"Mari svegliati ci dobbiamo preparare e abbiamo soltanto 13 ore" Alya è andata in modalità sveglia e aveva scaraventato le lenzuola via dal letto. Le tirai una delle mie pantofole e strinsi il mio cuscino sopra la testa per cercare di attutire le sue urla. Tutto inutile. Perché mi strappo di mano il mio adorato cuscino azzurro e rimasi al freddo e stavo anche scomoda. Non appena mi alzai Alya sorrise tutta contenta e mi disse "al piano di sotto c'è Adrien e Nino dai su vieni..." si alzò e scese di sotto a fare colazione mi diressi in bagno e sciolsi le trecce che avevo fatto la sera scorsa prima di andare a dormire. Mi lavai il viso e misi una camicia da notte più lunga di pizzo bianca. Apri la porta e scesi le scale. Non appena entrai incontrai gli occhi verdi di Adrien e mi stavo per sciogliere ancora una volta. Voglio morire! Mi sedetti accanto ad Alya salutando i due e mia zia che mi salutava sorridente dietro una pila di fogli bianchi. Mentre stavo prendendo un croissant e un cappuccino Nino mi chiese "ehm...Mari...non è che ti posso far vedere lo smoking che ho comprato...non sono del tutto sicuro sia adatto a me..." gli sorrisi cortese e risposi con un 'si' cordiale. Poco dopo mia zia Lisbeth si alzò e poggiò due mani su due pile sostanzioso di buste color argento e zaffiro e rivolta a noi quattro chiese "non è potreste imbucare queste nelle buche della posta di qualche persona qui di Parigi? E gente piuttosto 'in' quindi non c'è problema del ritardo colossale..." cercando di tergiversare. Adrien sorrise e le rispose "stia tranquilla non c'è problema"
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"Famiglia Delacroix" urlai a Nino e lanciai la lettera al diretto interessato. Lui la prese al volo e la imbucò mentre Alya cancellava il nome dalla lista e Adrien cercava la villa o la casa della famiglia che cercavamo. Girammo per le strade di Parigi fino a quando Alya sussurrò un 'oh no...non siamo seri vero?' non appena capì ciò che intendeva fu troppo tardi. Lessi il cognome 'Bourgeois' e mi stavano già salendo i conati di vomito. Arrivati a villa Bourgeois ci aprì una Chloè con tanto di lima per unghie e gomma da masticare. Non appena vide Adrien buttò via la lima e corse incontro ad Adrien mentre urlava "Adrikins!!!!" euforica. Spinsi via Adrien e le porsi la lettera per dirle il solito monologo che mi inventato per chi mi stava sulle scatole "spero tanto ci sia pure tu e a stasera spero" la mia voce fredda e la mia occhiata che la trapassava da parte a parte la fecero rabbrividire e poco dopo con tono castigato disse "c'è pure Adrien? Non conosco nessuno apparte lui e te?". La guardai più addolcita e le risposi cortese "non ti prometto niente...ma sarei contenta se tu e tuo padre veniste stasera... sai ti devo far vedere l'abito che ho comprato e poi sarebbe un peccato..." e le sorrisi sincera. Lei mi sorrise, da quando Sabrina si era trasferita in un altro istituto a Grenoble qualche settimana fa, Chloè ha scoperto di essere senza amici e questo dovrebbe far male, molto male , ma tutti meritano il perdono anche se la conosco da poco e con me era una cozza snob. La bionda annuì e mi disse "ci saremo..." poi, sorgendosi e alzando la mano salutò Adrien e entrò a casa sua con la busta.
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Avevamo finito di imbucare le buste e stavamo prendendo un aperitivo in un bar li vicino. Eravamo tutti seduti e Adrien mi chiese "come mai hai reagito così con Chloè...prima la tratti male e poi ti comporti con lei da amica..." la sua domanda era a poro scopo informativo e io diedi una semplice risposta "quando l'ho vista sembrava la Chloè che ho dovuto sopportare fino a qualche settimana fa...poi ho visto come ha reagito dopo e mi sono resa conto di aver sbagliato tutto qui..." lasciai il discorso in sospeso mentre Alya mi guardava un po perplessa e chiese "ma cosa le è capitato? Prima snob e ora è fin troppo vulnerabile" alzai le spalle e Nino disse solamente "si è resa conto di non avere amici dopo tutto...." il moro fu costretto a interrompere il discorso a causa di una chiamata di mio cugino Percival che mi urlò all'istante un 'ma sei pazza e tardissimo ti voglio subito qui'
Mi alzai di botto e cominciai a correre insieme ai ragazzi verso il consolato in modalità flash.
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L'amore in una bolla
FanficMarinette è sempre stata abituata ad avere tutto sotto al naso. Al vivere in un castello sperduto tra le foreste della Norvegia. Ad avere obblighi e vizi. Un giorno, però , insieme agli zii si trasferisce a Parigi, la città in cui è nata. Lì conosce...