CHAPTER 4:Perchè mi odi?

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Sto soffiando le mie amatissime bolle di sapone, l'unica gioia di questa giornata. Che io ricordi, e il mio passatempo sin da quando ero bambina . Oggi è stato il mio primo giorno di scuola ed è stato abbastanza traumatizzante anche per me che mi ero preparata a tutto. Appena sono arrivata la professoressa mi ha accolta e mi ha fatto sedere accanto ad una certa Alya una ragazzina che va pazza per le supereroine e i fumetti...abbiamo legato sin da subito!
Poi c'era una certa Chloè Bourgeois che diceva di essere la figlia del sindaco di Parigi e mi assicurava che saremmo diventate grandissime amiche...la detesto già. Poi c'era Nino, molto simpatico anche se lo conosco da pochissimo ...ah, e il finto biondo, averlo a scuola è un trauma ...effettivamente è grazie a lui se posso considerare la mia giornata traumatizzante...lasciamo perdere che è meglio!
Ero nel giardino sul retro del consolato, abbastanza lontana da occhi indiscreti in modo da concedermi dieci minuti di pausa dalla mia vita. Stavo continuando a giocare con le mie bolle, quando Percival decise di interrompermi per avvisarmi di una qualche visitina poco simpatica " cuginetta sono arrivati gli Agreste con quella cozza umana della Bourgeois...la zia mi ha detto di cambiarti per mostrare la casa ".
Sospirai sonoramente e posti momentaneamente le bolle di sapone per correre in casa e cambiarmi d'abito. Indossai un paio di pantaloncini e una maglia a maniche corte dato che non sono abituata alle temperature parigine,mi feci una coda alta e mi misi le ballerine ai piedi. Scesi velocemente le scale e raggiunsi la mia famiglia in salotto, ma all'entrata mi bloccai di colpo ricordandomi gli eventi di pochi giorni fa a villa Agreste

"Vorresti fare la modella?" Il suo tono era prettamente atono, segno che si interessava solo ed esclusivamente al suo lavoro...almeno in questo momento. Sbiancai per un istante, ma mi ricomposi immediatamente. Feci una faccia oltragiata e urlai un sonoro e plateale "no!" e continuai dicendo "io detesto suo figlio ...figuriamoci lavorare con lui...non accetterò mai!"
e feci la mia uscita di scena tornandomene in limousine ancora sconvolta per la richiesta sorprendente

Entrai in salotto e dopo aver salutato mi sedetti educatamente mentre lo zio e il signor Agreste parlavano d'affari .
Incominciai a parlare con mio cugino in norvegese, era l'unico modo che avevamo per non farci capire dagl'ospiti. Ad un certo punto mio zio mi chiese se potevo mostrare il consolato alla famiglia Agreste e docilmente dovetti annuire anche se poco convinta. Mostrai il consolato fredda e seria e dopo aver finito con il giardino sul retro li accompagna nuovamente in salotto dove la zia e lo zio stavano discutendo. Non appena i signori Agreste si sedettero mi voltai verso i miei zii e dissi "con permesso io ritorno in giardino a continuare ciò che stavo facendo prima " la signora Agreste innocentemente mi chiese "scusa se mi permetto ma ...cosa stavi facendo di tanto importante?" risposi cortesemente "fino a poco fa stavo giocando con Jüpiter e le mie bolle di sapone" detto questo mi avviai in giardino non sapendo di essere seguita dal finto biondo che non appena mi tolti le scarpe e misi il mio piede destro nudo nell'erba mi prese il polso per far si io non mi muovessi e mi disse con voce ferita"perchè mi odi?"

L'amore in una bollaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora