4~❦αм i нαρρy?❦

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•Eren (finalmente)
L'ho fatto, sono scappato.

Ho lasciato quella casa già da dieci minuti.

Ho lasciato quelle persone già da un quarto d'ora.

Ho lasciato Levi già da venticinque minuti.

Correvo nella foresta diretto a sud, nel mio territorio.
Gli artigli si impigliavano malamente nelle radici sporgenti degli alberi, ma dovevo essere veloce e trasformarmi era l'unica soluzione.

Sapevo che mi stava cercando ed ero terrorizzato al solo pensiero che potesse trovarmi e punirmi.
Corsi per una quarantina di minuti senza fermarmi mai.
Il sole stava tramontando e le ombre contorte degli alberi si proiettavano sul terreno ricoperto di foglie.
Purtroppo non c'erano molti nascondigli, apparte i sempreverdi molti alberi stavano già iniziando a perdere le loro chiome.

Fra poco sarebbe arrivato l'autunno e con lui la festa di Halloween.

Devo tornare a casa.

Un rumore.

Devo sbrigarmi.

Un altro rumore.

Prima che scoppi una guerra.

Dei passi veloci dietro di me.

Devo raggiungere il mio branco e fermare tutto.

Continuai a correre instancabile fino a quando qualcosa non mi cadde addosso schiacciandomi al suolo.
Quel qualcosa era pesante, pesante ma piccolo e morbido.
Sbattei forte il muso sul fogliame e persi il senso dell'equilibrio.
Mi ritrasformai in essere umano.

La testa mi girava ancora per la botta improvvisa quando una mano piccola con le dita affusolate mi prese violentemente per i capelli facendomi voltare.

Sussultai nel riconoscere quelle iridi grigio perla che mi fissavano furiose.

Oh oh...questo mi scanna!

Levi mi strattonò per portarmi alla sua altezza di un metro e un tappo.
Se non fosse stato per il suo sguardo freddo e tagliente avrei già azzardato una risata.
-L-Levi- dissi sentendo la bocca dello stomaco chiudersi di scatto.
-Moccioso- mi guardò fisso negli occhi e per un attimo il tempo sembrò fermarsi.
Sentii un calore inspiegabile crescere dentro di me e posarsi sulle mie gote.
Di sicuro assomigliavo a un pomodoro.

Che figura di merda!

-Perché sei scappato- non era una domanda, mi stava ordinando di motivare il mio gesto.
-L-Levi, i-io non posso r-restare da te- iniziai -se dovessi v-venire a mancare dai miei s-simili loro potrebbero d-decidere di dichiararti guerra...- mi fermai sentendo la sua presa sui miei capelli alleggerirsi.

Feci un profondo respiro e lo guardai negli occhi.
Ora altre alla rabbia si intravedeva anche un pizzico di tristezza, anche se molto molto lieve.
Lui parve accorgersi che lo stavo analizzando perché dissolse subito lo sguardo.

-Moccioso- mi lasciò i capelli per poi prendermi il polso destro -sai quanto me ne frego della tua guerra? Zero-
Io sbiancai.
Come poteva dire una cosa del genere sapendo che ci sarebbero stati dei morti?!
Sentii la paura lasciare il posto all'indignazione.
-Starai scherzando spero?! Come puoi non pensare a tutte le persone che perderanno la vita per i tuoi stupidi capricci?!- dissi gridando.

La sua espressione non mutò minimamente.

Restammo a guardarci negli occhi per un dei secondi che a me parvero infiniti.
Nonostante fossi infuriato per il suo comportamento, la parte più profonda e irrazionale di me desiderava rimanere con lui per sempre.

The war we started - {RIREN}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora