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«There goes my baby
She knows how to rock 'n' roll
She drives me crazy
She gives me hot and cold fever
Then she leaves me in a cool cool sweat»

Il libro di anatomia umana non cattura la mia attenzione quanto dovrebbe: la biologia mi sta annoiando e, con ciò detto, ho decretato la fine della mia carriera scolastica.

Non sono in grado di mantenermi lucida e concentrata, nonostante Carter non si trovi in casa: la mia immaginazione vaga altrove, tra le sentenze del medico e la figura del ragazzo sopracitato.

Il dottore è in totale disaccordo con noi sull'idea di operare, tuttavia il giudizio spetta alla famiglia in questa condizione e, con tutta sincerità, sono abbastanza convinta che questa sia una delle poche scelte indiscutibili prese nelle ultime settimane: non ho alcuna intenzione di attuare un cambio di opinioni a favore di un medico che non si fida minimamente delle sue capacità lavorative. Certo è che preferirei che la sua sorte non fosse dettata dalle decisioni di una ragazzina come la sottoscritta, poiché non è molto rassicurante sapere che la sua futura esistenza è racchiusa nelle mie mani. Il chirurgo ha espresso tutti i suoi timori a proposito di quanto sia pericoloso l'intervento, forse nell'illusione di farmi desistere; nella medesima maniera ha agito per il costo, al quale potrebbe ammontare: una cifra decisamente troppo consistente.

E, ancora una volta, studiare in un'aula, con un professore seduto alla cattedra ed intento a spiegare qualcosa di nuovo con un'eccitazione pari a quella di un ragazzino con gli ormoni a palla, sarebbe indubbiamente più affascinante, rispetto al monotono studio individuale che dovrebbe accompagnare le mie giornate.

La porta di casa si spalanca, filtrando i raggi di una bella giornata soleggiata ed esponendo alla sottoscritta il fisico atletico del sergente che torna da un allenamento singolare e stimolante. Intrufola una mano tra i capelli, poi stira con i palmi la maglietta lievemente sudata che gli cinge il petto in una forma sana e mascolina.

-Farebbe bene anche a te una corsetta ogni tanto, lo sai vero?- controbatte alla mia occhiata dubbiosa.

-Io mi dedico unicamente al nuoto e all'anatomia- affermo, senza ammettere repliche, alzando di fronte a me il volume dedicato alla materia.

-E come sta andando la tua ricerca di ispirazione?- comprende a pieno lo stato di disperazione nel quale navigo da questa mattina.

-Sinceramente? Malissimo. Certo, se avessi un modello al quale ispirarmi...- sollevo con leggerezza le spalle in una delle mie migliori espressioni innocenti, facendo intendere, in realtà, molto altro.

-Mi stai proponendo di spogliarmi davanti a te e posare come una statua classica?- alza un sopracciglio, incrociando le braccia al petto, e ride di gusto alle mie strambe offerte.

-Non sarebbe male come idea- scherzo, ridacchiando come se la proposta fosse sua. -Ma prima sarà il caso che tu faccia una doccia-

Gli sfugge un'altra risata che definirei compiaciuta e dirige i suoi passi svelti nella direzione da me indicata, affinché il resto del pomeriggio possa dedicarlo alla stesura di qualche altro documento o, più banalmente, a due chiacchiere innocenti davanti alla TV.

Potrei desiderare lo stesso, se solo la mia mente non fosse offuscata da idee improbabili: una di queste è bloccata, come da un fermaglio, su un individuo che non concede tregue, colui al quale ho, con fin troppa cortesia, dettato il mio numero di telefono. Non so perché il mio cuore distrutto si auguri ancora che uno come lui mi contatti; a questo punto sono portata a credere che, tra i mali, io stia scegliendo quello migliore.

Come si suol dire, parli del diavolo...

Il mio cellulare squilla con un'assordante lamentela, un rumore che mira al farmi provare inquietudine, poiché, nelle mie più oscure fantasie, dietro a quel numero potrebbe esserci l'ospedale. Invece, come previsto in precedenza, risponde la voce sarcastica di Ryan, il quale, al consueto, gode nel sentirmi incerta o disperata. È deciso ad organizzare quelle stravaganti lezioni di ballo e, naturalmente, non accetta obiezioni da parte mia, dal momento che, secondo la sua più modesta opinione e cito testuali parole, "sarà divertente insegnarti a fare qualcosa che non conosci". Chissà per quale motivo mi pare che in questa sua proposizione esistano doppi fini...

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