre. Il padre di Jack era morto in guerra e lui, dopo la sua scomparsa, si è sentito ancora più solo dato che passava intere giornate a giocare con lui. La madre,dopo la morte del marito, aveva perduto la testa e infatti era stata rinchiusa per un periodo in manicomio e Jack passo quel periodo a casa dei nonni paterni; dopo che la madre uscì da quel terribile luogo tornarono entrambi nella casa famigliare.
Un giorno Jack stava insistentemente chiedendo attenzioni alla madre ma lei lo respingeva di continuo, dopo varie volte che il bambino gli urlava contro
«Gioca con me!»
«Gioca con me!!»
«Gioca con me!!!»....
la madre, esasperata, lo sbatte per terra e si avventò sopra di lui con un cuscino, soffocandolo. Lei nascose il corpo in una botola in cantina e poi prese un coltello e si tagliò la gola.

Anni dopo.....

«Grace tesoro hai preso la merenda?»
domanda Molly, la mamma di Grace,
«Si mamma»
risponde con voce dolce e sottile la bambina uscendo di casa per andare all'autobus.
Loro si sono trasferiti da poco nella casa dove erano avvenuti anni prima quei terrificanti avvenimenti. La casa rimase disabitata da anni perché nessuno voleva comprare una casa dove vi era stato un omicidio e un suicidio.
Grace è una bambina di 13 anni dalle lunghe trecce bionde, occhi neri e pelle olivastra; è molto dolce, simpatica e soprattutto altruista.
Dopo esser tornata da scuola Grace si mette a studiare in giardino e la sua attenzione si sposta, per un momento, sulla finestra di camera sua e, dietro la tenda trasparente color rosa pastello vede una figura di un bambino, si stropiccia gli occhi perché pensa sia la sua mente che sta fantasticando e quando toglie i piccoli pugni dagli occhi quella misteriosa ombra è sparita.
La sera Grace finisce di mettere in ordine la cucina insieme alla madre e al padre, dopo, lei corre in camera sua per mettersi il pigiama e andare a dormire ma mentre saltella allegramente nel corridoio sente una gelida risatina e dei passi dietro di lei, quando si gira vede che non c'è nulla. Arrivata in bagno socchiude la porta e apre l'acqua della vasca e si prepara per farsi un bagno rilassante; non appena mette un piede dentro la vasca sente dietro di lei quella risatina che aveva sentito poco prima, solo che, questa volta, proviene dal lavandino. Incuriosita e basita si avvicina al lavello e si affaccia per vedere meglio dentro lo scarico sente una voce agghiacciante sussurrare
«Gioca con me»
dei brividi gli percorrono la schiena e lei si allontana spaventata ma scivola sulle mattonelle bagnate battendo la schiena sullo spigolo della vasca; lei si solleva leggermente per appoggiarsi sul lato della vasca e sente un forte dolore alla caviglia, quando alza la testa per vedere se si è fatta male nota che l'osso della caviglia è completamente uscito dai legamenti è l'osso gli ha perforato la pelle esternamente e man a mano si trova sempre di più in un lago di sangue. In panico tenta di chiamare i suoi ma improvvisamente la porta si chiude sbattendo e dallo scarico del lavello esce quello che a lei sembra la figura di un bambino di all'incirca quattro o cinque anni; più si avvicina, più vede la sua pelle bianca e i suoi occhi gonfi iniettati di sangue.
I genitori trovano Grace nella vasca, affogata e disperati prendono il cellulare per chiamare un'ambulanza, dopo aver fatto il numero sentono una voce femminile dire
«Corpo di soccorso, qual è il problema?»
ma quando la madre inizia a parlare iniziano ad esserci delle forti interferenze è un fischio acuto....poco dopo torna il segnale e qualcuno dall'altra parte dice
«Giocate con me».

~ 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝗿𝗺𝗶𝗿𝗲-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora