2. Meglio i libri o i cani?

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Mi sveglio. Ho mal di testa, dovuto probabilmente alla serata di ieri.

Mi ricordo che siamo andate in quel locale, ho visto lui e poi.. vuoto totale.

Per fortuna oggi è domenica, altrimenti a scuola ci sarei andata come uno zombie.

Mi alzo dal letto, vado in bagno a sciacquarmi almeno la faccia prima di scendere di sotto per fare colazione.

«Buongiorno!» dicono in coro mamma e papà mentre affronto gli ultimi tre gradini, «Buongiorno anche a voi» e vado a salutarli, come al solito, con un bacetto sulla guancia. «Allora, com'è andata ieri la festa?» chiede quel curiosone di papà,

già è vero.. ieri dovevamo andare ad una festa..

«Benissimo!» mento e intanto verso il mio solito caffè in una tazzina.

Mentre sorseggio il liquido scuro e fumante, la testa pelosa del mio cane si poggia sulla mia gamba.

«Ciak! Hai fame bello, eh?» mi alzo per andare a prendergli da mangiare e riempirgli la ciotola.

Dopo di ché salgo per andarmi a fare una doccia che mi riprenda, così prendo beauty-case, asciugamano e mi dirigo in bagno.

Mentre l'acqua bollente mi scorre lungo il corpo, mi tornano in mente quei due occhi verdi e il mio cuore, al solo pensiero, perde un battito.

Finisco velocemente di lavarmi, e così dopo essermi cambiata porto Ciak fuori per una passeggiata. Probabilmente per mascherare il fatto che serve più a me che a lui.

Mi dirigo verso Hyde Park.

Dopo circa un'ora di cammino, mi lascio cadere sul verde prato concedendomi un buon libro.

Durante la lettura di un passo veramente bello qualcuno mi sfila il libro dalle mani.

«Cime Tempestose?» chiede James sedendosi vicino a me, restituendomi il libro.

Tra tutti i posti di Londra proprio qui me lo devo ritrovare?

Il mio cuore comincia a battere veloce, ma riesco comunque a intrattenere una conversazione decente.

«Veramente un bel libro»
«Oh.. grazie»

Non mi sembra il tipo che legge, ma a volte l'apparenza inganna.

Solo adesso mi rendo conto che anche lui ha un cane. E che cane!

È molto più grande del mio, ma sembrano andare già d'accordo.

«Carino» dico mentre con la testa faccio cenno al suo cane «Anche il tuo non è male, anche se  non mi sono ma piaciuti i cani di taglia piccola.. Come si chiama?»

Adesso mi sto maledicendo mentalmente per non aver scelto un nome più decente.. ma che ci posso fare? Quando me l'hanno regalato ero piccola..

Me lo ricordo quel giorno, il giorno del mio settimo compleanno. Cade proprio il giorno di Natale, e così quando scesi per scartare i regali sotto l'albero notai una scatola più grande del solito, con un grande fiocco rosso. Inutile dire che fu la prima che aprii e così quando sciolsi il fiocco e tolsi il coperchio, quella piccolissima palla di pelo mi saltò subito addosso.. «Ti chiamerò.. Ciak! Si, proprio un bel nome»

«Ciak.. si chiama così. E il tuo invece?»
«Axel»

Restiamo a parlare ancora per un po' fino a quando non arriva il momento di andare.

Percorriamo la strada nel verso opposto, e quando arriviamo al cancello ci salutiamo.

Mentre torno a casa, non la smetto di pensare a quegli occhioni verdi..

È impossibile, sta succedendo così tutto di fretta..

Immersa nei miei pensieri quasi non mi accorgo di essere arrivata davanti la porta di casa.

«Sono tornata!»

Dopo aver tolto il guinzaglio al mio cane, lo lascio libero di girovagare per casa.

Come sempre gli riempio le due ciotole con cibo ed acqua, e poi, dopo essermi lavata le mani, vado a pranzo.

Dopo il pasto resto a chiacchierare del più e del meno con i miei genitori e passate le tre torno in camera per ripassare le ultime cose.

Non faccio nemmeno in tempo a prendere il libro di storia che il mio telefono impazzisce di messaggi.

Mi concedo ancora qualche minuto, così lo prendo e apro l'icona 'whatsapp'.

Oltre la chat della mia migliore amica mi ritrovo un suo messaggio.

Mi lascio cadere sul letto, incredula.

Il cuore comincia a battermi all'impazzata, solo all'idea di aver ricevuto un suo messaggio.

Rispondo prima alla mia migliore amica, la quale mi invita di nuovo ad una festa che liquido, perché una mi basta e mi avanza, e poi a lui.

So che ci siamo visti solo stamattina, ma ho voglia di vederti.. che ne dici se ti invito ad una cena?

Oh cazzo, cazzo!

Scrivo immediatamente a Emily.

Bhe, che aspetti? Dì di sì!

Okay.. ma sta succedendo tutto troppo in fretta, è strano. È la primissima volta che un ragazzo mi invita a cena..

Tranquilla, lo so che ti sembrerà strano, ma fidati, è stupendo!
Escici e poi vedi come va, almeno ti stacchi un po' da quei dannati libri!! E poi ti copro io, stai calma!

Messaggiamo ancora un po' così, parlando in generale anche di altro.

Finisco di studiare, per quel che posso, e poi corro a cambiarmi sennò rischio anche di fare tardi al primo appuntamento.

Scelgo un abitino non troppo stretto e ne troppo corto, adatto per uscire con un ragazzo. Semplici converse, capelli sciolti e un po' di trucco.

Mi ammiro ancora per un po' allo specchio e poi vado.

«Dove vai tesoro?» chiede mia madre mentre scendo le scale,
«Esco.. non torno per cena perché Emily mi ha invitata da lei» la tranquillizzo con un bacetto sulla guancia poi esco.

Appena metto piede fuori casa me lo ritrovo davanti e rimango un po' scioccata. «Come fai a sapere dove abito..?»
«Ieri sera ho seguito te e la tua amica con la macchina e così adesso so dov'è casa casa tua!»
«Ah così adesso ti metti anche seguire le ragazze?» chiedo un po' infastidita
«Si se sono belle come te.. Ma adesso andiamo»

"Si se sono belle come te" ripeto quella frase nella mia testa per tutto il tempo, non mi sembra affatto vero e ho paura che andrà a finire male..

Da vero gentiluomo mi apre la portiera della macchina lato passeggero e così, dopo che anche lui è salito partiamo.

Senza dire niente accende lo stereo e i green day riempiono il silenzio intorno a noi.

«Non sapevo che genere ti piacesse, così ho optato per i green day ma se non ti piacciono puoi sempre scegliere tra i pochi cd che sono nel cruscotto..» mi dice

'Tra i pochi cd che ci sono nel cruscotto' menomale che erano pochi! Ce ne sono una marea!

«Tranquillo vado matta per questo gruppo!»

Emily, mannaggia a te!

«Dove mi porterai a cena, a proposito?» chiedo con molta curiosità, «Non te lo dico, lo scoprirai da sola quando saremo arrivati. Tu fidati solo di me!»

Difficile a dirsi ma cerco comunque di rilassarmi il più possibile con le note dei green day che inondano la macchina..

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