Sono passati due mesi dalla prima prova e devo dire che sono migliorata un sacco: la postura già c'è l'avevo grazie agli allenamenti di tiro con l'arco, i tacchi li sapevo tenere... ero apposto. La musica finì e i miei pensieri sugl'ultimi due mesi svanirono mentre Adrien mi applaudiva radioso. Quel pomeriggio dopo le lezioni sono passata a casa sua per la prova generale dato che domani sarebbe stata la vigilia di Natale e si sarebbe tenuto il gala...e sarei stata molto impegnata a consolare mia zia che avrebbe sicuramente avuto una crisi isterica...insomma non avrei più potuto provare. Mi staccai e sorrisi guardandolo dritto negli occhi verde smeraldo. Distolsi lo sguardo immediatamente tirando il colletto della camicia come se sentissi caldo e sentivo le mie gote riscaldarsi appena... MA COSA MI PRENDE! IO INNAMORATA DI QUELLO! MAI! Poi però mi resi conto di aver pensato 'innamorata' e la mia coscienza malata mi parlo con voce stridula 'e chi ha detto innamorata?' In men che non si dica diventai ancora più rossa e Adrien mi fissava confuso per poi dire col medesimo tono " hai caldo? Se vuoi spengo il riscaldamento o ti porto qualcosa di freddo" lo fissa un secondo sul cosa rispondere e poi mi accontentai di dire "no tranquillo e perché ho ballato e non sono molto abituata a questi sbalzi di temperatura... non ti faccio perdere altro tempo... ci vediamo domani!"
Afferai la borsa con scatto fulmineo e saluti con la mano per poi sparire e lasciarlo solo confuso più che mai.***********
Ero sul mio letto a riflettere, il naso all'insù intenta a fissare il tetto distratta consultando la mia mente. Ma quando caspita è successo che mi sono innamorata di Adrien. Ok, è un ragazzo carino,dolce,premuroso e gentile, ma non capisco quando mi è venuta sta fissa... continuo a pensare quando una cameriera interrompe il mio silenzioso monologo avvertendomi dell'arrivo di Alya che oggi avrebbe dormito qui. Mi precipito nel piano di sotto e le salta addosso stritolandola. Poi le dissi solo una cosa "io e te. Subito. In camera mia" e la portai di sopra lasciando perplesso mio cugino che era uscito dal bagno con i capelli bagnati.*****************
"COSA?!" urlo lei, mi dovetti chiudere le orecchie per sentirla il meno possibile poco dopo continuò "NON CI POSSO CREDERE CHE TU..." fu interrotta dalla mia mano sulla sua bocca e mi portai l'indice della mano libera davanti al naso, per dirle di fare silenzio. Lei annui e poco dopo le tolsi la mano e sussurrai "ci sono troppe malelingue in giro per il consolato "
Alya mi guardò in modo strano e io le sussurrai "le cameriere" e annuì ancora una volta,ma con più vigore. Riflettei un secondo su come discutere di questa cosa. Mi avvicinai un secondo al muro e aprii una porta nascosta da un armadio con le ruote. Mio zio mi aveva spiegato dove portava in caso d'emergenza. Silenziosa spostai l'armadio e apri la porta abbastanza alta per passarci senza piegarsi. Apri la porta e presi una torcia tascabile dal cassetto del mio comodino bianco: era l'unico mobile che non facevo toccare alle cameriere dato che conteneva un sacco di foto, disegni di quando ero bambina e vecchi diari segreti con tanto di lucchetto e chiave. Girai la maniglia della porta e mimai ad Alya di prendere la torcia e entrare. Nel frattempo presi la chiave nascosta in un portafoto e chiusi la porta a tripla mandata. La raggiunti con un'altra torcia e socchiudemmo la porta.***********************
Dopo aver oltrepassato vari cunicoli e stradine di marmo grezzo abbiamo raggiunto 'il giardinetto' ,come lo chiamavo io: un gazebo di rose con accanto una vecchia quercia e chiuso da un vecchio muro di pietra ormai pieno di edera e rose bianche... un vero paradiso. Ci sedemmo sotto la quercia e recuperai le bolle che avevo poggiato l'ultima volta che ero venuta in quel piccolo paradiso. Dopo che Alya recuperò la parola mi disse "io. Mi. Trasferisco. Ora" mi misi a ridere e poco dopo Alya mi guardò in modo inquietante per poi dirmi "quindi tu e Agreste ...eh..." io la fissai per un secondo allibita poi le diedi una pacca sulle spalle e pronunciai il suo nome oltragiata "è una cosa seria e devi aiutarmi ...non so come mi sia venuta sta fissa..." e sentì il mio viso riscaldarsi... maledetta pelle di ceramica. Alya mi guardò un secondo e poi disse calma "quando ti è venuta questa ...come la chiamiamo...ehm...fissa?" Disse poco sicura io la guardai per poi rispondere "la seconda volta che abbiamo ballato...due mesi fa circa...ehm così bello e gli occhi era troppo wow! E il sorriso mi stavo squagliavo" stavo incominciando a divagare ma Alya mi riportò alla realtà con un "come mai non la prima..." ci riflettei un secondo per poi dire rossa come una mela matura "Ecco... io .... beh c'erano i suoi e i miei genitori quindi ero abbastanza impegnata a non morire di figuracce..." mi bloccai quando sentì la mia amica ridere così presi una bacca li per terra e la tirai alla diretta interessata dritta in bocca. Subito dopo la senti sputacchiare per terra mentre io ormai lacrimavo dalle risate. Dopo pochi minuti ci siamo ricompose e mentre la rossa mi metteva una mano intorno alle spalle mi rincuorava dicendomi "tranquilla è sicuramente una cotta passeggera, ovviamente Adrien è un modello e scontato che brilli per bellezza" cotta passeggera speriamo.SPACE ME
ciao a tutte/i (se c'è ne qualcuno)
E da tanto che non scrivo uno spazio autrice...volevo solo comunicarvi che nella storia sono passati due mesi nei quali le lezioni di danza tra Adrien e Marinette era tutti i santi pomeriggi per questo nella nostra protagonista è naturale si sia presa una cotta per il biondo. Questo spazio era per aggiornarvi sugl'eventi e per farvi intendere che non lascio nulla al caso o lascio buchi neri nella storia. Vi saluto e spero che il capitolo vi sia piaciuto...detto questo vi salutoPs ho scritto 10013 parole e ne sono contenta...
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L'amore in una bolla
ФанфикMarinette è sempre stata abituata ad avere tutto sotto al naso. Al vivere in un castello sperduto tra le foreste della Norvegia. Ad avere obblighi e vizi. Un giorno, però , insieme agli zii si trasferisce a Parigi, la città in cui è nata. Lì conosce...