26~❦нαทg συτ❦

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•Levi•
Mi sistemai meglio la sciarpa nera attorno al collo e abbottonai il cappotto fino all'ultimo bottone.
Faceva estremamente freddo quella sera.
Fra meno di dieci minuti avrei portato fuori il moccioso per un appuntamento.
Ne avevamo avuti a palate negli ultimi mesi, ma quella era la prima volta che lo portavo fuori dal giardino di casa da quando Erwin aveva firmato la sua condanna a morte.
In fondo se c'ero io con lui, cosa poteva andare storto?
Mi sentivo in qualche modo accaldato in quel cappotto grigio e peloso, ma molto probabilmente non era colpa del tessuto.

-Levi!- la sua voce attirò inesorabilmente la mia attenzione, era così giovane e melodiosa.
Mi apriva un corridoio pieno di porte e possibilità inesplorate.
-Hey, tutto bene?- sentii di nuovo quel suono angelico.
-Eh? Oh, sì tutto bene- farfugliai.
-Faccia da cavallo è fuori in giardino con Armin e noi abbiamo tutta la sera libera!- esclamò contento.
-Forza, andiamo- gli porsi il braccio e uscimmo di casa passeggiando.
Il cielo era rosso, rosso come il sangue e un vento freddo e tagliente rischiava di strapparci via i cappotti.

Sentii Eren rabbrividire nella sua sciarpa cremisi e lo strinsi a me passando un braccio sulle sue spalle.
Mi guardò sorridendo e non potei fare a meno di chiedermi se mi avrebbe sorriso così anche dopo il nostro appuntamento.
Avevo da chiedergli una cosa molto importante.

Attorno a noi troneggiava una vegetazione appassita, priva della linfa verde che la faceva risplendere in primavera.
Gli alberi spogli affacciavano i loro rami sul sentiero che stavamo percorrendo.
Essendo la villa isolata nel mezzo di un fitto bosco, tutte le strade si inoltravano fra gli alberi.
Dopo tre quarti d'ora di cammino giungemmo alla scogliera nord del territorio dei Vampiri.
Sorrisi vedendo che era già tutto pronto.
Avevo chiesto a Petra e ai suoi amici di organizzare una cenetta romantica per me ed Eren.
Quando le avevo spiegato le mie intenzioni aveva iniziato a battere le mani saltellando in giro per la stanza.

Lei, Eld e Gunther avevano fatto davvero un ottimo lavoro.
Una decina di metri prima della fine della scogliera, racchiuso in una cupola di vetro, c'era un tavolino rettangolare in vetro e legno chiaro con sopra poggiata una tovaglia bianca.
I ricami floreali di quest'ultima si combinavano meravigliosamente con il servizio di piatti in porcellana e i calici di cristallo.
Al centro del tavolo spiccava un vivace centrotavola adornato di rose, camelie e tulipani dei colori più svariati e su un piedistallo di vimini era situata una piccola candela che già esibiva una calda e luminosa fiammella.
Poco distante dal tavolino c'era un carrello da portate pieno di vassoi coperti da piccoli semicerchi d'acciaio.

Guardai Eren di sottecchi e non mi stupii nel vederlo con un sorriso a trentadue denti in volto, occhi scintillanti e la coda che si agitava da tutte le parti.
-Levi, ma è bellissimo!- si girò verso di me prendendomi le mani guantate fra le sue.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto moccioso- ammisi.
Lui mi lasciò un bacio sulla guancia e corse ad infilarsi all'interno della cupola sfregandosi le mani fra di loro.
Lo raggiunsi e presi posto difronte a lui poggiando il cappotto sullo schienale di legno della sedia.
Mi sembrava di essere in un sogno, il mio moccioso era seduto con me sotto il cielo stellato, su una scogliera, ad una cena romantica.

Ci guardammo negli occhi a lungo e strinsi la sua mano nella mia con amore.
-Farei di tutto per vederti sempre così felice- sussurrai, più a me stesso che a lui.
-Basta che tu rimanga con me- mi rispose con voce leggermente tremante.
Capii subito cosa intendeva con quella frase, fra meno di dodici ore ci sarebbe stata la prima e ultima battaglia contro Erwin, dopo avremmo potuto vivere insieme fino alla fine dei nostri giorni.
Gli strinsi la mano con forza e annuii sicuro.
-Sempre-

Mangiammo velocemente il cibo preparato, molto probabilmente, da Petra, Hanji e Caterina, per poi incamminarci di nuovo verso casa.

Quando dovrei chiederglielo?!

Era questa la domanda che ronzava nella mia testa da più di una settimana.
Lungo la via del ritorno parlammo del più e del meno, ma io non riuscivo a concentrarmi sul discorso e spesso finii per distrarmi.
Giunti davanti alla porta della villa, però, lo fermai posandogli una mano sulla spalla.

-Hey, Eren...- iniziai.
Eravamo in piedi, l'uno di fronte all'altro, davanti al grande portone che segnava l'ingresso nella mia proprietà.
Lui mi guardava interrogativo, con le orecchie basse e io dovetti fare forza su me stesso per non correre via.
Con le guance imporporate mi decisi a parlare.
-Il nostro primo incontro non è stato dei migliori, ma credimi quando ti dico che ti rapirei altre mille volte solo per averti qui al mio fianco adesso.
Mi sono sentito da subito attratto da te ed egoisticamente ti ho imposto una convivenza forzata alla quale forse non eri ancora pronto.
Poi scoprii che quel dolore sordo al cuore che provo quando ti vedo è chiamato amore e non potevo credere di essermi innamorato di te.
Sono sempre stato da solo ad affrontare i miei problemi perché repulsivo a qualunque tipo di aiuto, ma tu mi hai cambiato, in meglio!
Ti ringrazio per esserti preso il mio cuore, per avermi sottratto all'oscurità dei sensi di colpa, per avermi insegnato ad amare ed esserti fatto amare da uno scorbutico come me-
Le lacrime minacciavano di uscire ma le ricacciai indietro, al contrario di Eren che sembrava una fontana.

-Sento di non poter vivere senza di te Eren, per questo ti chiedo una cosa- presi dalla tasca una scatolina in velluto blu e la aprii rivelando un anello d'oro bianco.
-Quando tutto questo sarà finito, vuoi sposarmi?- chiesi col cuore in gola.
Improvvisamente le lacrime del castano cessarono e io mi preparai al peggio.

•~•~•~•~•
Ed eccoci qui con un nuovo capitolo!
Oggi proposta di matrimonio💍, cosa pensate che dirà Eren?

Chiedo scusa se non sono riuscita ad aggiornare in questi giorni ma sono in vacanza e ho finito i giga...😑
E adesso foto:

😑E adesso foto:

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Bacioni❤

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Fiamma

The war we started - {RIREN}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora