"Forza Mari sbrigati..." disse mia zia impaziente. Le intimai di aspettare e continuai a scendere le scale alla flash. Non appena arrivai mi sederti accanto a mio zio ,mentre mia zia mi lanciava occhiate di fuoco greco. Mio zio stava controllando alcuni documenti e non appena mi sederti me ne passo alcuni e mi disse "reggi questi un monento". Mia zia parlò con la signora Agreste dicendo "Marinette ha trovato il suo abito in un negozio d'antiquariato...molto bello devo dire", ma non appena il signor Agreste senti le parole 'abito' e 'negozio d'antiquariato' nella stessa frase storse il naso dicendo " un abito in...un negozio d'antiquariato?" la cosa gli sembrava impossibile, ma era così. Mia zia dal canto suo chiamò una cameriera e le disse di andare a prendere il mio abito in camera mia, poi sorrise fredda al signor Agreste. Amo mia zia ! Non appena arriva l'abito mia zia lo guarda fiera, come se fosse felice di poter controbattere il signor Agreste . Effettivamente era abbastanza antipatico, crede di aver ragione su tutto,alle volte non capisco come faccia sua moglie a sopportarlo, dato che lei è l'opposto del marito. Non appena il mio abito arrivo tutto incartato, mi alzai per prenderlo e sfoggiarlo al signor Agreste che non appena lo vide sbarrò gli occhi con la sua solita serietà...ah che dolce la vendetta! Dopo vari complimenti da parte della signora Agreste e un silenzio tombale del figlio lo riposi in camera mia. Quando ero tornata erano tutti alzati e si stavano dirigendo nella sala da ballo a detta di mia zia.
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"Cinque,sei,sette,otto..." mia zia contava le battute del valzer. Quello che ho scoperto appena entrata nella sala da ballo era che Adrien mi doveva insegnare a ballare, visto che non sapevo ballare neanche un valzer ed era obbligo che io ballassi al galà di Natale...sono una sfigata. Non solo dovrò sfilare per tutto il salone ma dovrò pure ballare davanti a tutti!
Uccidetemi! Ed ora eccomi li mia zia che ad ogni errore mi inceneriva e io che dovevo chiedere scusa continuamente ad il povero Adrien. Stavo pensando a quanto la mia vita facesse schifo che pestai il piede di Adrien...di nuovo; lui storse il naso appena e sibilò dal dolore gemetti un 'scusa' parecchio imbarazzata e lui mi sorrise appena. È troppo gentile con me. Appena il valzer finì io mi staccai piano piano, solo per capire se aveva bisogno di reggersi in piedi; non appena capii che poteva perfettamente mantenersi in piedi lo lasciai andare parecchio imbarazzata. Lo diventai ancora di più quando, zoppicante, Adrien andò a rinfrescarsi in un tavolino in fondo la sala da ballo. Con la scusa di fare i compiti mi congedai dopo aver fatto un miliardo di scuse ad Adrien che mi salutò dicendomi di stare tranquilla. Non appena tornai in camera mi coprii la testa con il cuscino ancora rosso come un peperone. Volevo solo essere uno struzzo per sprofondare la testa nella terra.
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L'amore in una bolla
FanfictionMarinette è sempre stata abituata ad avere tutto sotto al naso. Al vivere in un castello sperduto tra le foreste della Norvegia. Ad avere obblighi e vizi. Un giorno, però , insieme agli zii si trasferisce a Parigi, la città in cui è nata. Lì conosce...