La casa delle bambole

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Tutte le città hanno case abbandonate; edifici che una volta magari ospitavano famiglie che si sono trasferite lasciando la vecchia casa in balia del tempo, altre invece che ospitavano serial killer e assassini che ora si trovano in carcere e nessuno è mai più entrato nelle loro case che presentano ancora il nastro giallo della polizia con la parola "Restricted area".
C'è una casa abbandona nascosta tra i boschi di Monte Livata, vicino Roma, che ha una storia a dir poco particolare.
Il proprietario era Luigi Pacciani, un giovane uomo imprenditore che ha sempre avuto successo, sia nel lavoro che nella vita privata; era sposato con una bellissima donna, Bianca, e aveva due bellissime figlie, Galatea e Letizia; avevano una bella casa tutta arredata con mobili d'epoca dove spesso davano feste e invitavano amici e parenti.
Un giorno, Luigi Pacciani mentre torna dal lavoro riceve una telefonata dalla figlia maggiore, Galatea, che disperata gli dice la tremenda notizia che Bianca è morta insieme alla figlia più piccola in un incidente mortale sul raccordo anulare.
Luigi non riesce a credere a questa tremenda notizia e si precipita a casa dalla figlia e la trova seduta all'ingresso di casa senza espressione, con il volto bagnato dalle lacrime e gli occhi rossi e gonfi. Luigi si siede accanto alla figlia e inizia a fargli delle domande per sapere chi gli aveva dato la tremenda notizia e cosa sarebbe successo.
Tre giorni dopo il terribile incidente, Luigi e Galatea si ritrovano a San Pietro per celebrare i funerali dei loro cari; la chiesa è colma non solo di parenti ma anche di cittadini romani che hanno preso a cuore la morte di Bianca e Letizia.
Lo stesso giorno, ritornati a casa, Galatea vede il padre molto strano e gli chiede se può fare qualcosa per lui ma questo rifiuta e, con una camminata lenta e pesante, va in camera sua e sprofonda in un sonno pesante e agognato.
Passano i mesi e il ricordo di quel tragico incidente affligge ancora Luigi e Galatea che cercano in tutti i modi di andare avanti, un giorno Pacciani si sveglia verso le tre del mattino e si dirige in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, prima di tornare in camera sua va a vedere se Galatea sta dormendo ma al suo arrivo sua figlia non c'è nel suo letto. Luigi accende la luce e vede che c'è un foglio di carta a righe strappato da un quaderno con poche parole "Caro papà, non venirmi a cercare, mi sono buttata nel Tevere, non riuscivo più a sopportare il dolore che provavo. Ti voglio bene"; Luigi non riesce a credere a suoi occhi, ma questa notizia l'ha talmente sconvolto che da quel giorno si è chiuso in casa per una settimana.
I giorni dopo quell'evento sono passati lenti e pensanti, Luigi si è ridotto pelle e ossa e non è più lo stesso. Un giorno decide di uscire di casa e trova una bambina che gioca a palla vicino al suo giardino, lei appena vede Luigi inizia ad urlare spaventata e lui, ormai fuori di testa si infastidisce e la prende mentre questa cerca di scappare via.
Dopo averla portata in casa, le spezza l'osso del collo e la rinchiude in cantina; prima di risalire al piano di sopra prende una bambola appartenente alle sue figlie e gli stacca la testa. Tornato al piano di sopra chiude a chiave la porta della cantina e si dirige in giardino, prende la testa della bambola e la infilza sulla recinzione appuntita e poi si rinchiude in casa.
Le settimane passano e nessuno ha più traccia ne di Luigi ne della bambina scomparsa, l'unica novità è che sulla recinzione le teste delle bambole...sono aumentate e le notizie sui giornali e telegiornali di bambini e bambine scomparse sono sempre di più ma nessuno riesce a capire che fine facciano e chi sia la causa delle sparizioni.

~ 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝗿𝗺𝗶𝗿𝗲-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora