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«I watch the ripples change their size
But never leave the stream
Of warm impermanence and
So the days float through my eyes
But still the days seem the same»

Il tempo, un moto distruttore che logora il fisico e la mente: alcuni dimenticano, giunti al suo cospetto, altri perdono il senno ed altri ancora rammentano il passato con gioia, contenti di aver vissuto una vita degna di essere raccontata.

Le ore, i giorni, le settimane, i mesi si spianano dinnanzi ad un battito di ciglia e nessuno se ne accorge, perché il movimento è imprevedibile, invisibile come uno spettro. Le persone hanno occhi solo per ciò che esigono vedere, ma lo scorrere delle lancette non rientra nei loro interessi quotidiani: la gente è troppo indaffarata, e poco disponibile, a prestare attenzione alle meravigliose opere della natura.

Gli artisti cercano rifugio nei loro quadri, imitazione di un mondo che in realtà non conosciamo a fondo, pieno di sorprese e di risorse sfruttate.

Ottanta giornate sfumate con difficoltà ed impegno: da una prospettiva differente compongono un periodo infinito, minuti incessanti in cui può accadere di tutto, eppure non c'è niente di caratteristico o speciale del quale narrare le vicende.

Le amicizie si evolvono ogni istante, permettono di conoscersi meglio, sfogare i propri pensieri con qualcuno.

Logan, il ragazzo spesso paranoico a causa delle frecciatine di Susan, è tra questi indescrivibili personaggi: apre le proprie emozioni alla figura della sottoscritta, in fondo, estranea, dal momento che non compio con lui il medesimo passo avanti; ormai siamo giunti a un genere di accordo unidirezionale e forse, fra non molto, si estenderà anche nell'altra direzione.

La rossa, già precedentemente nominata, trova un gusto particolare nell'atteggiarsi ad unica vittima dell'accaduto, insistendo nei suoi racconti leggendari di quel pomeriggio visto sotto chiave mitologica, insieme alle vicende che si sono succedute. Le sue gesta appaiono eroiche dinnanzi a coloro che pendono dalle sue labbra: una coraggiosa martire dello scontro, sopravvissuta per miracolo naturalmente. Tuttavia sono lieta di informare che non ha causato danni permanenti a nessuno, solo lamentose prediche a proposito di quanto sarà brutale la sua vendetta. Parole, parole e solo parole.

Hayley è, senza alcun dubbio, la persona più speciale che io potessi mai incontrare: è colei con la quale trascorro le ore di svago ed è la stessa che mai mi accusa per le mie malefatte. Il suo sostegno è l'unica cosa a cui tengo con tutta la mia persona: non credo di essermi mai sentita tanto completa, al pari di quando sono in sua presenza.

Nell'ultimo periodo non ho ricevuto telefonate da casa: non so come interpretare questa fase di stallo che si interpone tra le liti e la pace; in parte, suppongo di temerla, perché il silenzio può avere infiniti significati e quelli oscuri mi terrorizzano.

Al contrario, ho accolto volentieri le chiamate di Katherine divenuta oramai una costante nella nostra vita scolastica: giova uscire con lei, giacché la sua innata contentezza è rigenerante. Lei medesima ci definisce il "trio delle meraviglie", un appellativo tanto grazioso quanto solenne.

Mancano non molti giorni al Natale, quindi alle vacanze che ci sono state concesse dal preside. Ognuno tornerà in patria, sino all'anno nuovo, dove ci si augura anche inediti orizzonti da ispezionare. A Gennaio pazientano i tornei, i balli, le visite guidate in altre regioni e gli esami per coloro prossimi al college.

Per parlare appunto di uno appartenente a quest'ultima categoria, posso ben constatare che Ryan si è polverizzato al di sotto di una tormenta di neve e rimpianto: le uniche opportunità che ho di vedere il suo viso sono i corsi, alquanto rari recentemente, che frequentiamo entrambi, ovvero quelli extra-scolastici. In seguito a ciò che è accaduto tra noi, non ha più avuto intenzione di rivolgermi la parola, neanche per le sue frecciatine.

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