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«Back in black,

I hit the sack

I been to long, I'm glad to be back

Yes I'm, let loose

From the noose

That's kept me hanging about

I've been looking at the sky

'Cause it's gettin' me high

Forget the hearse 'cause I never die »

Un altro anno di merda sta per cominciare... questi sono gli indiscutibili pensieri che il mio cervello mi rifila alle cinque del mattino, appena odo la sveglia suonare. Ultimamente mi sono chiesta come sia possibile che uno strumento così piccolo e insignificante possa dare fino a tal punto fastidio, tuttavia mi rendo conto che non esistono cose impossibili.

Un unico pensiero mi permette di alzarmi: quest'anno sarà totalmente diverso... nuova scuola, nuovi compagni, nonostante la più fedele amica rimanga sempre la stessa. Si chiama Hayley Stefani, la mia compagna di classe che mi sopporta dal primo giorno di liceo; rammento ancora il nostro primo imbarazzante incontro, all'entrata dell'edificio scolastico: cercavamo di fare conversazione sebbene non trovassimo le parole, successivamente abbiamo scoperto di avere ideali molto simili su quasi tutti gli argomenti disponibili.

Ed ora siamo al terzo anno, che passeremo in questo luogo ignoto chiamato Gibson Academy. È la scuola più famosa della regione, edificata solo da pochi anni per accogliere studenti da tutto il mondo, studenti che vogliono diventare qualcosa di più nella vita, fare carriera insomma. Per quanto riguarda l'aspetto disciplinare e scolastico, è esattamente il tipo di istituto in cui ogni genitore vorrebbe mandare i propri figli.

Hay è qui in America solo da poche settimane, al contrario della sottoscritta trasferita da più tempo con mio fratello Thomas e mio nonno John, le uniche persone che rimangono della mia famiglia. I nostri genitori se ne sono andati circa sei anni fa, quando ne avevo soltanto dieci, e da quel momento la casa di John è stata la nostra unica salvezza, l'ultima ancora che ci lega alle origini.

Mio nonno ha sessant'anni, giovane per il ruolo che ricopre e pieno di vitalità, un signore dai capelli bianchi e gli occhi più profondi di un oceano in tempesta, che gli conferiscono un aspetto autoritario. Fin dalla giovane età, lavora per l'esercito e, dopo innumerevoli incarichi, gli è stato assegnato il titolo di Colonnello, cosa che io e Thomas disprezziamo nel profondo del cuore siccome ci porta via anche il poco tempo che fino a prima trascorrevamo con quell'uomo. In effetti è questo il vero motivo per cui lui e mio fratello litigano spesso: il suo lavoro è sempre stata la cosa più importante.

Che dire invece di quest'ultimo...

Ha ventidue anni e attualmente deve finire gli studi per laurearsi in Economia. È molto alto, caratteristica presa sicuramente dal nonno, capelli color paglia sempre spettinati, occhi neri come quelli di nostro padre e il fisico di un giocatore di basket, a cui non piace passare inosservato. Nella scuola ha avuto successo come il rubacuori numero uno, quello che gira perennemente con il suo gruppetto di amici più stretti e cambia ragazza ogni sera. Viceversa, io lo conosco per il suo vero carattere, quello che non dovrebbe nascondere, la sua più sincera natura: un ragazzo dolce che ha, senza interruzione, fatto di tutto per proteggere la sorella più piccola e ingenua, e che fa di tutto per dimostrare al nonno che non sempre gli anziani hanno ragione. Non odia John da tutta la vita, inizialmente andavano molto d'accordo, bensì le delusioni, scatenate una dopo l'altra a raffica, gli hanno fatto cambiare idea. Malgrado ciò, lui è, e sarà in ogni situazione, il mio eroe, il fratello e il figlio perfetto.

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