Alla fine era andato tutto bene per il pranzo. Ero rimasta fino a quando i suoi genitori non sono rincasati, mentre Chloè se ne era andata un'oretta prima. Avevamo parlato davanti ad una tazza di biscotti, anche se ogni tanto uno dei due arrossiva oppure veniamo interrotti da Nathalie, che ogni tanto ci veniva a controllare. Prima che me ne andassi, mi feci accompagnare dalla signora Agreste per comunicarle che avevo accettato l'offerta di lavoro. Lei mi elargì un sorrisone che andava da un orecchio all'altro, come un bambino che vede il suo regalo di compleanno. Le sorrisi di rimando e me ne andai a casa. Il giorno dopo, Adrien mi abbracciò come se gli avessi fatto un regalo. Onestamente, quell'abbraccio non lo rifiutai e mi feci stritolare per dieci minuti buoni da Adrien, che non accennava a smetterla. Poi prima che la professoressa entrasse, fece scivolare un foglio bianco, di quelli per stampante. Sul retro stava scritto 'aprilo alla ricreazione. Adrien'. Mi sciolsi in due secondi. Alla ricreazione mi chiusi in bagno e aprì il foglio sotto lo sguardo indagatore di Chloè. Certe cose le potevo raccontare solo a lei, se lo avessi detto ad Alya, questa notizia avrebbe fatto il giro della scuola in due nano-secondi. E credetemi quando vi dico che a scuola le pettegole e le invidiosissime fan di Adrien non mancano certo. E come darle torto, Adrien è fantastico. Cominciai a sclerare, da buona lettrice-fangirl che non sono altro, mentre la povera Chloè cercava in tutti i modi di poter leggere ciò che avevo letto, con risultato vano.
Ed ora eccomi qua, a casa mia, mentre sto impazzendo su cosa mettermi per far colpo. Alla fine arraffai un tubino nero che arrivava un centimetro sopra il ginocchio, una maglia pesante grigia e una sciarpa doppia e calda a causa dello scollo a barchetta della maglia. Ai piedi misi degli scarponcini di pelle e delle calze lunge che mi possano riparare dal freddo. Lasciai i capelli sciolti, dopo essermi scervellata per più di mezz'ora su tutte le acconciature possibili ed immaginabili. Applicai un leggero velo di trucco. In genere non perdevo così tanto tempo, da dovevo far colpo, su i fotografi, Emìlie, Adrien e l'algido re delle nevi. Misi una giacca nera e mi preparai ad uscire dal tepore invernale che circondava il consolato per raggiungere il luogo del mio primo set fotografico. Raggiunto il punto prestabilito vidi Adrien che era in posa davanti al mirino della fotocamera. Poverino, erano solo le quattro del pomeriggio e già stava lavorando. Non sapendo dove andare, raggiunsi Adrien e lo aspettai. Lui non mi vide. Era concentrato sulla fotocamera e le urla adulatrici del fotografo. Dopo cinque minuti buoni il fotografo diede ad Adrien quindici minuti di pausa. Io nel frattempo aspettavo in silenzio. Mi sarei immaginata che se la sarebbe svignata alla grande in camerino, invece venne da me e col fiatone mi salutò. Ma quanto poteva essere dolce!!! Rivolsi la mia attenzione al biondo che mi stava sorridendo in lontananza, mentre scacciava gentilmente dei collaboratori dello staff. Dopo essersi liberato avanzò verso di me. Io feci qualche passo verso di lui guardandomi, inevitabilmente, attorno. Appena fu abbastanza vicino, mi abbracciò. Lasciamo perdere la reazione del fotografo che non appena mi vide impazzì. Cominciò a scattare foto a casaccio, per non so cosa. Quando ci staccammo, sorridemmo entrambi; come a dire, tutto quello che ci passava per la testa. Poi chiamò una delle ragazze in fondo"Juliette! Vieni qua è lei" Guardai avanzare una ragazza dai capelli rossi e ricci e con due occhi nocciola, mentre digitava frettolosamente qualcosa su di un tablet. Poi mi sorrise timida e mi chiese gentilmente "sei Marinette? L'amica di Adrien?" Annuì vigorosamente. Lei mi sorrise e, liberando una mano me la porse "io mi chiamo Juliette! Sarò la tua assistente personale fino a quando ti vorrai! Il signor Agreste, ha deciso assegnato me perché secondo lui, siamo uguali e quindi comprenderò le tue esigenze." Finì il discorso con un sorriso radioso. Presi la sua mano e mi presentai educatamente "io sono Marinette! Non so se ti interessano le riviste di gossip, ma se ne avrai letta una recente saprai chi sono, se invece no...be non preoccuparti! Spero saremo amiche, sembri molto simpatica." Lei sorrise ancora di più e il suo sorriso amiche desso sembrava andare da un orecchio all'altro. Adrien che fino a quel momento era rimasto zitto, ora emise una piccola risata e disse soltanto "bene io scappo,tra poco la pausa finisce ed io non mi sono ancora seduto! Povero me!" Gli scoccai un bacio sulla guancia e seguì la dolce Juliette.
STAI LEGGENDO
L'amore in una bolla
FanfictionMarinette è sempre stata abituata ad avere tutto sotto al naso. Al vivere in un castello sperduto tra le foreste della Norvegia. Ad avere obblighi e vizi. Un giorno, però , insieme agli zii si trasferisce a Parigi, la città in cui è nata. Lì conosce...