"Quindi avevo in mente altro, non ho molta voglia di seguire le orme di mio padre e, sia a mio padre che a mia madre, sta bene così" io posti un secondo la forchetta e presi il bicchiere con dell'acqua "e chi porterà avanti il marchio Agreste?" Il biondo riflettè un secondo poi fece spallucce e mi rispose "mio padre si inventerà qualcosa" quella risposta mi bastò. Posai il bicchiere e lasciai perdere la discussione. Il cameriere venne a portarci una piccola brocca di vino rosso. Sorrisi educatamente e chiesi ad Adrien "ma tu non hai nessun parente?" Lui mi guardò curioso e io mi affrettai a rispondere "sai non me ne hai parlato e mi è venuto il dubbio..." lui mi sorrise di rimando e mi disse "allora mio padre era figlio unico, quindi non ho nessun zio o cugino, mio nonno era il terzo di quattro fratelli e la maggior parte ormai sono morti per vecchiaia o malattia. Mia nonna aveva una sorella maggiore che si è trasferita a Milano, ma non so che fine abbia fatto. Per quanto riguarda mia madre lei aveva un fratello, Sigismonde, che nome eh?" Lui prese una forchetta di purea di cavolo è bevve un sorso d'acqua "lui invece abita in Marsiglia ed è sposato ed ha una bambina di sette anni, Camille" poi sorrise e disse "non ci somigliamo neanche per sbaglio" sgranai gli occhi "quindi hai solo una cugina di primo grado?" Lui posò le posate (scusate per il gioco di parole) "no ne ho altri due di terzo grado mi sembra, il mio nonno materno aveva altri due fratelli, ma sono uno di loro si è sposato Maximilian ed ha avuto due figli che sono i cugini di mia mamma e questi due cugini hanno avuto un figlio ciascuno e sono i miei cugini di secondo grado. Maurice e Diane. Mia nonna invece era orfana di entrambi i genitori ed è stata cresciuta da un asta vecchia zia. Non si sa più chi siano i suoi genitori, ma a lei sta bene così. Tu? Non ho mai capito bene come funziona nella famiglia reale" presi il tovagliolo e mi preparai ad un papiro che si sarebbe finito nel 2059 "allora mio papà si chiamava Tom Dup-" Adrien mi interruppe "aspetta, non era a Monaco o robe simili?" Io abbassai la testa affranta per l'errore. Sono una deficente. Dovevo stare attenta ad utilizzare il presente. Mannaggia a me! Sentì solo la voce di Adrien sussurrare piano "Mari, tranquilla, non c'è bisogno che me lo spieghi, ho capito che mi hai detto una bugia, stai tranquilla se ti va puoi raccontarmi tutto sennò farò finta di non sapere nulla" alzai la testa sconsolata. Era questo che mi piaceva di Adrien: rendeva le cose facili, oltre al fatto che era paziente con me, basta che non gli dica che si tinge i capelli. Lui mi sorrise e allontanò cortesemente un cameriere che voleva sapere se mancava qualcosa. Sbuffai per la frustrazione. Dovevo vuotare il sacco. Poggiai i gomiti sul tavolo con fare poco signorile e cominciai "sai quando ti ho detto che i miei genitori erano vivi? Ho detto una bugia" lui abbasso il capo e mi affrettai a continuare "non volevo tu lo sapessi, non mi è mai piaciuto parlarne e credevo che magari dire una bugia avrebbe allontanato il problema, comunque scusa, non volevo" feci scorrere le mani sulla tovaglia aspettando una sua reazione. Alzò la testa per guardarmi negli occhi. Continuai a parlare "i miei genitori Tom Dupain e Sabine Cheng, sono morti in un incidente aereo quando io avevo quattro anni" mi guardò colpito "quell'areo era diretto in Cina" presi un respiro e dissi "non mi hanno mai mandato soldi o cose del genere, erano morti. Non mi hanno permesso di andare al loro funerale dato che ci sarebbero stati anche molti paparazzi: all'epoca mia zia doveva dare la prova di sé dato che era sposata da poco con mio zio. Mi hanno cresciuta loro. Non sono mai andata ad una scuola pubblica prima di questa, per vari motivi tra qui la mia posizione: sono una lady e anche se non sono un erede la trono ho anche io degli obblighi e la mia persona è da preservare. Certo ora li ho mandati un po al diavolo, ma credo che sia lo stesso. Mia cugina è stata la mia migliore amica fino a quando non ci siamo trasferiti qui. Mio zio e mio cugino sono convinti che rivedere la mia Francia mi avrebbe fatto capire molto e mi avrebbe avvicinato a questo posto" presi un altro respiro e dissi "e, a quanto ho capito, tua madre, e forse anche tuo padre, sanno già tutto di me: quella pasticceria abbandonata in cui mi hai portata sotto richiesta di tua madre era la pasticceria dei miei genitori" Adrien si strozzò con dei sfilaccetti di pollo marinato. Mi affrettai a versargli dell'acqua nel bicchiere e a porgergliela. Lui bevve fissandomi attentamente e mi disse "non sono arrabbiato...sono solo, sconvolto ecco..."
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L'amore in una bolla
FanfictionMarinette è sempre stata abituata ad avere tutto sotto al naso. Al vivere in un castello sperduto tra le foreste della Norvegia. Ad avere obblighi e vizi. Un giorno, però , insieme agli zii si trasferisce a Parigi, la città in cui è nata. Lì conosce...